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Geoblocking: proposta rimozione dei blocchi geografici per lo streaming dal Parlamento Europeo

"Dove stiamo andando non ci servono VPN"

Vista la notevole velocità con cui stanno aumentando gli acquisti online e l’accelerazione della trasformazione digitale negli ultimi anni, il parlamento europeo si è espresso favorevole, tramite un testo non vincolantealla volontà di rimozione dei blocchi geografici, o geoblocking, per i servizi di streaming di film, serie tv e la trasmissione di eventi sportivi in diretta. Per quanto le attuali norme in vigore consentono ai consumatori di acquistare ed accedere ai servizi online senza troppe difficoltà o particolari muri, i deputati europei affermano che sarebbe necessario eliminare le barriere rimanenti.

Questo naturalmente non può essere fatto così facilmente, e vanno valutati diversi fattori, tra cui l’impatto che potrebbe avere nel mondo audiovisivo. Infatti, questo potrebbe portare a perdite in termini di ricavi, di mancanza di contenuti e diversità su determinate piattaforme e soprattutto, all’aumento dei prezzi per i consumatori per quanto riguarda le piattaforme di streaming, soprattutto per quanto riguarda il mondo dello sport.

In effetti, se ci fermiamo a pensare, questo rappresenterebbe un grave problema per quanto riguarda l’amministrazione dei diritti sportivi: con l’abolizione del geoblocking, un italiano potrebbe tranquillamente, e legalmente, iscriversi ad un servizio streaming di un altro paese per guardare partite di Serie A ad un costo più basso, o chi segue la Formula 1 potrebbe usufruire del ramo svizzero della Rai per guardare i Gran Premi in modo totalmente gratuito.

Geoblocking: adattarsi con un “calendario realistico”?

Con un sistema come quello dei diritti, serve una nuova modalità, così da consentire a questo settore di adattarsi e garantire la diversità, ma portando comunque avanti la modernizzazione del settore audiovisivo, e soddisfare le aspettative degli utenti e consumatori in termini di disponibilità e facilità di accesso.

Il Parlamento europeo ha quindi richiesto un “calendario realistico“, per gestire la possibile eliminazione del geoblocking e venire incontro a questo tipo di problematiche, che sono naturalmente temi fondamentali per una legge del genere. Il regolamento che regola i blocchi geografici all’interno dell’Unione europea esiste già dal 2018, e recita:

i servizi audiovisivi, compresi quelli il cui principale obiettivo consiste nel fornire accesso alla trasmissione di eventi sportivi, e che sono forniti sulla base di licenze territoriali esclusive, sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente regolamento

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Francesco Greco

Francesco Greco

Nato nel 2000, ha passato i successivi 23 anni a macinare titolo dopo titolo. Attualmente, consumatore assiduo di giochi brutti e giocatore di tutto ciò gli capiti tra le mani

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