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Mark Zuckerberg in tribunale, si oppose alla rimozione dei “filtri bellezza”

Finisce nuovamente nei guai Mark Zuckerberg, il CEO di Meta. In seguito alla causa intentata originariamente dallo stato del Massachusetts, sarebbero emerse nuove comunicazioni riguardanti l’opposizione di Zuckerberg alla rimozione di filtri bellezza, potenzialmente dannosi per i giovani che usano Instagram negli Stati Uniti.

Queste nuove scoperte hanno portato alla luce numerose altre occasioni in cui Zuckerberg avrebbe interferito in decisioni importanti, capaci di influenzare miliardi di utenti. Sarebbero state frequenti, infatti, le tensioni con gli altri direttori esecutivi, come il CEO di Instagram Adam Mosseri, nel momento in cui venivano proposti dei cambiamenti per il benessere degli utilizzatori dei social.

La vicenda dei filtri bellezza risale ormai al 2019, a quando furono dichiarati potenzialmente dannosi per la salute mentale dei giovani, offrendogli degli standard irrealistici di bellezza. Dopo aver atteso mesi per dare una risposta chiara e ufficiale, il CEO di Meta scrisse solo nell’aprile del 2020 che nessuna statistica in suo possesso comprovasse la pericolosità di questi filtri, di fatto opponendosi alla loro rimozione.

Zuckerberg in tribunale, si oppose alla rimozione dei filtri bellezza

Tutti contro Zuckerberg?

Nonostante questa conclusione, la proposta di rimozione fu invece ben accolta dal pubblico e dagli altri CEOs, riporta il testo della causa alla quale poi si sarebbero uniti 42 stati. Di fronte alla continua opposizione di Zuckerberg, la vicepresidente di Meta, Margaret Gould Stewart, gli avrebbe addirittura scritto le seguenti parole, preoccupata che la decisione ultima di non rimuovere questi filtri avrebbe avuto un importante ritorno di fiamma per l’azienda:

Rispetto la tua decisione in merito e la supporterò, ma vorrei mettere in chiaro che non credo sia la giusta strada da intraprendere, visti i rischi. Spero solo che, tra qualche anno, potremo guardarci indietro senza sentirci in colpa per le decisioni che abbiamo preso oggi

Messaggio di Margaret Gould Stewart, citato nella causa

Alla luce della pubblicazione di queste comunicazioni, il portavoce di Meta Andy Stone avrebbe difeso Zuckerberg, dicendo che questi filtri sono comunemente utilizzati da tutte le piattaforme social con accesso alla videocamera dello smartphone, e che l’azienda si impegna a rimuovere quelli che promuovono la chirurgia estetica, il cambio del colore della pelle e la perdita di peso estrema.

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Nel mentre, dall’accusa sarebbero emersi nuovi documenti riguardanti degli obiettivi imposti personalmente da Zuckerberg per aumentare il tempo di utilizzo medio di Instagram da parte degli adolescenti, aumentando il numero di notifiche per garantire delle continue “dosi di dopamina”.
Da questi documenti è chiaro che Zuckerberg non è interessato a proteggere la sicurezza o la privacy di nessuno dei suoi utenti. Il marcio è alla radice” ha affermato il capo della Tech Oversight Project, ribadendo il suo impegno a punire la cattiva condotta delle grandi aziende tecnologiche.

Zuckerberg, notifiche meta

LEGGI ANCHE: Meta: Mark Zuckerberg ha concesso la sua prima intervista nel Metaverso

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Matteo Zazza

Matteo Zazza

Scrittore e favolista dal 1997, a quanto pare (chi sono io per contraddire Google?). Autore di: "Manuale di Difesa e Protezione dalle Creature delle Favole" e "La Ballata di Irontray".

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