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Frieren: l’importanza del tempo tra anime e manga

A una settimana dall'uscita dell'anime facciamo il punto sulla storia atipica -eppure vincente- della maga Frieren

Frieren – Oltre la fine del viaggio è una storia davvero particolare. Ha inizio con la fine di un’altra storia e prosegue lentamente, con capitoli e frammenti di vita spesso distanti dalla direzione della trama orizzontale. La protagonista è una maga apparentemente aliena ai sentimenti umani con una stima di vita lunghissima, tanto che un’avventura durata dieci anni si trasforma diventa per lei una breve vicenda.

L’anime uscito il 29 settembre e realizzato da Madhouse ha già raccolto pareri entusiasti e recensioni positive, che seguono di riflesso il grande impatto avuto negli ultimi anni dal manga, che ricordiamo ha in circolazione oltre cinque milioni di copie in tutto il mondo e nel 2021 ha anche vinto il 14° Manga Taisho.

Ma come fa una storia all’apparenza semplice e priva di tutte quelle caratteristiche che di solito rendono un prodotto emozionante ad essere così tanto apprezzata e seguita? Facciamo il punto della situazione parlando dei primi quattro episodi dell’anime e mescolando qualche paragone col manga, cercando quindi di capire come una storia possa essere vincente pur non seguendo regole già tracciate da altri prodotti.

Partiamo subito col dire che i primi quattro episodi dell’anime sono davvero bellissimi. La serie è riuscita fin da subito a catturare le peculiarità che hanno saputo distinguere Frieren da altri manga simili: l’atmosfera agrodolce dei ricordi, il lento apprendistato magico, lo scoprire poco alla volta cosa significa pensare e vedere le cose come un normale essere umano oltre all’importante ruolo del tempo.

Non ci sono grandi cambiamenti nella narrazione, anzi: l’anime sembra seguire con grande fedeltà la storia originale, garantendo il giusto spazio ai silenzi e a tutte quelle pagine senza parole che nella fonte cartacea fanno percepire lo scorrere degli anni e del tempo mostrando scene di vita comune ogni volta diversa.

I nuovi spettatori vengono da subito a patti con il fatto che la grande avventura della protagonista si sia già conclusa: scopriranno poco per volta grazie ai numerosi flashback alcuni momenti di questo viaggio, per il resto del tempo sono invece sospesi assieme all’elfa tra una missione più o meno banale e la progressiva scoperta di cosa significhi vivere il tempo come un essere umano.

Frieren non sembra invecchiare; un giorno morirà ma vivrà prima centinaia di vite umane. Ha una percezione del tempo e dei rapporti con gli altri profondamente diversa da chi la circonda, in questo senso la sua storia ha molto da offrire poiché ci pone nei panni di chi vede il tempo come nient’altro che una cosa scontata, quasi da non considerare. Almeno fino alla morte di chi ha saputo lasciare un segno dentro di lei.

Per questo Frieren parte alla volta di un nuovo viaggio, per ricordare e non dimenticare quei preziosi momenti che hanno dato vita al suo passato più recente, ma che rischiano un giorno di venire dimenticati, talmente grande è la prospettiva di vita che ha ancora da vivere di fronte a se.

Il senso di pace e di conforto garantito dalla visione o dalla lettura dell’opera è un altro punto di grande forza. Grazie alla pacatezza della protagonista e al suo modo di risolvere i problemi ci sentiamo al sicuro, spettatori di un mondo vasto e da scoprire che ci riserva grandi sorprese tenute però sempre a bada, nonostante i risvolti magici o i frequenti cambi di registro.

Da lettore del manga che apprezza da anni la serie non posso che ritenermi soddisfatto da questo bellissimo adattamento animato. Consiglio a chi l’ha apprezzato di continuare la serie, che poco alla volta ingranerà sempre di più lasciando segni indelebili nella vostra esperienza di visione. Non aspettatevi chissà che colpi di scena o cambi di registro però.

Il tono sarà sempre quello, ad avere più importanza saranno i sentimenti dell’elfa e di chi viaggia assieme a lei. La scoperta di una nuova e temibile minaccia potrebbe farvi pensare che le cose cambieranno, che i capitoli saranno più rapidi e la storia più movimentata. Niente di più sbagliato: Frieren va goduto lentamente, poco per volta, senza ingozzarsi. Come se facendo un lungo viaggio vi fermaste ogni volta che fuori dal finestrino notate qualcosa di bizzarro.

Leggi anche: “FRIEREN – OLTRE LA FINE DEL VIAGGIO: IL DEBUTTO DELL’ANIME DI MADHOUSE CONQUISTA I FAN

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Alessandro Diambra

Alessandro Diambra

Classe 1996. Sono uno di quelli che legge tutto e non ha cose preferite.

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