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One Piece 1093: come potrebbe essere il Risveglio del frutto di Kizaru? [TEORIA]

Nel capitolo 1093 di One Piece abbiamo visto nel dettaglio alcune delle tecniche più note di Kizaru, notando anche di come esse abbiano avuto una sorta di evoluzione e anche miglioramento, tenendo così testa addirittura al pericoloso Gear 5 di Luffy, l’incredibile trasformazione sbloccata dopo il Risveglio del suo Frutto del Diavolo. Una tecnica su tutte e balzata all’attenzione del lettore, la Yasakata no Magatama, dove Kizaru spara molti raggi di energia da entrambe le mani.

In quel caso l’Ammiraglio usa questa tecnica controllando la diffusione dell’attacco contro il capitano dei Cappello di Paglia, creando delle copie di se stesso fatte di luce. Oltre questa Borsalino è capace di utilizzare anche la Yata no Kagami, che gli permette di creare un percorso di luce che rimbalza sui materiali e contemporaneamente acceca l’avversario. Solitamente la usa per spostarsi velocemente da un luogo ad un altro.

Infine abbiamo la Ama no Murakumo, dove Kizaru crea una spada di luce che può usare come se fosse solida, richiamando la classica arma usata dai personaggi di Star Wars per esempio. Tali tecniche potrebbero essere maturate nel corso del tempo stando ad una nuova teoria, grazie al Risveglio del Pika Pika No Mi dell’Ammiraglio della Marina appunto.

One Piece 1093: Kizaru potrebbe aver Risvegliato il suo Frutto del Diavolo?

One Piece 1093: la mitologia e la simbologia dietro i nomi e le tecniche di Kizaru

Come possiamo ascoltare dal video di “Artur – The Library of Ohara” tali attacchi prendo anche il nome da tre simboli Imperiali (insegne imperiali giapponesi), dei tesori nazionali nipponici appunto. Stando alla loro mitologia questi tre oggetti furono creati da alcune divinità e infine tramandati alla linea imperiale, dove risiedono ancora oggi alla corte di competenza. Tali tesori non possono essere esibiti in pubblico per via della loro sacralità, e solo l’Imperatore e alcune prescelti possono vederli.

Ciascuno di questi oggetti rappresentano determinati valori, come la benevolenza, la saggezza e il coraggio. Il primo di questi oggetti visibili in calce è proprio la “Yasakani no Magatami”, una pietra mistica nipponica avente determinati e rilevanti legami con la mitologia giapponese; si pensi che possa allontanare il male e per questo viene usata per benedire l’incoronazione dell’Imperatore giapponese. In questo caso l’associazione alla mossa di Kizaru potrebbe essere il “magatama” ovvero “sfera rotonda”.

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Le sfere di luce scagliate da Borsalino durante questo attacco possono essere associate a tali gioielli preziosi, riuscendo così a sopraffare il nemico. Passando al secondo oggetto invece, lo “Yata no Kagami”, ci troviamo di fronte ad uno specchio di bronzo rappresentante la saggezza come accennato antecedentemente.

Qui il riferimento è semplice data la capacità di Borsalino nell’usare questo specchio per creare un percorso di luce che rimbalza sui materiali, permettendogli così di spostarsi velocemente da un luogo all’altro (la saggezza simbolica dell’oggetto antico si rifà anche a questa tecnica furba ndr). L’ultimo delle tre insegne imperiali giapponesi è l’“Ama no Marakumo”, una spada sacra la cui storia è profondamente radicata nella mitologia nipponica.

Una chicca molto interessante in merito a questa spada, e che sembri sia stata trovata all’interno del corpo di Yamata no Orochi, una leggendaria creatura ad otto teste che ha anche ispirato il personaggio presente nella Saga di Wano nella storia di One Piece. Tirando le somme tale associazione potrebbe rendere Kizaru una sorta di divinità che opera per mano degli dei.

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One Piece 1093: perché Kizaru potrebbe aver Risvegliato il suo Rogia?

Come accennato nel capitolo Borsalino usa e sfrutta in maniera diversa la sua Yasakata no Magatama, dividendo le particelle di luce e creando così dei cloni di se stesso, una estensione della mossa mai vista prima e che potrebbe far ipotizzare al Risveglio del suo Rogia. Ogni copia può anche brandire la sua spada composta di luce, ferendo superficialmente anche Luffy in versione Gear 5. Luffy ha difficoltà contro di loro e li associa a dei “fantasmi” o meglio dire degli ologrammi. Qualunque sia la definizione tali copie hanno colpito e ferito Cappello di Paglia in Gear 5 senza subire nessun danno.

Ma come ha fatto Borsalino a creare tutti questi cloni? Come accennato funzionano probabilmente come gli ologrammi di Vegapunk, ma anche se fosse è comunque molto complesso controllare tutte queste copie anche per uno come Kizaru, quindi parliamo di una capacità davvero sorprendente, specie se consideriamo che lui non era sul campo di battaglia con le sue copie, ma stava tentando di uccidere Vegapunk. Quindi come funziona il tutto? Non siamo ancora in grado di spiegare bene il tutto, ma ci sono delle teorie sui Risvegli dei Rogia.

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Se i Paramisha e gli Zoan hanno più dettagli riguardo al Risveglio, i Rogia sono ancora un grande mistero, quindi non possiamo smentire o confermare le varie teorie. Alcune di queste dicono che tale Risveglio possa mutare il tempo e l’ambiente intorno al possessore, mentre altre presumono che il possessore di un frutto del genere possa trasformare il proprio elemento in creature viventi capaci di eseguire la volontà del “padrone”, proprio come fatto da Kizaru con le sue copie.

Abbiamo visto lo stesso anche con Enel, Aokiji e anche Akainu, tutti e tre possessori di un Rogia, dove hanno trasformato la materia di cui sono fatti in una creatura vivente capace di combattere e anche eseguire gli ordini, nonché gli attacchi. Ora le cose sono due: o parliamo di una caratteristica di tutti i possessori dei frutti Rogia, o siamo di fronte al Risveglio definitivo di esso, anche perché la tecnica descritta è stata eseguita solamente dai combattenti più potenti di One Piece: cosa ne pensate?

Leggi anche: ONE PIECE 1093: LE TECNICHE DI KIZARU POSSONO REALMENTE FERMARE IL GEAR 5? [SPOILER]

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Nicola Gargiulo

Nicola Gargiulo

Grafico e Copywriter di professione, nerd per ossessione. Cresciuto a latte, anime, videogiochi, film, serie TV, manga e fumetti cerco di diffondere il "verbo" tramite la parola scritta e lo spazio concesso dall'internet e dai capoccia di Dr. Commodore, detti anche "Gorosei".

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