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Madara Uchiha

Alla scoperta del sogno di Madara, il fantasma degli Uchiha

Nel vasto universo di Naruto, Madara Uchiha emerge come una figura che simboleggia la potenza, l’ambizione e il peso della visione. La sua presenza è avvolta in un’aura di mistero e potenza, e la sua storia ci fornisce una riflessione profonda sulla natura dell’umanità, la lotta per il potere e la sfida di realizzare un ideale.

Nato nella tempestosa era dei clan ninja in guerra, Madara era destinato a grandi cose fin dalla giovane età. Il clan Uchiha, rinomato per il suo temuto Sharingan, vide in lui un prodigio. La sua abilità in combattimento e la sua leadership carismatica lo fecero emergere come uno dei ninja più potenti della sua generazione.

Madara e Hashirama: L’Amicizia Tra Rivali, un tema ricorrente in Naruto

Madara Uchiha e Hashirama in una fan art

Madara e Hashirama, due figure titaniche nell’universo di Naruto, rappresentano l’incarnazione di una rivalità eterna e al contempo di un’amicizia profonda. Il loro legame è costellato di contrasti, che spaziano dal campo di battaglia alle intime conversazioni sotto alberi secolari.

Sin da giovani, entrambi condividevano sogni simili di un futuro in cui i bambini non sarebbero stati costretti a combattere in guerre sanguinose. Si sono incontrati in un periodo in cui i loro clan, gli Uchiha e i Senju, erano in guerra l’uno contro l’altro. Senza rivelare le loro vere identità, Madara e Hashirama formarono un’amicizia genuina, condividendo visioni di un mondo pacifico. Quando però emerse la verità delle loro appartenenze di sangue l’amicizia sembrò spezzarsi, dando inizio a una rivalità leggendaria.

Ma al di là delle battaglie epiche e delle divergenze ideologiche, il cuore del loro rapporto risiedeva in un mutuo rispetto e in una comprensione profonda delle sofferenze reciproche. Hashirama, pur stando spesso in disaccordo con le metodologie estreme di Madara, riconosceva il dolore che alimentava tali azioni. Madara, dal canto suo, nonostante la sua ostilità crescente verso il mondo, non poté mai negare completamente il legame che aveva con Hashirama.

Valley of The End, il luogo dello scontro fra Madara Uchiha e Hashirama

Con il tempo, mentre le loro visioni del mondo divergevano sempre di più, il sogno di creare una nazione dove i giovani potessero crescere senza il peso della guerra divenne realtà con la fondazione di Konoha. Questo sogno condiviso, tuttavia, fu macchiato dalle crescenti paranoie di Madara, che temeva l’oppressione degli Uchiha sotto il dominio dei Senju.

Il loro legame è un perfetto esempio della complessità delle relazioni umane, dove amicizia, rivalità, amore e odio possono coesistere. La storia di Madara e Hashirama serve come potente monito sulle conseguenze del potere, della diffidenza e dei sacrifici necessari per realizzare una visione. Ma, forse ancora più importante, ci ricorda la capacità dell’amicizia di sopravvivere anche attraverso le prove più ardue.

La visione del fantasma degli Uchiha

Madara era un uomo di visione, ma anche un realista. Credeva che la pace potesse essere raggiunta solo attraverso la forza e l’unificazione. La sua filosofia si basava sulla convinzione che il mondo ninja fosse intrinsecamente caotico e che solo un controllo assoluto potesse portare ordine e stabilità.

Questa visione, unita al potere inebriante dello Sharingan e alla sua ossessione per i Bijuu, in particolare il Nove Code, lo spinsero su un sentiero oscuro. Madara cercò di imporre la sua volontà sul mondo, credendo sinceramente che fosse l’unico modo per portare la vera pace.

Un antagonista che si oppone alla realtà

Il simbolo del clan portato da Madara Uchiha

Per certi versi potremmo attribuire anche a Madara l’appellativo usato in una recente analisi pubblicata sulle nostre pagine dal titolo Il dolore di essere Itachi Uchiha, l’eroe tragico di Masashi Kishimoto. Ma a conti fatti Madara è l’antagonista definitivo introdotto da Kishimoto nella storia di Naruto che mosso da un desiderio genuino di proteggere e di creare un mondo migliore, si ritrova intrappolato nelle sue stesse ambizioni e ossessioni diventando tutt’uno con l’oscurità.

La sua storia ci mette di fronte a un interrogativo fondamentale: fino a che punto siamo disposti ad andare per realizzare i nostri ideali? E a quale prezzo?

Proseguendo nella nostra analisi di Madara Uchiha, non possiamo ignorare uno dei suoi discorsi più emblematici e rivelatori, un passaggio che svela la profondità delle sue convinzioni e il suo punto di vista sull’universo di Naruto.

Wake up to reality!

Wake up to reality! Nothing ever goes as planned in this accursed world. The longer you live, the more you realize that the only things that truly exist in this reality are merely pain. Suffering and futility.

Listen, everywhere you look in this world, wherever there is light, there will always be shadows to be found as well. As long as there is a concept of victors, the vanquished will also exist.

The selfish intent of wanting to preserve peace, initiates war and hatred is born in order to protect love. There are nexuses causal relationships that cannot be separated.

I want to sever the fate of this world. A world of only Victors. A world of only peace. A world of only love. I will create such a world.

I am… the ghost of the Uchiha. For truly this reality… is a hell.

Madara Uchiha

Con queste parole, Madara svela la sua visione cinica del mondo. L’esperienza gli ha insegnato che la vita è intrinsecamente dolorosa e inutile. Qui Madara esplora l’idea della dualità e la definisce come assioma della vita: ovunque ci sia luce, ci saranno anche ombre.

È una realtà ineluttabile: per ogni vincitore, deve esserci un vinto. Il mondo è fatto di opposti che coesistono, e questo equilibrio invariabile porta inevitabilmente al conflitto.

Madara afferma che è l’intento egoistico di voler preservare la pace che causa la guerra. E per proteggere l’amore, nasce l’odio. È una visione contorta, ma non del tutto infondata, del ciclo di causa ed effetto nel mondo ninja di Naruto. Madara infine si mette a nudo ed esprime il suo desiderio più profondo: rompere questo ciclo interminabile di sofferenza. Vuole un mondo dove non ci sono perdenti, solo vincitori; un mondo di pura pace e amore. Questa visione utopica riflette il suo disprezzo per la realtà attuale, che considera un inferno.

Le parole di Madara sono la riflessione di Kishimoto sulla natura stessa dell’esistenza

La iconica dichiarazione di Madara Uchiha

Il discorso Madara Uchiha non è solo una riflessione sul mondo di Naruto, ma può essere visto come una meditazione sulla natura stessa dell’esistenza dell’autore che tramite le parole di un personaggio dalla potenza immensa si domanda quale sia il confine da non superare per realizzare le proprie ambizioni.

Le parole di Madara difatti sfidano le nozioni tradizionali di bene e male, suggerendo che queste dicotomie possono non essere così chiare come sembrano. Madara, pur essendo un antagonista, pone domande valide che sfidano le convinzioni dei protagonisti e del pubblico.
L’argomentazione di Madara può sembrare cinica, ma contiene verità universali. La sofferenza e la dualità sono aspetti ineludibili della condizione umana, tutti le sperimentano prima o poi durante la vita;

È quello che ci rende umani, tutti sullo stesso piano.
Tuttavia, è il suo desiderio di rompere questo ciclo e creare una utopia che lo porta su un sentiero pericoloso, illustrando l’idea che le buone intenzioni possono portare a conseguenze disastrose se percorse su sentieri intrisi di sangue.

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Il discorso di Madara Uchiha, pure se tratto da uno shonen e con un taglio molto forte che oggi definiremmo senza troppi scrupoli “edgy” ci offre uno sguardo profondo sulla filosofia del personaggio e sulle sfide etiche e morali presenti nel mondo di Naruto. È un promemoria potente del fatto che la realtà può essere complessa e che le soluzioni semplici a problemi profondi possono essere illusorie.

La figura di Madara Uchiha ci parla anche di un concetto molto moderno: la tensione tra il desiderio di controllo e la libertà. Nel nostro mondo globalizzato, spesso ci troviamo a riflettere sul prezzo della sicurezza rispetto alla libertà individuale. Madara, con la sua visione di un mondo unito sotto una singola volontà, incarna questa tensione.

Madara Uchiha è più di un semplice antagonista. È un riflesso delle sfide filosofiche e morali che tutti affrontiamo. La sua storia, ricca di potenza, tragedia e introspezione, ci fornisce una lente attraverso la quale possiamo esaminare noi stessi e il mondo in cui viviamo.
È un personaggio che, nonostante le sue azioni discutibili, ci costringe a riflettere e a domandarci: sappiamo davvero cosa significa lottare per un ideale?

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Antonio Pascarella

Antonio Pascarella

Videogiocatore da sempre e appassionato di tecnologia. A tratti weeb. Alla continua ricerca del rank perduto e della sua millantata abilità. See You Space Co(mmodoriano)wboy.

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