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Kenpachi Zaraki: La bestia incontrollata di Bleach

Bleach, l’opera di Tite Kubo, è senza dubbio uno degli shonen più popolari di sempre (nonostante lo stesso autore non si aspettasse tutto il successo che l’opera ha ottenuto), ricchissimo di combattimenti frenetici, adrenalinici e all’ultimo sangue, esaltati dall’anime (del quale sta venendo trasmessa su Disney+ l’ultima saga) con animazioni e musiche di altissima qualità, ma anche di personaggi dotati di un carisma unico e poteri fantastici.

Uno dei personaggi che più ha sempre affascinato i fan di Bleach è il Capitano dell’11esima Divisione del Gotei 13 Kenpachi Zaraki, uno shinigami che ha sempre suscitato timore sia nei compagni sia nei propri avversari, soprattutto per il suo insaziabile desiderio di combattere, combattere e ancora combattere, preferibilmente contro avversari più potenti di lui.

Ma Kenpachi Zaraki non è solo un inquietante combattente: egli è infatti il “padre adottivo” di Yachiru Kusajishi, la sua Luogotente, alla quale vuole tantissimo bene. In questo approfondimento, vedremo quindi Kenpachi Zaraki a 360 gradi.

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Le origini: un passato difficile

Non si sa molto sul passato di Kenpachi Zaraki, anche perché Tite Kubo ha spesso volutamente tralasciato le storie sul passato di diversi personaggi, come nel caso di Sosuke Aizen. Quel poco che sappiamo di Kenpachi ci viene dato da sporadici flashback, dove veniamo a sapere che il futuro Capitano dell’11esima Divisione è nato in uno dei distretti peggiori della Soul Society, il Distretto 80.

Circondato da ladri, corrotti e assassini, fin da giovane Kenpachi Zaraki aveva una forza straordinaria, ben al di sopra di quella di qualsiasi shinigami allora esistente, e la sfruttava per massacrare chiunque gli si parasse davanti. Questo immenso e incontrollato potere distruttivo venne amplificato quando trovò una Zampakuto senza nome, che fece subito sua: una lama smussata e logora, che poco poteva incutere timore. Essa però, nascondeva un potere tremendo.

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Successivamente, incontrò la futura Capitana della 4a Divisione, Retsu Unohana (allora chiamata Yachiru Unohana), e i due subito ebbero un violentissimo scontro, durante il quale Kenpachi stava sperimentando per la prima volta un’emozione: la paura. E dalla paura, nacque l’amore per il combattimento, e la voglia di affrontare avversari sempre più potenti, anche se difficilmente avrebbe trovato avversari al pari di Unohana, che ammirava profondamente.

Qualche tempo dopo, ormai cresciuto, incontrò nel 79esimo Distretto (un altro terribile distretto dove vivere) una bambina senza nome praticamente infante, ma che non era minimamente terrorizzata dalla stazza e dall’alone oscuro che Kenpachi Zaraki emanava, anzi, ne era quasi estasiata. Kenpachi allora decise di prenderla sotto la sua ala protettrice, nominandola Yachiru (dal nome dell’unica persona che ammirava) Kusajishi (dal nome del 79esimo Distretto).

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Successivamente, ebbe un incontro con Yumichika Ayasegawa e Ikkaku Madarame: con quest’ultimo, anch’egli amante degli scontri e dei combattimenti all’ultimo sangue, si sviluppò nel tempo un profondo rapporto di lealtà.

Uccise quindi il Capitano dell’11esima Divisione del Gotei 13 del tempo, Kenpachi Kiganjo, e ne prese, anche secondo la regola vigente, il comando, potendo dunque fregiarsi veramente del titolo di Kenpachi. Non un nome, ma un titolo che simboleggia lo shinigami più forte di una generazione. Da lì, comincio la storia di Kenpachi Zaraki all’interno della Soul Society, diventandone così il più potente shinigami.

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Un combattente indomabile…

Non c’è cosa che Kenpachi Zaraki ami più di un combattimento all’ultimo sangue, colpo a colpo, dove il vincitore è a un passo dall’essere sconfitto a sua volta. Il Capitano Kenpachi vive della battaglia, è uno shinigami che farebbe qualunque cosa pur di godersi uno scontro appagante. Anche indebolirsi.

La sua caratteristica benda sull’occhio non è, infatti, un mero ornamento per incutere più paura: siccome Kenpachi è lo shinigami più forte della sua generazione, se usasse tutta la sua immensa e soverchiante potenza non sarebbe minimamente in grado di godere di un frenetico combattimento. Pertanto, richiese all’Istituto di Ricerca e Sviluppo della Soul Society (del quale è presidente il Capitano della 12esima Divisione Mayuri Kurotsuchi) una benda speciale.

Essa permette a Kenpachi di limitare il suo immenso Reiryoku, che è talmente gigantesco e denso da poter essere rilevato in maniera chiara e distinta nella Soul Society, e quindi di poter combattere più o meno alla pari con il proprio avversario. Ma anche così, la forza bruta di Kenpachi Zaraki è fuori scala per tantissimi combattenti. E quando ritiene che l’avversario contro il quale sta combattendo è degno di assaggiare una potenza ancora maggiore, ecco che Kenpachi Zaraki leva la benda, sprigionando l’interezza del suo devastante Reiryoku.

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…ma non solo.

Il Capitano dell’11esima Divisione del Gotei 13 non è però solamente un brutale combattente, animato da una forza distruttiva senza precedenti; per la sua Luogotenente Yachiru Kusajishi, Kenpachi Zaraki è al pari di un padre adottivo.

I due, infatti, provano un profondo affetto reciproco e non unicamente di stima e supporto (come quando Yachiru si mette a fare il tifo per il suo Kenpachi quando combatte), e ciò si dimostra ogni qual volta qualcuno tenta di far seriamente male alla sua Luogotenente, come nel caso del Quincy Gremmy Thoumeaux, visto nella seconda stagione dell’adattamento animato della Guerra Millenaria.

Kenpachi e Yachiru, come è facilmente intuibile, sono assolutamente inseparabili, con quest’ultima che praticamente staziona sempre sulle spalle del suo gigante padre adottivo, anche per dargli indicazioni, siccome Yachiru ha molto talento nell’individuare anche le più piccole tracce di Reiatsu.

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In conclusione, abbiamo visto che Kenpachi Zaraki, Capitano dell’11esima Divisione, è sì un guerriero formidabile e poderoso, a volte scambiato per una bestia incontrollata dalla forza spaventosa, ma è anche un combattente che si lotta con grande lealtà e rispetto dell’avversario pur di trarre le migliori sensazioni dal combattimento. E, forse, è anche più di un solamente forte guerriero.

Leggi anche: BLEACH: NOZARASHI, LA ZANPAKUTO DI KENPACHI ZARAKI

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

22 Giugno 1999. Amo l'ignoto, ciò che è poco convenzionale, le storie d'amore smielate e Neon Genesis Evangelion.

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