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Tite Kubo si aspettava il successo di Bleach? Le sue parole in una vecchia intervista

Si può affermare senza alcun dubbio che Bleach sia una delle serie di carattere shonen più importanti di sempre: tra scontri mozzafiato e carichi di adrenalina, personaggi variegati e unici, ognuno con il suo potere caratteristico e distintivo, un simbolismo particolareggiato e con diversi riferimenti al mondo reale (tra storia e religione), l’opera di Tite Kubo, pseudonimo di Noriaki Kubo, è stata sicuramente un caposaldo del suo genere.

Una fama sicuramente dovuta all’adattamento animato realizzato poco tempo dopo la serializzazione del manga, anch’esso di grande successo (nonostante alcune saghe non siano state particolarmente apprezzate); grazie all’anime, molti scontri hanno preso vita, diventando quindi più dinamici per mezzo di ottime animazioni e musiche di altissimo rilievo. Una tradizione che continua anche nell’anime dedicato alla saga della Guerra Millenaria, in onda su Disney+.

Ma Kubo si sarebbe immaginato un così grande successo per la sua opera? Abbiamo trovato una sua vecchia intervista, realizzata nel 2008, quando alla sua più importante creazione mancavano ancora 8 anni prima di concludersi.

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“Pensavo potesse durare solo 5 anni”

Al momento dell’intervista, l’opera con protagonista Ichigo Kurosaki aveva già venduto 40 milioni di copie solo in Giappone, ed era già in cima alle classifiche di vendita in America. Tite Kubo (all’epoca 32enne), con tutta la schiettezza del mondo, ammette che la sua opera non sarebbe durata per più di 5 anni, mentre al momento dell’intervista era quasi al suo ottavo anno di serializzazione, ma soprattutto non si aspettava che Bleach sarebbe stato un prodotto apprezzato anche negli Stati Uniti.

Il suo più grande stimolo a diventare un disegnatore di manga gli venne dato quando lesse Saint Seiya, il manga di Masami Kurumada conosciuto in Italia come I Cavalieri dello Zodiaco; durante il terzo anno di superiori, Kubo provò a disegnare un manga per un concorso di Weekly Shonen Jump. Non lo vinse, ma ricevette una chiamata da un editore per lavorare come mangaka.

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Una piccola curiosità riguarda i primi tempi antecedenti alla scrittura di Bleach e Akira Toriyama: all’inizio, Kubo era parecchio scoraggiato perché l’idea iniziale per Bleach era stata rifiutata da Shonen Jump, ed era sul punto di arrendersi e mollare tutto, ma ricevette una lettera di incoraggiamento dal leggendario creatore di Dragonball, e quindi Kubo non si diede per vinto e riscrisse in parte la sceneggiatura: Shonen Jump si accorse dell’errore, e fu così che Bleach divenne uno degli shonen più popolari.

Si può dire che una parte del successo di Bleach sia stata dovuta all’importante intervento di Akira Toriyama, senza il quale non avremmo avuto uno degli shonen più entusiasmanti di sempre, ricco di ottimi scontri e personaggi interessanti. E, ovviamente, un grazie va anche a Tite Kubo, il vero demiurgo di Bleach.

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Riccardo Coda

Riccardo Coda

22 Giugno 1999. Amo l'ignoto, ciò che è poco convenzionale, le storie d'amore smielate e Neon Genesis Evangelion.

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