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Instagram, in India un ragazzo è stato arrestato per aver postato la foto di un imperatore del XVII secolo

Quella che stiamo per raccontarvi potrà sembrarvi una storia assurda, eppure purtroppo è la verità di ciò che accade ogni giorno in alcune parti del mondo in cui la libertà di espressione non è garantita a nessuno, che sia giovane o anziano, che si tratti del “mondo reale” o semplicemente di un post su Instagram.

Tutto inizia con un normale ragazzino di 18 anni di nome Taufiq Bagwan, che qualche giorno fa ha avuto l’idea di postare su Instagram una storia con Aurangzeb, un imperatore dell’Impero Moghul tra la metà del 1600 e l’inizio del 1700 noto col soprannome di “Conquistatore del mondo”, in cui lo descriveva come “il padre dei nazionalismi Indù”.

Il fratello maggiora Shafiq ha visto la foto e ha dichiarato di aver chiamato immediatamente il fratello chiedendogli di eliminarla, sperando che nessuno l’avesse già vista. Ma era troppo tardi, e il giorno dopo il fratello venne arrestato con l’accusa di “deliberate e malevole intenzioni di offendere i sentimenti religiosi”.

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Taufiq è stato coinvolto in una crociata online iniziata dai nazionalisti Indù di Maharashtra, che hanno iniziato una vera e propria opera di sorveglianza dei social network alla ricerca di qualsiasi cosa possa recare offesa agli induisti. Questi gruppi stanno gradualmente cercando di trasformare Instagram e WhatsApp in uno spazio ostile per i musulmani, che stanno venendo arrestati per post assolutamente innocui come questo, accusati di creare tensioni religiose in India.

Dopo aver visto i post su Instagram circa 20-25 persone del villaggio di Taufiq si sono recati alla polizia con gli screen, denunciando il ragazzo. Gradualmente sempre più persone si sono unite fino a diventare oltre 100 persone: tutto per scagliarsi contro un innocente post su Instagram di un ragazzino coinvolto per caso, che neppure aveva idea del vero significato di ciò che aveva scritto.

Aurangzeb sta recentemente venendo utilizzato dai giovani musulmani come “simbolo di sfida” contro un regime d’odio e di discriminazione sempre più opprimente.

“Tutto ciò nasce in un luogo di angoscia e umiliazione, in cui i musulmani sono continuamente provocati. In circostanze normali, non penso che i musulmani avrebbero mai pensato ad Aurangzeb.”

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Fonte: Wired

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Daniela Reina

Daniela Reina

Nel tempo libero viaggia attraverso tempo, spazio e mondi di fantasia in compagnia di qualche buona lettura. Il suo manga preferito è Berserk, l'anime Neon Genesis Evangelion.

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