Dr Commodore
LIVE

Barbie: il ritorno della Regina della cultura pop

Sin da quando è stata presentata al pubblico, nel 1959, la Barbie, bambola che negli anni sarebbe diventata forse la più emblematica di tutte, simbolo del secolo scorso tanto quanto sovrani e dittatori, aveva avuto l’ambizione di essere diversa e riconoscibile tra le migliaia di prodotti dello stesso tipo che saturavano il mercato.

Nata dall’intuizione di Ruth Handler, moglie del fondatore della Mattel Elliot Handler, Barbie ha da subito voluto imporre un cambio di rotta rispetto al mercato tradizionale delle bambole per bambine di quell’epoca. In particolare due grandi differenze avrebbero reso unico il nuovo prodotto dell’azienda di giocattoli rispetto a quelli della concorrenza: Barbie sarebbe stata sensuale e personalizzabile.

Sempre di più, infatti, cresceva tra le ragazzine americane, il mito della diva hollywoodiana, bella e impossibile, ammiccante e che tutto poteva e la realizzazione di una bambola che rappresentasse queste caratteristiche sarebbe stata una novità dirompente, capace di cambiare il mercato in modo inaspettato.

Allo stesso modo, la seconda novità non avrebbe significato soltanto una mossa commerciale che sarebbe poi stata studiata e copiata nei decenni successivi, ma la possibilità per le generazioni di bambine che avrebbero giocato con le Barbie di sentirsi parte del mondo fatato della bambola, di poterla rendere più simile a loro stesse o alle proprie aspirazioni.

Barbie

Barbie è da sempre sinonimo di icona e rivoluzione

Barbie, la sua compagnia, il suo compagno di sempre Ken e le miriadi di accessori, case, automobili che le si possono associare sono, da sempre, lo specchio della nostra società e un mezzo per raccontarla a volte migliore dei prodotti culturali che la studiano e cercano di raccontarla.

Sono cambiate insieme, la società e la Barbie, con la seconda che se spesso ha dovuto inseguire per tenersi al passo coi tempi, quasi sempre, a conti fatti, è stata un catalizzatore del cambiamento, lo ha normalizzato e lo ha reso palese ed evidente tanto alle bambine cui fosse rivolto il giocattolo quanto ai genitori che l’acquistassero.

Così nel prima nel 1977 la Barbie è diventata ancora più sexy, ispirandosi apertamente a Farrah Fawcett e quindi nera e latina e ancora, viene immortalata da Andy Warhol, diviene un oggetto da collezione, e abbraccia i cambiamenti nel modo di essere e di vestire delle donne, e poi si adatta alle nuove sensibilità mondiali cambiando fisicità e presentandosi di diverse etnie.

E se è vero che la Barbie originale e quella nell’idea di tutti noi, è rappresentata da quella bionda e bellissima, che mal si sposa con l’idea di inclusività a cui le donne sono arrivate oggi dopo anni di battaglie, è anche da ricordare che chiunque giochi con le bambole della Mattel possa fare di quei personaggi ciò che desideri, personalizzandoli attraverso vestiti e accessori, creando per loro una storia e una personalità e rendendoli quello che più si addice al pensiero di ognuno.

Non è un caso, in fondo, che spesso la realtà si sia ritrovata a inseguire la Barbie o a copiarla: la prima americana nello spazio, Sally Ride, ha potuto raggiungere il suo obiettivo soltanto diciotto anni dopo rispetto alla sua controparte della Mattel, mentre la prima corsa presidenziale della Barbie è stata addirittura nel 1992 e per celebrare il cinquantesimo anno dalla sua nascita 50 designer hanno ricreato gli outfit dell’icona da far indossare a delle vere modelle durante una sfilata del 2009.

Barbie è, da quando è nata, un simbolo della cultura pop che ha saputo rinnovarsi e attraversare le epoche, segnando le nuove tendenze a volte solo di riflesso, altre guidando il cambiamento senza paura di esporsi.

Barbie

Barbie sbarca finalmente al cinema a 64 anni

Oggi, all’età di 64 anni, Barbie sbarca al cinema con un film live-action dopo decine di produzioni animate di ogni genere e, a quanto pare, decide di farlo nel modo più stravagante e irriverente possibile, ribaltando l’idea comune che un’opera sulla bambola Mattel sia qualcosa da destinare a un pubblico di giovanissimi, e magari femminile.

Greta Gerwig ci ha promesso qualcosa di anarchico e rivoluzionario, e non possiamo fare altro che aspettare qualche altro giorno per vedere in sala cosa ci riserverà il film con Margot Robbie e Ryan Gosling, già sicuri, dopo averne studiato un po’ la storia, che, ancora una volta la Regina della cultura pop saprà centrare il bersaglio, come ha sempre fatto, andando contro ogni pronostico o cavalcando il pensiero delle masse.

Perché se c’è una cosa che abbiamo potuto capire nel corso dei decenni è che Barbie non è una rivoluzionaria e non è una conformista. Barbie è Barbie. E tanto le è bastato per aver creato un retaggio culturale ed economico tale da poter essere considerata a tutti gli effetti, la Regina della cultura pop.

Barbie
Barbie

Leggi anche: Tutto quello che devi sapere sul film di Barbie

Fonte: 12

Articoli correlati

Condividi