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The Idolmaster Cinderella Girls U149: la recensione della nuova serie del franchise di idol anime disponibile su Crunchyroll

Con Oshi no Ko abbiamo visto una visione un po’ diversa dal solito sull’industria dell’intrattenimento giapponese, con diverse critiche mosse in più di un episodio. Nella sua stessa stagione (e casualmente pure nello stesso giorno della settimana) è stato trasmesso anche The Idolmaster Cinderella Girls U149, nuova serie di uno dei maggiori franchise multimediali legati al tema idol della storia, che ha dato una visione sicuramente più leggera dell’industria.

The Idolmaster Cinderella Girls U149 è uno spin-off di Cinderella Girls, e si concentra sulla terza divisione di un’agenzia di produzione che si occupa anche delle protagoniste della serie madre. Questa terza divisione è diversa dalle altre, perché il suo scopo è quello di gestire come talenti delle bambine. Il Producer (di cui come spesso accade nelle serie del franchise non veniamo mai a conoscere il nome) è un ragazzo che sogna di poter lavorare con delle idol.

Per sua sorpresa, viene scelto per gestire questa divisione non convenzionale, ma ovviamente lui non si scoraggia, e si prodiga per aiutare le ragazzine della divisione a esibirsi nel palcoscenico che secondo lui si meritano.

The Idolmaster

Giovani idol emergenti in questo spin-off di The Idolmaster

La storia della serie rientra nel genere slice of life, e nei primi 9 episodi abbiamo vicende incentrata sulle nove bambine facenti parte della divisione. Gli episodi servono di fatto come un’introduzione a questi personaggi, che nei loro episodi dedicati si trovano a trovare delle situazioni che fanno conoscere allo spettatore le loro personalità e che mostrano anche una loro crescita. Con loro cresce anche il Producer, che man mano diventa sempre più conscio del suo ruolo.

Tra la matura di facciata Arisu Tachibana, la figlia di buona famiglia ma gentile e brava Momoka, l’amante di cappellie vestiti ispirati agli animali Nina, il maschiaccio Hina, l’impaziente Risa e la praticamente principessa Disney Koharu, le bambine della Terza Divisione si dimostrano sempre simpatiche, anche nei casi in cui si comportano in maniera infantile per via della loro età.

Tutte le ragazze hanno in comune un genuino desiderio di emergere e di farsi conoscere al grande pubblico, che in alcune è più forte che in altre. Gli episodi scandiscono un percorso graduale al loro debutto come idol, che non sempre ottiene il supporto dei produttori veterani dell’agenzia, che non hanno molta fiducia nel progetto.

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Ed è qui che osserviamo la “lotta” del Producer con i colleghi più anziani, desideroso anche lui di garantire un roseo futuro ai suoi talenti. Lo scontro delle due visioni lo si vede anche nel modo in cui i superiori vengono mostrati a schermo, spesso ritratti in situazioni di lavoro oppure a fumare sigarette nell’area fumatori dell’azienda e passare serata a bere ai locali. Non che il Producer non partecipi a questo tipo di attività, ma non ci si ritrova pienamente in questa visione dell’adulto. Lui è infatti ancora giovane e immaturo, e sembra l’unico adulto del cast che come le bambine non ha smesso di sognare.

Questo rientra molto bene nel tema della differenza tra bambini e adulti, che viene espresso in maniera molto diretta negli episodi dedicati ad Arisu. In una serie del genere si tratta di una tematica perfetta, raccontata bene non solo a livello di scrittura anche a livello tecnico. È un tema capace di toccare il cuore degli spettatori, a mio avviso soprattutto quelli che magari si sentono esattamente come il Producer.

All’episodio finale ci si sente proprio soddisfatti nel vedere il punto di arrivo di queste piccole idol, anche se di fatto manca un episodio OAV che debutterà prossimamente e che ci presenterà nuove ragazze.

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Un’altra componente ottima è la colonna sonora, composta anche da ottime insert song ed ending diverse in ogni episodio perché cantante da una idol specifica. Le canzoni a volte rafforzano le idee che contraddistinguono le protagoniste, e sono un ottimo modo per far sfogare la loro personalità. Anche le esibizioni della Terza Divisione sono rese molto bene visivamente, in particolare quella che fa da ending al primo episodio. Una cosa che ho adorato sono i colori e la fotografia della serie (in particolare le ombre), che sembrano colorate di due colori diversi e i numerosi ottimi cut di character acting.

Se non avete visto le precedenti serie del franchise, non dovete avere paura. U149 è un ottimo titolo da cui partire per vedere il franchise, nonostante ci siano numerosi camei di personaggi di Cinderella Girls. Non rappresenta un problema perché però solo le idol di quella serie che hanno un ruolo di rilievo all’interno degli avvenimenti delle piccole.

In conclusione The IdolmaSter Cinderella Girls U149 è un’ottima serie idol e slice of life con una storia molto carina e un fantastico comparto tecnico. Tutti e 12 gli episodi dell’anime sono disponibili su Crunchyroll.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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