Lo Starfield Direct è finalmente arrivato. Nella cornice della Summer Game Fest, con un approfondimento durato ben 45 minuti è stata mostrata e rivelata una quantità soverchiante di informazioni del nuovo attesissimo titolo di Bethesda sviluppato in esclusiva per Xbox Series X/S e PC.
Ricordiamo che il gioco è atteso per il 6 settembre 2023 e che sarà disponibile già dal day one anche sul Game Pass.
Grazie alle voci degli esponenti di molti dei reparti del team che ha lavorato al gioco ci siamo potuti fare un’idea concreta a tutto tondo su quello che il gioco avrà da offrire.
Alcune delle caratteristiche mostrate erano già note ma il livello di dettaglio che ha raggiunto questo Direct è stato decisamente soddisfacente. Il primo nuovo universo creato da Bethesda Games dopo ben 25 anni sembra portarci in un mondo (o meglio 10.000 mondi) con una libertà senza precedenti. Vediamo quindi nel dettaglio tutto ciò che lo Starfield Direct ha mostrato.
Starfield, un universo sconfinato
La conferenza si è aperta subito mettendo le cose in chiaro riguardo la grandezza del titolo che arriverebbe a comprendere ben 10.000 pianeti esplorabili, ognuno dei quali inserito in un sistema solare all’interno di galassie simulate realmente.
Nella mappa per orientarsi durante l’esplorazione è stato mostrato come attraverso lo zoom si può passare dal singolo pianeta, al sistema solare fino alle varie galassie che compongono l’universo.
Fin da subito è stato nuovamente messo l’accento su quanto l’esplorazione sarà il fulcro dell’esperienza di gioco e che sarà diversa da quello a cui siamo abituati. Da quello che abbiamo potuto vedere in realtà le cose sembrano abbastanza gestite in modo classico non fosse che le possibilità offerte ai giocatori sono veramente tante. Fin da prima di atterrare su un pianeta si può scansionare l’ambiente per farsi un’idea delle caratteristiche e delle risorse disponibili sul posto.
Prima di raccontare tutte le possibilità offerte dall’esplorazione dei singoli pianeti, possibile sia in prima che in terza persona, il Direct si è focalizzato sulla presentazione delle città e di alcuni dei comprimari.
La prima metropoli mostrata è stata New Atlantis il primo grande insediamento spaziale dell’umanità, definita la città più grande mai creata dal team sia per quanto riguarda l’estensione, sia per quanto riguarda la quantità di personaggi, abitanti e quest.
New Atlantis fa parte delle United Colonies a tutti effetti una federazione che raccoglie gran parte delle colonie umane nello spazio. Un’altra città appartenente a questa è Cydonia, che si trova su marte, mostrata brevemente.
Le United Colonies non rappresentano però l’unico agglomerato di colonie spaziali sebbene, fuori da questa, l’ambiente sarà molto più selvaggio con molti altri insediamenti raccolti sotto l’insegna della Freestar Collective.
In ogni punto dell’universo ci saranno insomma tantissime cose da vedere e storie da vivere con dettagli da scoprire nei più piccoli vicoli delle metropoli tanto quanto nei pianeti più sperduti.
Tra le prime cose mostrate c’è anche l’editor di creazione dei personaggio che sembra offrire una grande quantità di opzioni, promettendo di poter realizzare il proprio avatar nel modo più dettagliato possibile. Questo offrirà 40 preset iniziali da scegliere come base e da modificare nei minimi dettagli a proprio piacere.
La vita, la morte e l’esplorazione dello spazio
Per spostarsi da una location all’altra avremo ovviamente bisogno di una nave spaziale e anche qui la personalizzazione sembra avere ben pochi limiti, rendendo il proprio mezzo di trasporto praticamente un personaggio principale.
La personalizzazione riguarda praticamente ogni componente della navicella che potrà essere assemblata a proprio piacimento dando vita a creazioni dalle forme più classiche, a forma più animalesche fino a poter creare dei veri e propri robot spaziali.
La costruzione delle navi influenzerà anche la loro struttura interna e sarà possibile decorare e colorare ogni componente come più ci aggrada.
Per far funzionare il tutto correttamente sarà necessario avere un equipaggio composto da personaggi con abilità uniche. I membri di questo potranno essere sia personaggi comprimari che ci accompagnano per alcuni periodi cercando di raggiungere i propri obiettivi personali, sia da npc incontrati in giro nello spazio che spesso chiederanno di avere un posto a bordo.
Un aspetto importantissimo che aspettavamo di vedere più nel dettaglio è ovviamente quello della manovrabilità e dell’effettiva guida del mezzo nello spazio. Anche qui il gioco promette di offrire un grande controllo di guida oltre che un sistema di combattimento più che stratificato. Durante l’esplorazione, in base a ciò che stiamo facendo, sarà possibile distribuire tramite dei punti la potenza nei vari settori della nave.
Se ci troveremo in una fase di combattimento sarà quindi necessario spostare più potenza sulle armi, mentre se stiamo percorrendo lunghe tratte potremo dare più energia ai motori.
Oltre a poter scendere su ogni pianeta che ci troviamo davanti, avremo anche l’occasione di incontrare navicelle guidate da personaggi amichevoli che potranno contattarci via radio e invitarci a bordo per avere un po’ di contatto umano, raro da trovare nello spazio profondo.
La possibilità di visitare altre navi spaziali riguarda ovviamente anche quelle nemiche che, potranno essere combattute a distanza, o che attraverso un sistema di arrembaggio potremo invadere, liberare da tutti gli ostili e conquistare rendendole a tutti gli effetti parte della nostra flotta.
Quando sceglieremo di scendere sulla superficie di un pianeta avremo anche la possibilità di creare dei veri e propri insediamenti per gestire le nostre operazioni con la possibilità di assegnare uno o più membri del nostro equipaggio a ogni accampamento per svolgere diversi compiti e mantenere quest’ultimo vivo e attivo.
A questo punto il Direct ha approfondito anche il sistema di shooting e combattimento mostrando come ogni singola arma da fuoco avrà delle caratteristiche uniche e ognuna sarà personalizzabile in tutte le componenti. La scelta dell’arma giusta sarà anche subordinata all’ambiente in cui ci troviamo.
Ogni pianeta infatti avrà la propria gravità e sarà possibile sfruttarla per poterci spostare e combattere i nemici in modi davvero creativi, anche attraverso armi bianche e melee, fino ad arrivare agli ambienti a gravità zero in cui le armi con proiettili energetici rappresenteranno l’opzione migliore per fare strage di robot e ostili.
Per avere un’idea più concreta di quanto mostrato vi invitiamo ovviamente a recuperare lo Starfield Direct nel caso che ve lo foste perso e che potete trovare nel video qui di seguito (a partire dal minuto 1:36:00).
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