Ieri è stata data la notizia del licenziamento di ben 75 dipendenti dei Pixar Animation Studios da parte della Disney. Tra i dipendenti licenziati ci sono anche molti veterani che hanno lavorato allo studio fin dagli albori, come il regista Angus McLane (Alla ricerca di Dory, Lighyear – La vera storia di Buzz) e la produttrice Galyn Susman, conosciuta per essere la persona che “salvò” Toy Story 2 durante la sua produzione.
L’incidente di produzione di Toy Story 2 è un evento abbastanza celebre ed è stato raccontato anche in diversi video disponibili su YouTube (ad esempio “La storia dietro Toy Story” di 151eg). L’incidente si verificò un anno prima dell’uscita del film nelle sale americane, nel 1998.
L’errata cancellazione di Toy Story 2
Durante un processo di cancellazione di alcuni file, un animatore cancellò per sbaglio quasi tutto il lavoro svolto in due anni dallo staff su Toy Story 2. Alcuni materiali erano stati salvati in alcuni nastri di backup, e inizialmente gli sembrò di aver perso solo del materiale prodotto in una settimana.
Quando iniziarono a lavorare con i materiali presenti nei backup, le cose non fecero che peggiorare, visto che le animazioni non erano proprio in buono stato. La situazione generò il panico, e neanche le più grandi menti dello studio riuscirono a trovare una soluzione che potesse salvare il film. Per loro fortuna, Susman, ebbe a casa una copie del film, avendo lavorato in remoto durante il suo periodo di natalità.
Con i file contenuti in essi riuscirono a ripristinare tutto il lavoro fatto sul film, ma purtroppo quella versione del film non soddisfò John Lasseter e altri capi della Pixar, e quindi gran parte del sequel venne scarta e rifatta da 0 nei mesi successivi. Un finale non troppo positivo, considerato che comunque allo staff è toccato fare crunch per mesi e mesi.
La recente ondata di licenziamenti in Pixar è stata la prima in ben 10 anni, ed è probabilmente dovuta al flop del già citato Lightyear. Tra due settimane lo studio rilascerà Elemental, nuovo film diretto da Peter Sohn (Il viaggio di Arlo) che a differenza degli ultimi film dovrebbe rimanere al cinema un po’ di più.