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Suzume di Makoto Shinkai doveva inizialmente essere una storia d’amore tra due ragazze

Giovedì debutterà nei cinema italiani Suzume, il nuovo film di Makoto Shinkai che in queste settimane sta spopolando in Cina, dove ha già superato gli incassi fatti in Giappone. In occasione dell’uscita americana, avvenuta lo scorso 14 aprile, dell’uscita il sito Looper ha pubblicato un’intervista esclusiva a Shinkai, nel quale si è parlato del progetto e di come originariamente fosse stato pensato per essere una storia d’amore tra due ragazze.

Shinkai aveva già parlato di questo dettaglio nelle interviste alla stampa giapponese, ma l’intervista con Looper ha rappresentato la prima volta che ne ha parlato alla stampa internazionale. Il regista ha anche parlato della possibilità o meno che i suoi futuri film contengano delle tematiche LGBTQ+ e del sentiris stanco di raccontare delle classiche storie d’amore tra un ragazzo e una ragazza.

All’inizio volevo trasformare questa storia in un film incentrato sul viaggio di Suzume e di un’altra ragazza. Volevo andare in quella direzione perché mi sentivo stanco di raccontare una storia d’amore tradizionale. Sentivo che con ‘Your Name.’ avessi fatto tutto quello che avrei potuto fare per quanto riguarda le tematiche ‘un ragazzo che incontra una ragazza’ e ‘si incontreranno o non si incontreranno’. Quel tipo di romanticismo è molto comprensibile dalle masse, ed è per questo che ha risuonato molto con il pubblico” ha dichiarato Shinkai.

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Suzume doveva essere una storia romantica sulla sorellanza

Con Suzume Shinkai voleva raccontare una storia d’amore basata sulla sorellanza, ma un suo produttore gli ha consigliato di raccontare una storia d’amore in linea con i suoi lavori precedenti perché anche se lui è stanco di raccontarle, il suo pubblico continua ad amarle. Quindi per non rendere il film troppo romantico, Shinkai ha deciso di rendere l’interesse amoroso principale della protagonista “una sedia“.

Il regista ha infine detto che non cerca di raccontare storie con elementi LGBTQ+, ma che la storia di Suzume avrebbe funzionato se il suo interesse amoroso fosse stato una ragazza o se la protagonista stessa fosse stata di sesso maschile o non-binario: “non è necessariamente il contesto di maschio/femmina; si parla di un umano che supera qualcosa. Anche nei miei futuri film, voglio concentrarmi a raccontare una storia umana senza troppa attenzione al sesso o ai rapporti sessuali“.

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Fonte: Looper.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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