Il tema dei pacchetti FUT, su Fifa, è sempre più discusso: è gioco d’azzardo oppure no? In passato, la EA Sports aveva già attraversato un problema giudiziario legato a questo argomento, da cui ne era uscita vincitrice. Il caso specifico era accaduto in Olanda, alla fine del 2020.
In quel periodo, EA Sports era stata accusata dalla Netherlands Gambling Authority, che sosteneva che le loot box fossero pericolose per alcuni giocatori, che incitassero al gioco d’azzardo e alla dipendenza. L’accusa prevedeva un pagamento di una penale per ogni settimana passata senza aver apportato le modifiche richieste.
Agli inizi del 2022, però, la corte olandese che seguiva il caso ha dato ragione alla EA, sostenendo che le loot box non fossero legate al gioco d’azzardo. Le motivazioni sostenevano che fossero solamente una piccola parte legata a FUT, e non una modalità indipendente per cui necessitava una licenza per il gioco d’azzardo.
FIFA, Sony dovrà risarcire un videogiocatore minorenne
Secondo quanto riportato da Games Wirtschaft, una piccola corte del distretto di Hermagor si è espressa in favore di alcuni videogiocatori che avevano citato in giudizio la Sony. I querelanti sostenevano di aver giocato d’azzardo, arrivando a spendere fino a 400€ sul noto videogioco.
Secondo le notizie che rimbalzano in rete, tuttavia, solamente il primo tra tutti i querelanti, un ragazzo minorenne, di diciassette anni, riceverà la cifra che Sony dovrà sborsare secondo la sentenza. Una cifra che, nello specifico, equivale a 338,26€.
Le motivazioni della corte austriaca sono diametralmente opposte a quelle della corte olandese che si è espressa l’anno scorso: se infatti, nel primo caso, si affermava che la EA non avesse bisogno di una licenza per il gioco d’azzardo per vendere le sue loot box, quella austriaca sostiene invece l’esatto contrario. Il verdetto, per adesso, non è ancora definitivo, motivo per il quale la Sony può ancora presentare ricorso. Se venisse confermato, però, creerebbe definitivamente un importante precedente.
