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Stabilisce miniera di criptovalute sotto il suo liceo: la scuola pagava le bollette ignara di tutto

Le criptovalute hanno una reputazione controversa che va avanti ormai da anni. Molti vedono in esse una redditizia fonte di guadagno, mentre altri le giudicano con sospetto e preferiscono non invischiarsi nella materia. Un insegnate statunitense, però, sembrava crederci così fermamente che ha sfruttato il seminterrato della scuola in cui lavorava proprio allo scopo di “minare” criptovalute. Non è chiaro se fossero BitCoin o valute d’altro tipo.

L’uomo in questione Nadeam Nahas, un 39enne del Massachussets, che è al momento indagato dalle autorità americane per l’operato che da anni conduceva di nascosto sotto il suo posto di lavoro: la Coasset High School. Pare infatti che mentre l’uomo insegnava nella scuola, un ispettore cittadino impegnato in un’ispezione di routine dell’edificio si sia imbattuto in una stanza con un set up elettrico piuttosto particolare.

In una stanza erano stati trovati moltissimi computer, cavi elettrici e collegamenti che sembravano al quanto fuori luogo. In particolare proprio questo cavi hanno suscitato un certo sospetto: portavano tutti quanti verso un unico posto, ovvero vicino alla caldaia della scuola. Controllando sotto il pavimento, il mistero è stato chiarito: in un cunicolo sotto la scuola era stato integrato un sistema di cryptomining che si allacciava direttamente al sistema elettrico della scuola.

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L’elettricità pagata con i soldi della scuola

Queste strane sistemazioni di cavi e materiale elettrico di vario tipo hanno allertato i detective della cittadina, che sono stati chiamati per indagare in merito a “una possibile operazione di cryptomining scoperta in un cunicolo sotto il liceo”.

Nel 2021, le autorità hanno scoperto che non solo Nahas stava portando avanti un’operazione illegale, ma che stava anche utilizzando i soldi pubblici per alimentare le sue apparecchiature.

Come sappiamo, per “minare” le criptovalute servono computer dai componenti piuttosto potenti, e l’elettricità fornita normalmente dall’utenza domestica raramente è sufficiente ad alimentare il tutto ed ha anche costi esorbitanti. Nahas aveva quindi trovato la soluzione perfetta: utilizzare l’elettricità della scuola.

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Tra gli oggetti ritrovati risultano 11 computer e alcuni raffreddatori. La stanza in cui è stato ritrovato il tutto non era grandissima, ma richiedeva comunque una quantità di energia tale da non passare inosservata.

Dall’aprile al dicembre del 2021, a causa di Nahas la scuola aveva accumulato ben 17.500 dollari in bollette elettriche. Adesso, l’ex insegnante dovrà rispondere in tribunale di vandalismo e uso fraudolento dell’elettricità.

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

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