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Cinque seinen che meriterebbero un adattamento animato

È di pochi giorni fa l’annuncio dell’adattamento animato targato Netflix di Pluto di Naoki Urasawa. A distanza di un mese ormai dall’uscita sulla medesima piattaforma di Maniac Junji Ito: Tales of the Macabre, le speranze per la realizzazione di altri adattamenti di seinen celebri saranno ben riposte?

Si potrebbe fare una lista lunghissima di serie delle quali aspettiamo da tempo un primo adattamento animato, o un reboot più fedele al manga. Talvolta le speranze sono state ben riposte, come nel caso del reboot Hunter x Hunter del 2011, prodotto da Madhouse, altre volte il risultato finale ha lasciato alquanto a desiderare, raccogliendo pareri n tutt’altro che positivi da pubblico e critica com’è successo con l’anime di The Promised Neverland, specialmente nella seconda stagione.

La domanda che vogliamo porci però è la seguente: di quali manga seinen che non ne hanno mai avuto uno desidereremmo vedere al più presto un adattamento animato? Oggi vi proponiamo cinque must del genere.

1) 20th Century Boys, di Naoki Urasawa

20th century boys

Cosa accadrebbe se scopriste che un gioco da voi realizzato da bambini, magari in una base segreta, magari con tanto di Libro delle profezie, un bizzarro, originale, a tratti infantile piano per arrivare a conquistare il mondo, venisse ripreso e realizzato pari passo da una setta misteriosa, che sembra conoscere tutto di voi, finanche i simboli, gli slogan ed il gergo da voi pensato?

Le vicende di Kenji Endo e del suo gruppo di amici tra cui Yukiji, Occio, Maruo, Yoshitsune, alle prese con l’inarrestabile, assurda avanzata della setta del fantomatico Amico spingono una narrazione inizialmente thriller verso una dimensione sempre più accentuatamente distopica, nella quale assumono un valore sempre maggiore il peso dei ricordi, il fanatismo legato nella fattispecie al mondo delle sette, il tema della speranza, della lotta per la realizzazione di sé stessi, del raggiungimento della libertà attraverso il ricorso a forme non violente di lotta.

Nell’enorme pletora di personaggi presentati, tutti molto ben caratterizzati in pieno stile Urasawa, nel continuo riferimento ed utilizzo della musica come strumento capace di unire le persone attorno ad un’ideale forte e di diventare veicolo di messaggi di valore, nel continuo, preciso, mai banale riferimento a fatti storici importanti del Novecento giapponese e non solo, quali l’Esposizione universale di Osaka del 1970 o lo sbarco dell’uomo sulla Luna, vediamo tutta la maestria e l’abilità creativa di Urasawa. Un adattamento animato ad hoc sarebbe assolutamente da non perdere.

2) Homunculus, di Hideo Yamamoto

homunculus panel nakoshi

Se uno sconosciuto incontrato per strada vi proponesse, per 700.000 yen, di trapanare il vostro cranio aprendovi un piccolo foro, con la promessa di sviluppare una sorta di sesto senso, cosa gli rispondereste?

Susumu Nakoshi, senzatetto protagonista del manga seinen di Hideo Yamamoto, accetta quest’assurda richiesta ottenendone in cambio la possibilità di percepire tramite i propri sensi quelli che il sedicente medico Manabu Ito definisce degli Homunculus: proiezioni mentali dell’inconscio delle persone, deformazioni più o meno mostruose strettamente correlate a paure, traumi, sensazioni represse nel profondo da ciascuna di esse.

L’acquisizione di una tale sensibilità sovraumana pone Nakoshi nella posizione di entrare in contatto con il vero Io delle persone e di affrontare nel contempo le proprie vicissitudini e i propri traumi personali. Lo stile di Yamamoto è crudo e particolarmente esplicito, a tratti disturbante: un adattamento animato fedele e scevro da censure sarebbe impegnativo da guardare, ma non per questo meno intrigante.

3)Vagabond, di Takehiko Inoue

vagabond inoue seinen

L’incompiuto manga di Inoue riprende e racconta le vicissitudini di Miyamoto Musashi, forse il più grande spadaccino della storia giapponese, utilizzando come base il romanzo Musashi di Eiji Yoshikawa.

In uno stile grafico superbo, degno della fama di Inoue, seguiamo le vicende del giovane Shinmen Takezo, sopravvissuto alla battaglia di Sekigahara, e del suo percorso di redenzione che lo porta a rinascere col nome di Miyamoto Musashi in seguito all’incontro col monaco Takuan Soho e a divenire uno spadaccino dall’inusuale tecnica consistente nell’utilizzo di due spade, con sullo sfondo la rivalità con Sasaki Kojiro.

Lo hiatus del manga, che perdura ormai dal 2015, non lascia presagire nulla di buono circa le reali intenzioni dell’autore di completare l’opera e fornire quindi un epilogo utile ad una futura animazione del fumetto, tuttavia qualcosa si è smosso e Inoue a dicembre 2022 ha parlato anche di Vagabond in un’intervista, per cui non ci resta che attendere!

4)Billy Bat, di Naoki Urasawa

Billy Bat Voume 1

La complessa narrazione di Billy Bat, che abbraccia un arco temporale vastissimo, vede il protagonista Kevin Yamagata coinvolto in una serie inspiegabile di eventi e fatti che mettono in correlazione il fumetto da lui disegnato con un manga comparso in Giappone pochi anni prima: dietro quella storia e quel simbolo si cela però qualcosa di infinitamente più grande e misterioso.

In Billy Bat assistiamo alla piena realizzazione di un tema parzialmente affrontato già in 20th Century Boys attraverso il personaggio di Kakuta, mangaka che si propone di raccontare in un manga della vera identità dell’Amico e degli eroi dimenticati dalla storia ufficiale che hanno provato a combatterlo.

5) Buonanotte, Punpun, di Inio Asano

Buonanotte Punpun

Con Buonanotte, Punpun Asano ci racconta la storia di Punpun Punyama, un ragazzo che vediamo attraversare un processo di maturazione scandito dall’incontro con vari altri personaggi, tra cui vale la pena nominare almeno Aiko e Sachi, incontrate in diversi momenti della propria vita, un turbolento rapporto con i membri della propria famiglia, una certa malinconia e sensazione continua d’incapacità di trovare il proprio posto nel mondo, identificare uno spazio in cui riconoscersi.

Lo stile grafico iperrealista è allo stesso tempo smorzato e reso ancor più efficace dalla precisa scelta grafica del mangaka di rappresentare il protagonista ed alcuni altri personaggi con le sembianze di uccellini, in un’iconografia semplice ma capace di far risaltare ancor di più la loro particolare condizione le loro problematiche.

La lettura di Buonanotte, Punpun non è certamente semplice, i temi toccati sono tanti, dalla depressione all’isolamento social, dalla sessualità alla morte ed alla famiglia. Lo stesso mangaka appare di una sensibilità unica, sia nel modo in cui pone questi temi ed il lettore di fronte ad essi, sia nel modo in cui ha deciso di mettersi a nudo nel suo Diario di un Mangaka. Vedere animato il suo capolavoro, dopo l’annuncio del futuro adattamento di Dead Dead Demon’s Dededededestruction, datato ormai quasi un anno fa, sarebbe quanto meglio non si potrebbe desiderare.

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