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The Dog and The Boy: il cortometraggio di Wit Studio che unisce l’animazione tradizionale alle IA

Wit Studio è senza ombra di dubbio uno degli studi d’animazione nipponica più iconici degli ultimi anni, con titoli del calibro de L’Attacco dei Giganti, Ranking of Kings, Spy x Family, Vinland Saga e molti altri ancora all’interno del proprio repertorio.
La compagine, nata dalla costola dell’altrettanto rinomato studio I.G Production, è sin dalla sua nascita rinomata per essere composta da pochi membri effettivi e, nonostante ciò, riuscire comunque a produrre diversi titoli in grado di sorprendere il pubblico in maniera esponenziale rispetto a quelli di studi ben più grandi e consolidati.

Wit Studio, dopo essersi separato dal franchise de L’Attacco dei Giganti, ha intrapreso un percorso singolare: invece che seguire i trend del mercato e trovare la nuova gallina dalle uova d’oro, l’azienda si è concentrata sulla produzione di anime original e/o adattamenti con forti tinte autoriali e sperimentali.

Sul profilo ufficiale di Twitter di Netflix Japan, riferendoci a quest’ultimo punto nello specifico, nelle scorse ore è stato difatti caricato un cortometraggio dal titolo “The Dog and The Boy”. Esso è un progetto che sta facendo molto discutere sui social in quanto va a complementare l’animazione tradizionale con il supporto delle IA, le quali sono uno degli argomenti più delicati degli ultimi mesi.

The Dog and The Boy

The Dog and The Boy e le critiche riguardo alle IA

Il cortometraggio nato dallo sforzo congiunto di Wit Studio, Netflix Anime e Rinna Inc. si è ritrovato al centro delle polemiche sin dai primi minuti dalla sua pubblicazione su Twitter.
Chi sta seguendo le vicende e diatribe riguardo all’eticità dell’utilizzo delle IA nelle opere d’arte saprà bene che è un argomento molto spinoso, dalle molteplici sfaccettature e differenti interpretazioni.
C’è chi le critica aspramente in quanto demolirebbero il concetto stesso di creatività artistica e c’è chi invece le osserva in maniera propositiva, convinto che possano essere un mezzo utile alla causa.
Ciò che ha fatto discutere maggiormente riguardo The Dog and The Boy è, tuttavia, principalmente la maniera in cui Netflix Japan ha “sponsorizzato” il cortometraggio.

Come sforzo sperimentale per aiutare l’industria degli anime, la quale si trova in carenza di manodopera, abbiamo utilizzato la tecnologia di generazione delle immagini per creare gli sfondi di tutte le sequenze di questo video di tre minuti!

The Dog and The Boy

Messa in questi termini, appare come una motivazione superficiale e poco esplicativa. Se già l’utilizzo della CGI, la quale può essere un punto di forza come di debolezza, è una delle tematiche più spinose riguardanti l’animazione giapponese, anche solo l’idea di approcciarsi alla “IA art” non può che gettare benzina sul fuoco.

D’altronde è risaputo che effettivamente l’industria degli anime soffre gravemente della carenza di manodopera negli ultimi anni: orari di lavoro massacranti, schedule pesantissime, stipendi per cut/sequenza esigui e pochi margini di progresso sono solo alcune delle criticità che circondano quest’industria e che stanno portando le nuove generazioni ad evitare questo tipo di carriera.
Negli ultimi anni, difatti, le produzioni degli anime hanno dovuto ricorrere pesantemente all’aiuto da parte degli animatori internazionale e all’outsourcing per poter rispettare le scadenze, creando un circolo vizioso dal quale sembra impossibile uscire.

In tutto ciò l’utilizzo delle IA a molti individui appare come il canto del cigno di un’industria che cerca sempre di puntare al risparmio sui costi, a discapito della qualità media dei prodotti che va sempre più al ribasso, per andare incontro ad una domanda che ne richiede sempre di più e sempre più velocemente.

wit studio - attacco dei giganti

Dall’altro lato, tuttavia, c’è parecchia gente incuriosita a questa potenziale nuova frontiera di progetti e che non attacca/critica The Dog and The Boy per partito preso, cercando di fare un’analisi dei pro e contro.
D’altronde si parla pur sempre di un esperimento da parte di Wit Studio e non è detto che questa nuova pratica che prevede l’utilizzo delle IA si diffonda a macchia d’olio all’interno dell’industria.

Nello specifico, ciò che il profilo di Netflix Japan ha omesso nella propria descrizione, è il fatto che tecnicamente non è effettivamente veritiero che TUTTI i background sono stati generati da un’IA.
Ciò che traspare, al contrario, è che le intelligenze artificiali hanno fatto da supporto alla creazione dei layout dell’animazione tradizionale invece che sostituirla in toto.

Come difatti possiamo constatare nell’immagine sottostante, nel cortometraggio The Dog and The Boy i processi di produzione dei layout, anche qualora generati dalle IA, sono comunque stati supervisionati uno ad uno dalla mano degli animatori e direttori dell’animazione. Ciò comporterebbe, in fin dei conti, un risparmio non indifferente a livello di tempistiche di produzione e, qualora vi fosse sempre il check dello staff, potrebbe consentire a quest’ultimo di dedicare molto più tempo e cura ad altre fasi più nevralgiche di una produzione animata.

The Dog & The Boy

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Matteo Comin

Matteo Comin

Sono Matteo, scrivo da Desenzano (BS), Studio Scienze della comunicazione e lavoro in un cinema multisala. Sono appassionato, come tutti voi, di tutto ciò che riguarda la cultura nerd, in particolar modo di anime e manga.

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