Dr Commodore
LIVE

Facebook perde la causa contro San Marino. 4 milioni di multa da pagare per la violazione della privacy

Lo scorso Novembre 2022, alcuni residenti di San Marino denunciarono il colosso social Facebook e Meta a seguito dell’attacco hacker che la piattaforma subì a cavallo tra il 2018 e il 2019, e che portò al data scraping di oltre 533 milioni di utenti. Nello specifico, gli utenti colpiti nella repubblica di San Marino furono circa 12.700, più di un terzo della popolazione totale, la quale ha visto violata la propria privacy e i suoi la cui protezione doveva essere garantita da Facebook e dai suoi sistemi.

A fronte di questa denuncia, il rischio per l’impresa statunitense era quello di dover pagare una sanzione pari a 4 milioni di euro, cifra che per Meta e Mark Zuckerberg potrebbe sembrare irrisoria considerando il loro valore e il fatturato annuale, ma che in realtà potrebbe dare inizio a qualcosa di molto più grande. Infatti, se anche gli altri Stati decidessero di applicare la stessa sanzione in proporzione ai loro abitanti, l’importo complessivo arriverebbe a toccare i 166 miliardi.

Questo rischio si è dunque concretizzato, con la Corte d’Appello di San Marino che ha ufficialmente sanzionato Facebook per i 4 milioni di euro definiti inizialmente. Questa si aggiunge alle precedenti sanzioni già imputate alla piattaforma social per la violazione delle norme europee per il trattamento dei dati e delle informazioni personali, quali ad esempio i 265 milioni per la denuncia da parte delle autorità Irlandesi.

San Marino vince contro Facebook

Le dichiarazioni di Facebook e Meta

Continuando su questa strada, per il gruppo americano le sanzioni inizierebbero a pesare gravemente sul bilancio, e per quanto tentino di fare ricorso in appello contro queste decisioni, il risultato non sarà mai a loro favore, visto che, secondo le autorità, Facebook e Meta avrebbero dovuto prendere le opportune misure di sicurezza per prevenire il furto di dati privati, e ciò rende inammissibile il ricorso.

Il giudice d’appello Valeria Pierfelici ha appoggiato le dichiarazioni delle autorità, ribadendo che un trafugamento di dati da parte di terzi di queste dimensioni, e il volume del traffico generato, dovevano essere non solo un campanello d’allarme importante che avrebbe dovuto dare il via ad una serie di misure difensive volte ad impedire il proseguimento di qualsiasi azione dannosa, ma che dovevano essere riconosciute subito come pericolose anomalie.

Meta ha in seguito commentato la vicenda, ritenendosi delusi per la decisione presa, ma ribadendo la loro volontà di impegnarsi a mettere un freno a questa problematica che affligge la maggior parte delle piattaforme social.

Abbiamo apportato modifiche ai nostri sistemi già nel 2019, come rimuovere la possibilità di effettuare l’estrazione attraverso il “data scraping” utilizzando i numeri di telefono. Lo scraping non autorizzato dei dati è inaccettabile e contrario alle nostre regole. Continueremo a lavorare con le altre aziende del settore a questa sfida comune.

Mark Zuckerberg

Fonte: 1

Leggi anche: SITO DEL PARLAMENTO EUROPEO SOTTO CYBERATTACCO, “SERVIZI COMPROMESSI”

Articoli correlati

Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

Condividi