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Forspoken – Recensione: un open world tra magia e ombre

Il nuovo anno videoludico si apre con un titolo tripla A a cura di Square Enix decisamente controverso, che fin dalle sue prime presentazioni ha fatto molto discutere fino al suo rilascio effettivo, il quale, dopo alcuni rinvii e diverse presentazioni, ha lasciato intendere non troppo velatamente uno sviluppo alquanto problematico. L’apice della contestazione dell’utenza si è raggiunta alla pubblicazione della demo pubblica per PS5, che ha posto concretamente Forspoken sul banco di prova, non sorprendendo il pubblico.

La nuova proprietà intellettuale di Square Enix vive di magia, ma anche di tante ombre che ne compromettono la piena espressione, nonostante le idee alla base del progetto action RPG di Luminous Productions siano interessanti fin dal reveal, tra mondo aperto di grandi proporzioni, parkour magico e utilizzo tassativo di incantesimi. Dopo aver provato con mano una versione anticipata del gioco, siamo pronti a raccontarvi il nuovo Forspoken nella nostra recensione, cercando di capire cosa può offrire in positivo il titolo rilasciato su PS5 e PC e quali sono invece le mancanze che ne compromettono la bontà.

La Rovina di Athia

Forspoken si appoggia sui canoni narrativi dell’isekai, genere di racconti che vede il protagonista della storia catapultato improvvisamente in un altro mondo, con tutte le sfaccettature che ne conseguono. Frey Holland è una ragazza di New York che non se la passa molto bene, tra solitudine, povertà, precedenti di furto e contatti con gang locali poco raccomandabili. La sua vita sembra andare di male in peggio, finché uno strano oggetto non cattura la sua attenzione. Sembra a tutti gli effetti un bracciale, che una volta raccolto causerà il teletrasporto della protagonista in una terra sconosciuta: Athia, mondo fantastico diviso in regioni e governato da figure di rilievo, le Tantha. Frey fin da subito non sarà da sola, poiché scopriremo che il bracciale, ormai vincolato alla ragazza, è senziente e sembra conoscere discretamente bene il luogo.

Dopo una iniziale riluttanza da parte di Frey nell’essersi legata all’oggetto magico, che chiamerà Cuff, decide di trovare un modo per tornare a casa nonostante il suo iniziale desiderio di scappare da New York, e insieme partiranno alla volta di questo vasto mondo aperto e desolato, fino a giungere in un luogo abitato, Cipal, che fungerà da hub principale per il giocatore e dove la narrazione di Forspoken entrerà nel vivo.

Forspoken Guards

I nomi dietro alla costruzione della storia, dell’universo di gioco e dell’impianto narrativo parlano da sé. Citiamo Gary Whitta e Amy Hennig, che avrebbero dovuto portare valore aggiunto ad una produzione che punta a grandi vette, dato il loro storico dei lavori, ma purtroppo non tutto è andato per il meglio. Troviamo problemi di dialoghi, caratterizzazione e ritmo, quest’ultimo sofferente anche di tagli decisi di contenuto nella seconda parte di gioco che compromettono l’andamento della storia, denotando una certa fretta nel portare a compimento un progetto che, per quanto ambizioso nel tentativo di confezionare un blockbuster alla occidentale, non riesce ad incidere quasi per nulla dal punto di vista della trama, risultando semplice e priva di mordente dall’inizio alla fine, con sole rare evidenze che ne determinano un’efficacia di fondo.

Non riescono tantomeno le missioni secondarie a dare un tono migliore ai comprimari, che rimarranno di contorno e dimenticabili per tutta la durata dell’avventura, la quale possiamo portare a compimento in circa 15 ore se si decide di andare al sodo con qualche deviazione, mentre una moltitudine ripetitiva di attività collaterali possono estendere la permanenza del giocatore ad Athia per permettergli di migliorare le caratteristiche della protagonista e conseguentemente di ottenere trofei utili al platino.

forspoken utilizzo magia rossa fuoco

Dove tuttavia Forspoken può dire la sua, è senza alcun dubbio sul fronte del gameplay. Dal momento che Frey metterà i piedi nel mondo di Athia, sarà in grado di usare una particolare magia legata alla terra per fronteggiare le minacce legate alla Rovina, fenomeno che sta lentamente consumando ogni cosa e al quale lei sembra essere immune.

Magia e mondo aperto

Il sistema di gioco basato sul lancio di incantesimi e sul movimento rapido rappresenta la parte più riuscita della nuova IP di Square Enix, dove la nostra protagonista Frey potrà scagliare un gran numero di magie di diversi elementi mentre potrà muoversi a grande velocità compiendo acrobazie e schivate millimetriche, per un combat system non sempre preciso e comodo pad alla mano ma funzionale, divertente e di grande impatto scenico. Non c’è limite al potere che è possibile scatenare, non essendo vincolati da ricariche o barre di utilizzo, ma chiaramente l’ottenimento di nuovi poteri è frutto della progressione e le cose iniziano a farsi interessanti dal momento che si otterranno almeno due elementi con relativi incantesimi, siano essi di attacco che di supporto.

Il tutto viene gestito da delle ruote di selezione che rallentano il tempo, da cui poter attingere per scatenare un variopinto spettacolo di luci e particellari, cercando possibilmente di massimizzare l’efficacia delle mosse in relazione alle debolezze avversarie. Passare invece tra un elemento all’altro può essere più immediato grazie alle frecce direzionali, che evitano al giocatore un menù radiale in più per la selezione delle scuole magiche.

La parola d’ordine è ‘varietà‘, e attraverso le varie magie è possibile definire l’approccio agli scontri e il proprio andamento, anche se la somma di più effetti può generare un caos non indifferente. Ad esempio, la magia della terra permette di “sparare” pietre a distanza come fossimo in un TPS, mentre quella di fuoco permette un approccio corpo a corpo incisivo. Indubbiamente un sistema appagante e che funziona egregiamente, tanto da avere ben pochi rivali sul fronte dei combattimenti dedicati alle arti magiche.

In tutto ciò, la crescita del personaggio attraverso i livelli, il completamento di sfide e l’ottenimento di mana permette il potenziamento delle abilità magiche e lo sblocco di nuovi incantesimi aggiuntivi, alcuni dei quali invece dovranno necessariamente essere sbloccati al completamento di precisi obiettivi. I problemi di ritmo citati in precedenza purtroppo intaccano anche l’ottenimento dei poteri, dove l’ultimo elemento ottenibile viene acquisito nei pressi del finale del gioco e relegato quasi esclusivamente al post game, da cui è bene non aspettarsi molto.

Sul fronte difensivo, Frey può schivare e contrattaccare a zona con tempismo, e se gli scontri all’apparenza possono risultare semplici, alcune situazioni di nemici aerei e proiettili a distanza possono arrecare seri danni alla salute della protagonista, tenendo a mente che esistono degli attacchi segnalati che non è possibile schivare all’ultimo se non correndo via dall’area di impatto. Atterrare un nemico permette di effettuare un attacco critico ravvicinato che può infliggere ingenti danni al bersaglio, meccanica che può tornare decisamente utile contro le creature più resistenti.

Il parkour magico di Frey è ciò che gli permette di esplorare Athia correndo in lungo e in largo senza ostacoli, soprattutto quando si otterranno dei potenziamenti che favoriscono la fluidità degli spostamenti. Solo il vigore può porre un limite alle azioni di Frey, che purtroppo è costretta a vagare per un open world davvero vasto e sostanzialmente vuoto, con forti ripetizioni delle attività collaterali. Sebbene il gameplay loop di Forspoken funzioni, i limiti della produzione vengono fuori all’ennesima reiterazione di un dungeon sotterraneo o di una liberazione di un avamposto per l’ottenimento di oggetti, tra collane, mantelli e smalti utili al potenziamento delle statistiche di Frey.

Athia è suddivisa in regioni, e, tra un incarico principale e l’altro, durante il percorso troveremo diversi punti di interesse, come rifugi per recuperare salute e gestire i potenziamenti, punti strategici per il viaggio rapido e osservazione dall’alto e altro ancora. Non manca poi la raccolta di materiale per il crafting, con il quale incrementare il numero di cure disponibili, il limite massimo di oggetti trasportabili e che permette di aggiungere delle modifiche statistiche e abilità passive agli accessori di Frey.

Insomma, la struttura dell’open world di Forspoken risulta vetusta e tutt’altro che esaltante, funzionale alla sperimentazione del gameplay che muove la protagonista, senza momenti particolarmente entusiasmanti indeboliti da un riciclo importante di asset; uno spreco enorme di potenziale laddove non si è osato di più, considerando poi che la noia per le attività secondarie può subentrare in fretta e che la storia può essere chiusa in un tempo alquanto anomalo per il genere d’appartenenza, la quale dimostra fino alla fine un andamento piuttosto lineare.

Il prezzo del Luminous Engine

Sul versante tecnico, Forspoken, in versione PS5, si presenta all’appuntamento tra alti e bassi, offrendo la possibilità di selezionare tre modalità grafiche distinte: prestazioni, qualità e ray tracing. Sebbene questi preset facciano fatica ad esprimere qualità nel proprio rendimento, la modalità dedicata alle prestazioni è quella che ci ha convinto di più, con un frame rate a 60 fps quasi sempre stabili al compromesso di una risoluzione variabile, talvolta fin troppo bassa.

Il Luminous Engine offre qualche colpo d’occhio degno di nota, sia per quanto riguarda gli ambienti, ben diversificati, che per gli effetti particellari delle magie, ma mostra il fianco a diverse problematiche di resa per quanto riguarda le animazioni facciali, e più nel complesso ad una ottimizzazione scarna, dove va ad aggiungersi una certa cura solo per alcuni modelli umani, tra cui quello della protagonista, forte anche di animazioni convincenti.

L’interfaccia di gioco funziona bene e risulta accattivante e intuitiva, facilitando la navigazione generale, anche tra le numerose impostazioni di accessibilità disponibili che permettono una personalizzazione ampia dell’esperienza di gioco. L’ambientazione nel complesso non brilla per dettaglio, sebbene una pregevole direzione artistica faccia gran parte del lavoro, mentre il sistema d’illuminazione globale non convince, laddove il proprio Final Fantasy XV di una generazione fa si comportava decisamente meglio, contribuendo alla piattezza dell’ambientazione, che tende a rimanere alquanto statica.

I caricamenti sono pressoché istantanei su PS5, che con il suo DualSense offre un feedback aptico standard e i grilletti adattivi che si comportano bene nell’innesco degli incantesimi, potendo scegliere con la pressione tra colpi rapidi o caricati. Chiude l’analisi la notevole colonna sonora con motivi variabili e decisamente calzanti al contesto fantasy medievale, che accompagneranno Frey durante tutto il suo viaggio, che si presenta doppiato molto bene in inglese e giapponese e adattato con sottotitoli in italiano con altrettanta cura.

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Conclusioni

Forspoken è un titolo che arriva sul mercato non foriero di novità per quanto riguarda il genere, e non nasconde delle problematiche generali più o meno gravi, sintomo di uno sviluppo travagliato che contrasta con delle presentazioni in fase promozionale che decantavano ben altro. Il titolo di Luminous Productions è un prodotto in cui gli ottimi sistemi di gameplay si scontrano con un mondo aperto spoglio, fatto di grandi ripetizioni e poco incisivo, oltre che con una narrativa non brillante e lineare, condita da qualche cliché e pochissimi momenti degni di nota, sicuramente non memorabile.

La vera forza del gioco risiede nel sistema action GDR a trazione magica, estremamente divertente e appagante quanto caotico, che avrebbe meritato un open world a sostegno di diversa caratura, denotando nel complesso uno spreco di potenziale che può far finire presto nel dimenticatoio una IP che in teoria aveva le carte in regola per offrire un’esperienza davvero next gen. Eppure, se si dimentica per un attimo ciò che poteva essere, Forspoken si lascia giocare tranquillamente fino ai titoli di coda con un leggero senso di appagamento, fattore da una parte desolante per le mancate conquiste e dall’altra indicativo di una certa solidità videoludica di fondo, che può senza dubbio stuzzicare i più curiosi.

Forspoken

Voto - 7.5

7.5

Forspoken è un action RPG sviluppato da Luminous Productions e pubblicato da Square Enix per PlayStation 5 e PC.

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Mirko Proietti

Mirko Proietti

Videogiocatore classe '96 operativo dall'età di 3 anni. La prima esperienza con Sega Mega Drive e PlayStation in contemporanea. Prediligo il genere Platform e GDR, ma da sempre mantengo una visione a 360 gradi del panorama videoludico. Laureato in Comunicazione, cerco la completezza nella produzione del videogioco, che tendo a considerare un'arte vera e propria.

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