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Metaverso nel settore aziendale sempre più in crescita

Metaverso VS Darkverse: benefici e rischi della realtà virtuale

Il Metaverso è uno degli argomenti più in voga di sempre da qualche anno. Ma spesso ci si chiede se presto questa era arriverà al capolinea: sono stati fatti molti passi in avanti nel mondo della realtà virtuale, come poter discutere la tesi di laurea tramite il nostro avatar e celebrare un matrimonio. I flop però sono stati altrettanti e potremmo menzionare, per esempio, l’evento Global Gateway Gala organizzato per inaugurare il Metaverso dell’Unione Europea, alla modica cifra di 387 mila euro, a cui hanno partecipato solo cinque utenti. Ma, negli ultimi mesi si è visto che i problemi legati a questa dimensione sono ben più gravi, come il Darkverse, punto d’incontro per nuove attività criminali.

Metaverso: il fenomeno progredirà sempre di più? Ecco le opinioni dei manager

Tra i settori che hanno subito un upgrade entrando nel Metaverso, c’è quello lavorativo. È vero che già con lo smartworking le normali videoconferenze hanno consentito agli impiegati di comunicare con i propri colleghi, senza limiti territoriali, una modalità è sfruttata tutt’ora. Però quelle eseguite in uno spazio tridimensionale dove ognuno si può muovere liberamente tramite un avatar, hanno sicuramente una marcia in più perché regalano una maggiore realisticità.

L’impiego del Metaverso è sempre più in crescita: lo conferma la ricerca effettuata da Regus, una società che si occupa di analizzare i cambiamenti che avvengono negli spazi di lavoro. Nel sondaggio in questione, sono stati interrogati migliaia di manager e professionisti britannici, di cui due terzi confidano nell’evoluzione del Metaverso. Addirittura, il 44% degli impiegati gioverà della migliore comunicazione con i colleghi e il 35% invece avrà più beneficio in un percorso di formazione immerso in uno spazio virtuale, rispetto a una modalità tradizionale. Ma tanti altri credono che tra qualche anno la moda dei visori nelle loro aziende calerà drasticamente.

Metaverso nel settore aziendale sempre più in crescita

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In Italia lo smartworking verrà potenziato dal Metaverso?

Spostiamoci in Italia e leggiamo quanto affermato da Vincenzo Cosenza, il fondatore del primo Osservatorio sul Metaverso nel nostro territorio:

Certamente le tecnologie abilitanti il Metaverso miglioreranno il lavoro a distanza nell’ottica di una maggiore immersività, dunque verosimiglianza con l’esperienza fisica, riducendo gli spostamenti verso i luoghi di lavoro, dunque l’impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo

Visore utilizzato in ambito lavorativo

Quindi anche l’Italia sarebbe sulla via del progresso, anche se si muove a piccoli passi. A tale proposito, il marketer Cosenza si esprime ancora sull’efficacia di questa nuova tecnologia e sulla sua diffusione nel nostro Paese:

Oggi le videochiamate non danno un senso di presenza e ci portano a distrarci facilmente. Ci sono già casi concreti come l’uso a livello industriale di Microsofot HoloLens, Google Glass Enterprise o dei visori della europea Varjo. Ma ci vorrà tempo perché ancora la tecnologia è costosa e non alla portata di tutte le aziende

Varjo, visore XR-1

Made: nasce a Milano il nuovo hub dove svolgere didattica immersiva

Per sfruttare a 360 gradi la realtà virtuale, in Europa la multinazionale Ntt Data si è azionata per aprire un centro di formazione sul Metaverso in campo industriale. Sulle stesse orme, a Milano la società iDea ha dato vita a Made, un nuovo hub dove è possibile avere una formazione scientifica digitale, all’insegna di modalità d’apprendimento all’avanguardia per aziende ed enti nazionali e internazionali.

I centri di formazione sono essenziali se si vogliono mettere a lavoro persone competenti, che conoscano perfettamente sia le opportunità che i rischi legati al Metaverso. Proprio questi ultimi sono un grosso scoglio da oltrepassare.

Made: nasce a Milano il nuovo hub dove svolgere didattica immersiva

La privacy è ancora più a rischio nel Metaverso?

Gli esperti di cybersecurity di Trend Micro ritengono che sia necessaria una ridefinizione del concetto di privacy. Il motivo? Pensiamo a milioni di attività che sono già state trasferite online e tante altre che in futuro completeranno la loro migrazione: il Metaverso nel corso degli anni diventerà un forziere sempre più colmo di informazioni private, pane per i denti degli hacker.

Nel corso degli anni il numero di attività criminali potrebbe crescere a dismisura, per questo Trend Micro menziona un possibile “Darkverse”, ovvero il lato oscuro del Metaverso. Le aziende online potrebbero essere vittime di sabotaggi, estorsioni o del cosiddetto “assalto agli avatar”.

Metaverso: privacy a rischio

Assalto agli avatar: di cosa si tratta?

Per spiegare meglio questo fenomeno possiamo menzionare ciò che è accaduto nel novembre 2021. La società Meta, dopo aver dato l’accesso a Horizon Worlds – uno spazio virtuale dove è possibile incontrare diversi avatar – una beta tester ha dichiarato di essere stata molestata sessualmente da uno sconosciuto sulla piattaforma.

Per evitare episodi spiacevoli come questo, sulla piattaforma è presente uno strumento chiamato “Safe Zone”, una modalità di protezione che gli utenti possono attivare quando si sentono minacciati, così da impedire l’accesso al proprio server ai malintenzionati.

Horizon Worlds, lo spazio virtuale dove un utente può incontrare altri avatar

Una buona educazione all’insegna del rispetto reciproco dovrebbe essere alla base di una buona permanenza online. A ogni modo, Il vicepresidente di Horizon Worlds, Vivek Sharma, si è espresso sull’incidente definendolo “assolutamente sfortunato”, dimostrando che prima di effettuare qualsiasi upgrade nel mondo virtuale, chi vi accede deve essere adeguatamente preparato su come muoversi. In conclusione, ha dichiarato:

Questo è ancora un buon feedback per noi perché voglio rendere la funzione “Safe Zone” banalmente facile e trovabile.

Safe Zone, la funzione di Horizon Worlds che ti protegge dai malintenzionati

Le credenziali biometriche sono sotto il mirino dei cybercriminali

Tramite un’altra indagine di Trend Micro, la società che si occupa di sicurezza informatica, abbiamo potuto osservare come il Metaverso sia altamente a rischio con le sue credenziali biometriche. Salvatore Marcis, Technical Director di Trend Micro in Italia, ha affermato:

Alcuni sostengono che l’utilizzo della biometria sia un’alternativa più sicura e facile rispetto alle password. Tuttavia, a differenza di quelle, le nostre caratteristiche personali non possono essere modificate facilmente. Per questo, una compromissione potrebbe avere un impatto più duraturo sugli utenti

Credenziali biometriche con impronta digitale

Con l’aumento di utenti nel Metaverso, i dati sensibili sono ad alto rischio: un utente potrebbe facilmente fingere di essere qualcun altro accedendo a conti bancari o dati aziendali. Trend Micro infatti insiste sull’argomento, dichiarando:

Enormi volumi di dettagli biometrici, inclusi modelli di viso, voce, iride, palmo e impronte digitali, sono già stati esposti online con una qualità sufficientemente elevata da ingannare i sistemi di autenticazione.

Metaverso: dati sensibili messi mettono a rischio le credenziali biometriche

FONTI: 1, 2, 3.

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