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Twitter non paga l’affitto degli uffici a San Francisco: il proprietario fa causa 

Nel tentativo di tagliare i costi dopo la caotica acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk per 44 miliardi di dollari, la società di social media ha smesso di pagare l’affitto, secondo quanto riportato dal New York Times. Da settimane, infatti, Twitter non paga l’affitto per i suoi uffici globali e per la sede di San Francisco, secondo il rapporto, poiché il team di Musk sta cercando di rinegoziare i termini del contratto di locazione dell’azienda. 

La Columbia Reit-650 California, sostiene che Twitter non avrebbe versato i 136.260 dollari per gli uffici al 650 di California Street. Uffici separati dalla sede centrale dell’azienda, che si trova a Market Street. La società avrebbe già dato l’ultimatum a metà dello scorso dicembre: o Twitter si metteva in regola con i pagamenti entro 5 giorni, oppure sarebbe scattata l’accusa di violare le norme contrattuali. I soldi però non sarebbero arrivati. Costringendo la Columbia Reit a muoversi per vie legali. 

Musk ha dichiarato che Twitter ha subito un “massiccio calo delle entrate” nei giorni successivi all’acquisizione dell’azienda da 44 miliardi di dollari. Senza fornire cifre o prove, in un tweet ha affermato che il calo delle entrate è stato causato da gruppi di attivisti che hanno fatto pressione sugli inserzionisti. Anche se molte aziende hanno sospeso la pubblicità su Twitter, alcuni grandi colossi della pubblicità come Apple e Amazon hanno ripreso a spendere sulla piattaforma. 

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Il nuovo proprietario del social, appena insediato il primo novembre ha avviato un vasto piano di riduzione dei costi. Cominciato con il licenziamento del 50% dei dipendenti a metà novembre e proseguito con la chiusura di diverse sedi nel mondo. Contattata da diverse testate americane, Twitter al momento non ha commentato quanto riportato dalle agenzie. 

La causa è stata depositata presso la Corte Suprema della California a San Francisco. A quanto pare non sembra nemmeno un caso isolato, visto che secondo il New York Times nelle ultime settimane anche altre aziende, tra cui un fornitore di software e un’azienda di trasporti, hanno fatto causa a Twitter nel tentativo di recuperare quelli che, a loro dire, sono pagamenti arretrati. Forse tutti vittime in qualche modo del taglio dei costi deciso da Elon Musk. Risulterebbero addirittura non pagati anche alcuni voli effettuati dal neoproprietario per una cifra complessiva di 197.725 dollari.

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Serena Ingenito

Serena Ingenito

student of oriental languages ​​and civilizations - in love with anime, manga and video games - spiritual traveller

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