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Lensa AI: l’intelligenza artificiale più nota del momento ha dei grossi dubbi da risolvere

L’intelligenza artificiale generatrice d’immagini è divenuta una tecnologia ormai conosciuta in tutto il web, tanto da aprire numerose porte a nuove funzioni che si basano su meccanismi simili. In particolare, in questo periodo ha acquisito molta popolarità Lensa AI. Si tratta di un’applicazione che esiste sin dal 2018, ma che solo ora sta trovando posto nei telefoni degli utenti di tutto il mondo. Nell’app store iOS è arrivata al primo posto della classifica di app inerenti a “foto e video”.

Questo grande successo di Lensa AI è dovuto al fatto che, durante il mese di novembre di quest’anno, è stata lanciata una nuova feature in grado di creare degli “avatar magici”. Gli utenti sono invitati a pubblicare 10/20 foto di sé stessi che, attraverso l’utilizzo del modello di Stable Diffusion, vengono processate per generare un avatar dell’utente. In questo modo, si è in grado di osservare come si apparirebbe in formato arte digitale.

Uno degli inconvenienti di Lensa AI però, è che la versione gratuita è piuttosto limitata (anche nel piano a pagamento minimo, dal costo di quasi 4 dollari). Inoltre, l’app spinge molto sull’acquisto del piano d’uso illimitato per un anno al costo di quasi 40 dollari. Per gli utenti è disponibile un periodo di prova gratuito di 7 giorni, alla fine del quale verranno addebitati i soldi del piano annuale se non si cancella in tempo l’iscrizione.

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I risvolti negativi di “regalare” a un’applicazione del genere le proprie foto

Non è solo questa tipologia di contratti proposti dall’app a creare alcune perplessità, anche perché si tratta di un modus operandi piuttosto diffuso anche per altre applicazioni. Ciò che preoccupa alcuni utenti è il destino delle foto che essi pubblicano nell’app. Secondo Prisma Labs, il team dietro lo sviluppo di Lensa AI, le foto sarebbero eliminate immediatamente dopo che l’intelligenza artificiale dell’applicazione è stata sfruttata sulle immagini dell’utente.

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La considerazione in merito al destino delle proprie foto una volta caricate è piuttosto importante. È stato provato che le immagini degli utenti sui social media possono essere facilmente utilizzati per creare dei deepfake piuttosto convincenti, semplicemente utilizzando un’intelligenza artificiale generatrice d’immagini.

Semplicemente sfruttando le foto esistenti sul web di una determinata persona, volendo è anche possibile piazzare il suo volto in numerosi contesti diversi e con espressioni e aspetti che si confacciano alla situazione. Ciò è senz’altro una meraviglia della tecnologia, ma anche qualcosa di piuttosto spaventoso sfruttabile per minare alla reputazione di qualcuno o metterlo nei guai.

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

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