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Usano l’arte di Banksy per creare dei vestiti, lui incita i taccheggiatori a derubarli

Banksy, il celebre artista noto per le sue opere di street art e dall’identità tutt’ora sconosciuta, ha lanciato un appello su Instagram ai taccheggiatori di Londra per mettere in atto una vera e propria ripicca verso un negozio della catena d’abbigliamento Guess.

Il negozio, infatti, secondo quanto dice il writer avrebbe utilizzato la sua arte senza permesso. In particolare, i graffiti dell’artista farebbero parte di un’intera collezione creata ispirandosi alle sue celebri opere, conosciute in tutto il mondo.

Per questo, secondo Banksy, poiché il negozio si è preso la libertà di prendere i suoi lavori senza chiedere, allora non può essere considerabile sbagliato per i taccheggiatori fare una cosa simile con i prodotti da essi venduti.

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L’appello di Banksy

Il negozio in questione figurava in vetrina una delle opere più conosciute di Bansky, ovvero il Flower Thrower. Inoltre, i vestiti esposti nel negozio includevano indosso immagini con la sua arte. Tale vista, ha costretto l’artista a fare l’appello sopra menzionato, scrivendo su Instagram queste esatte parole:

“Si sono serviti con le mie opere senza chiedere, come può essere sbagliato per voi fare lo stesso con i loro vestiti?”

Guess al momento non ha fornito ancora alcun commento, ma pare che la collezione sia stata creata in collaborazione con Brandalised, azienda che si occupa di mettere sotto licenza i design dei writer.

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In ogni caso, dopo il pubblico appello di Banksy il negozio di Guess ha deciso di mettere in sicurezza il locale, chiudendolo e piazzandovi fuori un piantone di sicurezza. Solo lo scorso mese, il direttore creativo di Guess aveva affermato che l’iniziativa dell’azienda era stata decisa per mostrare gratitudine nei confronti del writer, la cui street art ha avuto un’influenza fenomenale che ben si confà alla cultura moderna.

Nonostante sia stata indicata la collaborazione con Brandalised, in realtà non è ancora chiaro se effettivamente Banksy sapesse di questo accordo o meno. In ogni caso, pare che quanto chiesto da Banksy potrebbe essere stata considerata dall’artista come l’unica soluzione per rimediare alla violazione del copyright rimanendo comunque anonimo.

Infatti, la violazione del copyright rientra tra le cause civili, e non è molto semplice nella sua risoluzione. Nonostante l’incitazione al reato sia effettivamente un’iniziativa al quanto discutibile, con le informazioni attuali risulta piuttosto complicato giudicare le azioni del writer.

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Fonte: 1

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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