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Zuckerberg costretto a cambiare avatar dopo che internet lo prende in giro

A questo punto ognuno di noi l’ha sentito almeno una volta: “Zuckerberg è un rettiliano“. O un robot, o un alieno. Complici dei selfie in condizioni di luce meno che ideali, il meme “Zuck è un cambiaforma nascosto in pelle umana” si è diffuso in ogni angolo dell’internet, intrattenendo sia i detrattori che gli adulatori del miliardario americano. L’ultimo capitolo della saga? Il suo avatar nella realtà virtuale, che sembrava uscito direttamente da un film horror.

L’infausta immagine che ha scatenato l’ilarità del web è stata pubblicata da Zuckerberg stesso per annunciare il lancio del Metaverso in Francia e Spagna. Nell’immagine si vede Zuck posare di fronte a due strutture: una Tour Eiffel mangiata dalla ruggine e una montagna di fango che supponiamo sia la Sagrada Familia. Ma il vero protagonista è proprio l’avatar di Zuckerberg, con i suoi occhi vuoti da bambola assassina e la quasi totale mancanza di ombre, per non parlare nella posa incomprensibile del corpo.

Dopo il bullismo ricevuto su Twitter, Zuckerberg (o chi per lui) si è affrettato a mettere a punto un modello digitale della sua faccia che fosse meno offensivo per gli occhi e lesivo per la psiche. Questa nuove versione digitale di Zuck presenta caratteristiche più simili a quelle di noi umani, come ad esempio le guance o addirittura i capelli. Vicino allo stile artistico di Fortnite piuttosto che a quello di Wii Sports, questo avatar riesce nella difficile impresa di non attivare la fight-or-flight response in chi lo guarda. Paradossalmente, l’orrore eldrico del primo modello gli assomigliava molto di più.

Zuckerberg ha postato orrori creati dall’uomo che vanno oltre la mia comprensione

La camionata di commenti sarcastici non è sfuggita al nostro caro Mark “Occhio di Sauron” Zuckerberg, che senza dubbio ha agitato nuovamente la sua katana in giro per l’ufficio per punire i programmatori. “So di aver postato un’immagine piuttosto basilare,” si gratta la testa imbarazzato su Instagram, “ma è stata scattata molto tempo fa per celebrare il lancio“.

Procede poi a rassicurare che il Metaverso è in grado di fare molto di più per quanto riguarda l’aspetto grafico. E ci mancherebbe, considerati tutti i fondi che Zuckerberg sta versando nel progetto, che lo hanno costretto il mese scorso ad alzare di 100$ il prezzo di Meta Quest 2. Un avatar uguale ai Mii che popolavano la console di Nintendo nel 2006 è semplicemente inaccettabile, anche se si tratta di un’immagine celebrativa. Non si capisce davvero come abbia potuto guardare l’immagine e pensare che fosse una buona idea pubblicarla.

Nonostante il tentativo di damage control da parte di Zuckerberg, il Metaverso su cui lavora da qualche anno continua a lasciare perplesso il pubblico. Come osserva Kotaku, è pur vero che gli ambienti mostrati in Horizon Worlds sono capaci di impressionare positivamente, ma è anche vero che impallidiscono davanti ad altre esperienze VR già affermate. E se il Metaverso di Zuckerberg è davvero capace di queste sorprendenti rese fotografiche, perché ciò che viene mostrato non raggiunge mai l’eccellenza?

La Tour Eiffel in VRChat

La foto pubblicata da Zuckerberg potrebbe sembrare una gaffe divertente, ma per Meta rappresenta un intoppo non da poco. Gli scettici sono già tanti, e la pubblicità del prodotto non riesce a definirlo con efficacia (figurarsi distinguerlo dalla concorrenza), quindi la potenza negativa di un tale equivoco è impossibile da sopravvalutare. Mark dovrà fare più attenzione alla percezione del one-trick-pony su cui sta scommettendo tutto, o rischia di dover stringere ancora di più la cintura.

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Enrico Tonon

Enrico Tonon

Sono un tonno romanticissimo che nuota nella rete. Nonostante le pinne, mi ostino ad impugnare tastiere e controller. Ben ferrato in shitposting. Aerodinamico. Giallo.

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