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Un’interfaccia neurale aiuta un uomo paralizzato a nutrirsi con delle braccia robotiche

I ricercatori dell’Applied Physics Laboratory, laboratorio affiliato all’università Johns Hopkins, hanno fatto una scoperta che in futuro potrebbe permettere alle persone paralizzate di potersi nutrire tramite delle braccia robotiche! Loro hanno infatti scoperto un nuovo metodo con il quale un uomo paralizzato è riuscito a nutrirsi grazie a delle braccia robotiche collegate ad un’interfaccia neurale.

Per guidarle ha dovuto fare dei piccoli movimenti con i pugni ad alcune richieste (come “seleziona la parte da tagliare”), per far sì che le braccia (dotate di forchetta e coltello) tagliassero il cibo e lo portassero alla sua bocca. Secondo i ricercatori sarebbe pure riuscito a mangiare un dessert in 90 secondi.

Questo metodo si incentra principalmente su un sistema di controllo condiviso che minimizza il quantitativo d’input mentale richiesto per completare un’azione. Un soggetto potrà mappare i suoi quattro gradi di libertà di movimento (ce ne sono 2 per ogni mano) fino a un massimo di 12 gradi tramite il controllo di queste braccia robotiche. L’input viene anche diminuito dalle risposte intelligente di questi due arti robotici.

Ovviamente non si può ancora definire un esperimento completo, in quanto agli scienziati piacerebbe anche aggiungere un feedback sensoriale legato al tatto, e che non risponda solamente agli stimoli e alle conferme visive. Per il lungo periodo, i ricercatori vedono in questi arti robotici il potenziale per ricreare movimenti sempre più complessi, in modo che anche le persone afflitte da disabilità possano tornare ad avere maggiore libertà e indipendenza

braccia robotiche

A proposito dell’Applied Physics laboratory

Il “laboratorio di fisica applicata” è affiliato all’università Johns Hopkins, considerata la “prima università di ricerca” degli Stati Uniti, che comprende sedi anche all’estero (ad esempio in Italia, in Cina e a Singapore). Il laboratorio, il cui nome è abbreviato in APL, è stato fondato durante la seconda guerra mondiale, e negli anni ha fornito appoggio alla Marina statunitense e ala NASA.

Il 50% dello staff del laboratorio è composto da ingegneri mentre il 25% di esso ha una laurea o in informatica o in matematica. L’obiettivo del laboratorio è la ricerca, sia pure che applicata oltre ad esperimenti, integrazione e ingegnerai di sistemi.

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Fonte. Engadget.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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