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Imperatore del Giappone | Recensione dei volumi 1 e 2 del manga storico edito da L’IppoCampo

MacArthur, generale americano, e Hirohito, imperatore del Giappone, a colloquio. La Seconda Guerra Mondiale si può dire conclusa, e il sovrano nipponico, pronto ad assumersi le sue responsabilità, si dichiara unico colpevole di quanto avvenuto e chiede l’assoluzione del suo popolo, anche se il prezzo dovesse essere la sua stessa vita.

L’incipit di Imperatore del Giappone ci porta in medias res, cioè in mezzo alle vicende. Il manga storico di Junichi Nojo utilizza la curiosità e lo stupore del generale MacArthur come escamotage narrativo per raccontare la storia di Hirohito. Il generale americano si chiede come sia possibile che un sovrano sia disposto a sacrificarsi per il suo popolo, e vuol conoscere il racconto della sua vita.

Inizia così il lungo flashback che catapulta il lettore all’infanzia del sovrano. Gli eventi narrati dimostrano il suo percorso di vita, durante il quale Hirohito è arrivato ad una consapevolezza: il popolo giapponese e il suo imperatore sono una sola cosa, nessuno dei due può vivere senza l’altro. L’interiorizzazione di tale concetto è passata attraverso varie fasi, raccontate parallelamente alla storia del Giappone del secolo scorso.

Un focus importante è posto sulla solitudine a cui i membri della famiglia imperiale sembrano condannati. A loro non è concesso un cognome, con il quale essere interpellati dai compagni di scuola, come normalmente funziona. Nessun ragazzino oserebbe sfidare a braccio di ferro il futuro imperatore del Giappone, e i numerosi impegni tengono Hirohito sempre lontano dai suoi genitori.

In una situazione così, il futuro imperatore sviluppa un profondo legame con la sua tutrice, Taka Adachi, percepita come una vera e propria figura materna. La delicatezza del loro affetto si troverà a fare i conti con la rigidità del contesto in cui vivono, e l’autore riesce alla perfezione a far trasparire la malinconia che si cela dietro al loro rapporto. Proprio grazie a quella malinconia, il lettore ne assaporerà tutta la sincerità.

Rapportarsi con il futuro imperatore non è affatto semplice. C’è bisogno di agire in modo consono, di dire le cose giuste, di non contrariare figure di spicco. Se Taka Adachi dovrà affrontare tutte le difficoltà del caso nell’adempiere al suo ruolo, la situazione sarà persino più complessa per gli insegnanti di Hiroito. Essere responsabili della sua istruzione richiede un continuo confronto con le alte sfere in ambito militare.

Se da un lato i maggiori in grado dell’esercito giapponese si aspettano di essere guidati da un sovrano degno, dall’altro la cultura non si assoggetta a nessuna visione del mondo politica o militare. Uno scienziato non potrà insegnare ai suoi allievi che l’imperatore è imparentato direttamente con la dea Amaterasu, dal momento che è ben consapevole della discendenza dell’uomo dai primati. Imperatore del Giappone ci presenta in maniera non troppo pesante la classica contrapposizione tra conoscenza e indottrinamento, ripetutamente presente nella storia dell’uomo.

Paradossalmente, proprio chi è alla guida della popolazione sembra maggiormente vittima di alcuni inganni e meccanismi. La sua istruzione, il suo modo di frequentare altre persone, persino la sua consorte, sono stabiliti a tavolino. Il punto di vista del protagonista di Imperatore del Giappone non è, però, quello di chi desidererebbe prendere le proprie decisioni da solo. Hiroito è consapevole del suo ruolo, e lo ritiene fondamentale. Ne comprende la delicatezza, e affronta con dignità quel senso di solitudine, a volte compensato dal suo immenso amore per la natura.

Sia nella rappresentazione degli sfondi che in quella dei personaggi, il tratto dell’autore di Imperatore del Giappone è molto realistico. Si tratta di una scelta stilistica adatta ad un fumetto storico, che consentirà al lettore di godersi l’atmosfera del Giappone agli inizi del secolo scorso. Il manga si presenta come un vero e proprio strumento per comprendere il modo di pensare dei militari e nobili giapponesi dell’epoca.

Imperatore del Giappone è consigliato?

Essendo uscito sulla rivista Shogakukan come Seinen, di sicuro Imperatore del Giappone è un fumetto consigliato ad un lettore adulto. Nonostante ciò, anche gli adolescenti potrebbero trovarlo interessante, soprattutto se appassionati di storia e in particolare della storia del Giappone. Il target è dovuto probabilmente all’attrattività degli argomenti, piuttosto che al modo in cui sono affrontati, e al punto di vista descrittivo offerto dall’opera. I più giovani potrebbero trovare assurde alcune tradizioni, e contestare scelte che nel mondo moderno sarebbero davvero inconcepibili.

I primi due volumi di Imperatore del Giappone sono acquistabili sul sito ufficiale de L’ippocampo, casa editrice che offre anche un catalogo di altri interessanti titoli, oppure in libreria o fumetteria, ognuno al prezzo di 8 euro. I volumi, di circa 200 pagine ciascuno, sono dotati di sovracoperta.

Se vi piacciono i fumetti storici ambientati nel secolo scorso, allora potrebbe interessarvi la nostra recensione di Osaka, 1945. Si tratta di uno dei manga più toccanti del dio dei manga Osamu Tezuka, che narra le vicende di persone comuni sopravvissute agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Trovate la recensione di Osaka,1945 a questo link.

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Giovanni Parisi

Giovanni Parisi

Laureato in Ingegneria Chimica, aspirante professore alla Great Teacher Onizuka, esploratore di universi di fantasia, illuso sognatore, idealista, cinico a tratti. Ma ho anche dei pregi.

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