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Miss Kobayashi’s Dragon Maid vol. 5-6: legami che crescono

Nello scorso volume di Miss Kobayashi’s Dragon Maid abbiamo visto nella sua interezza l’arco di Ilulu, mentre in questi ultimi due volumi (usciti negli scorsi mesi grazie a J-POP), l’attenzione si sposta nuovamente sull’interno cast di personaggi della serie, e come dice l’autore stesso, la lente d’ingrandimento è incentrata sui legami che intercorrono tra di loro.

Se finora avevamo visto l’inizio delle relazioni tra i vari personaggi, in questi due volumi essi vengono sviscerati in capitoli dedicati. Non solo Kobayashi e Tohru, ma anche Takiya e Fafnir o Lucoa e Shota, che finora non avevano avuto un grandissimo spazio all’interno dell’economia della serie.

In questi volumi si sta arrivando anche alla fine degli eventi che sono stati adattati nella seconda stagione dell’anime. Dal prossimo volume chi ha visto l’anime (come il sottoscritto) sarà completamente in blind come tutti quelli che hanno solo letto il manga.

Legami che crescono…

Come menzionato sopra, in questi due volumi i legami dei personaggi vengono totalmente sviscerati anche in capitoli dedicati. Kobayashi e Tohru hanno il loro spazio, ma per ora concentriamoci sugli altri personaggi del cast.

Dopo aver visto, o meglio intravisto, le dinamiche che intercorrono tra le “coppie” Fafnir e Takiya e luco e Shota, finalmente anche loro quattro hanno dei capitoli totalmente dedicati a loro. Nel primo Takiya cerca disperatamente di far andare via di casa il drago per l’imminente visita dei suoi genitori, impresa ardua visto che Fafnir è totalmente ossessionato dal completare al 100% un gioco e non si vuole spostare neanche lontanamente dall’appartamento.

Takiya non può ovviamente costringerlo ad andare via con la forza, visto che non ne ha abbastanza per affrontare un drago millenario, così decide di chiedere aiuto a Lucoa (che però è all’estero). Shota allora gli propone di stipulare un contratto con il drago, che lo metterebbe totalmente alla sua mercé. Il rituale è facile da avviare visto che Fafnir ha già accettato un soprannome da Takoya, ma quest’ultimo decide comunque di non farlo, e anzi inizia a parlare con il drago.

È in questa parte che si vede quanto i due siano diventati amici, visto che Takiya alla fine non se la sente di diventare il padrone del drago. Allo stesso tempo Fafnir dimostra come anche lui si sia abituato al mondo umano, tanto da addolcirsi e permettere persino ad un umano di dargli un soprannome, nonostante a parole faccia tanto il duro e minaccioso.

Per Lucoa e Shota invece, si assiste più che altro ad un senso d’inferiorità del piccolo maghetto, il quale trova frustranti alcuni comportanti del drago millenario e cerca a tutti i costi di prendersi la rivincita su di lei. Nonostante le varie gag tra di loro giocano un pò anche su elementi sessuali (che è un argomento sicuramente delicato), la loro “crescita” rimane comunque dolce, con Lucoa che rivela cosa ne pensa di lui.

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Di Elma invece apprendiamo nuovi dettagli sulla relazione che intercorre tra lei e Tohru con risvolti sicuramente inaspettati rispetto a quello che sembrava dall’inizio: le due in realtà andavano anche d’accordo quando vivevano nell’altro mondo. Le due hanno infatti trascorso insieme parecchio tempo, nonostante abbiano delle visioni del mondo totalmente differenti, cosa che viene messa sempre più spesso in risalto. Il capitolo a loro dedicato ci mostra come le due in realtà tengano moto luna all’altra, cosa che loro nascondono in una “tsunderata condivisa”.

Sul luogo di lavoro, invece, Elma prova a far migliorare le condizioni di lavoro dei suoi colleghi, scontrandosi con le praticità delle aziende moderne e della difficoltà di far breccia nella mente del proprio capo

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Arriviamo invece a Kobayashi e Tohruu, i cui legame cresce ancora di più grazie alla salute e al passato. Tohru si ritrova infatti ad occuparsi per la prima volta di Kobayashi ammalata, cosa che ovviamente la fa preoccupare molto, anche se si tratta di una semplice influenza. Kobayashi, invece, dopo alcuni dubbi sull’essere o meno una persona meritevole dell’ammirazione e dell’amore di Tohru, chiede al drago di cosa l’ha spinta ad arrivare in questo mondo, dopo averne sentito parlare in parte dal padre.

E in questi flashback torna un certo tema di cui già avevamo trattato ai tempi del terzo volume: la libertà. Tohru ha sempre voluto sentirsi libera, ma allo stesso tempo temeva la libertà che tanto agognava. Praticamente non sapeva cosa avrebbe fatto nella sua vita, un argomento in cui forse molti di noi possono rivedersi. Come sappiamo a salvarla (sia fisicamente che spiritualmente) è stato l’incontro con Kobayashi.

L’unico dispiacere è che non ci sia un capitolo incentrato anche sul legame tra Kanna e Saikawa, anche se hanno avuto diversi capitoli dedicati nei volumi precedenti.

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…e legami che nascono

Ovviamente non manca comunque qualcosina legato ad Ilulu, che dopo la fine dell’arco esce finalmente dal suo guscio ed inizia a fare amicizia e a fare un passo avanti verso il proprio futuro. Il drago trova finalmente un lavoro che sente di voler fare: lavorare in un negozio di dolci dove la maggior parte dei clienti sono dei bambini.

Come ben sappiamo, da piccola si ritrovava a giocare spesso con dei bambini, cosa che in realtà fa ancora adesso con Kanna e Saikawa, quindi lavorare in un posto dove passano proprio dei piccoli pargoli è proprio qualcosa che le calza a pennello. Qui conosce poi anche Taketo (o Take) un liceale nipote della proprietaria del negozio, con il quale ci saranno delle gag che giocano sul grosso seno di Ilulu ma che funzionano perché lei dice le classiche battute che di solito vengono pronunciate da una ragazza imbarazzata a scoppio ritardato.

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In conclusione questi due volumi di Kobayashi ci regalano una deliziosa evoluzione nei legami di ogni personaggio, oltre che altri piccoli sviluppi generali. A livello di disegni sembra invece esserci la sensazione che siano in qualche modo diversi rispetto ai primi volume, sensazione confermata poi dall’autore stesso in una delle postfazioni, che dice di aver adattato i suoi disegni al design dell’anime. Se volete leggere questi due volumi, li potete ovviamente trovare nelle librerie, fumetterie e store online grazie a J-POP.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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