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L’imprenditore che ha fatto chiudere le sale eSports e LAN ora vuole aprirne delle proprie

Solo nelle ultime ore una notizia ha scosso l’intero mondo degli eSports, delle sale giochi moderne, dei Simulation Center e di tutte quelle attività incentrate sul gaming competitivo che continuano a diffondersi sempre più a macchia d’olio intorno al globo. Tutto è nato da un esposto effettuato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato da parte di Sergio Milesi, imprenditore titolare di una società di specializzata nel settore d’intrattenimento caratterizzato soprattutto da sale slot, giochi a gettoni, bowling, biliardo.

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Questo esposto ha condotto al sequestro di tutte le sale eSports, LAN e simulazione gestite sul territorio italiano, i quali propongono la fruizione a pagamento e per un tempo determinato di postazioni PC, VR e console casalinghe: secondo Sergio Milesi, questo genere di attività non sarebbero a norma per essere utilizzati dal pubblico, poiché dispositivi catalogati come “home entertaiment”. Oltre a ciò, gli esercenti sarebbero esenti dai controlli a cui sono sottoposte le sale giochi tradizionali per quanto riguarda il gioco lecito, ed essi non disporrebbero di una licenza commerciale per l’uso dei videogiochi al pubblico.

Adesso, tutte le sale LAN ed eSports si trovano a dover affrontare una chiusura per un periodo ancora sconosciuto, mentre lo Stato procede ad effettuare i dovuti controlli e a stabilire il tipo di regolamentazioni da dover far apportare. Sembra inoltre che questa sia anche l’occasione che l’imprenditore stava aspettando: dopo l’esposto, infatti, è stato rilasciato anche un Interpello, che va a richiedere all’Agenzia delle Dogane alcuni chiarimenti nel caso la sua società cerchi di lanciarsi nell’uso di PC, console e via dicendo nelle proprie attività, come nelle sale eSports.

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Giocando a scacchi in 4D con i centri eSports e sale giochi

Se questa vicenda aveva una parvenza di assurdità all’inizio, man mano che essa si sviluppa emergono novità che alterano significativamente quest’impressione. Nell’Interpello rivolto all’Agenzia statale, viene sostanzialmente richiesto se per la Led S.r.l. sia possibile usare le piattaforme da gaming presso le proprie attività commerciali in modo che essa siano conformi alle normative. Dunque dopo l’esposto di Sergio Milesi, che è finito con lo spiazzare l’intera “concorrenza”, allo stesso tempo ci si trova a tastare il terreno per quanto riguarda un concreto coinvolgimento delle sale giochi “tradizionali” all’interno di un mondo sempre più in espansione come quello degli eSports.

Tra i punti dell’Interpello vengono descritte le nuove “macchine da gioco” che andranno a far parte delle attività della società: si elencano postazioni di gioco costituite da computer, console, schermi, manopole, joystick, sedie ergonomiche e in grado di simulare movimenti; e ancora viene segnalato l’utilizzo di giochi virtuali fondati “sull’interazione uomo-computer”, con sfide che avvengono sia tra giocatore e software, che tra giocatori diversi. Vengono anche dettagliati i generi di videogiochi che la società vorrà mettere a disposizione, come RTS, MOBA, FPS, Battle Royale, DCCG e videogiochi sportivi, descrivendoli nel dettaglio ed elencandone degli esempi.

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Nelle fasi finali dell’Interpello viene scritto come la società non ritenga necessaria la richiesta dei nulla osta per la messa in esercizio, e nemmeno il pagamento dell’Imposta sugli Intrattenimenti. La risposta dell’Amministrazione a cui è stato rivolto l’Interpello ha un termine di 90 giorni.

Dunque, se inizialmente abbiamo pensato a Sergio Milesi come una persona chiusa nel suo ideale draconiano di “sala slot” e “sala giochi”, adesso è chiaro come egli abbia avuto mire ben più lungimiranti di quello che potevamo pensare: questo ha però significato anche far fuori la competizione seppur solo temporaneamente, con la prospettiva di adeguarsi sin da subito alle normative e scendere prontamente nel campo delle sale LAN ed eSports senza alcuna preoccupazione: in realtà, l’imprenditore pare essere ben consapevole di come si tratti di un settore in un’incontrastabile ascesa, ma che necessita profondamente di una regolamentazione.

Aggiornamento: c’è stata la risposta da parte dell’Adm: potete leggerla a questo link.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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