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Chiusura sale eSports, l’Agenzia delle Dogane risponde: “nessuna autorizzazione per giochi e apparecchi”

Nelle ultime giornate si è discusso molto del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli dello Stato per quanto riguarda le sale eSports, LAN ed esercizi simili. Tutto è iniziato con un esposto presentato dal titolare della società LED Srl, Sergio Milesi, il quale opera nel settore dell’intrattenimento come sale da bowling, biliardo, bingo e slot machine,. Esso ha condotto così al sequestro di dispositivi, apparecchiature e quant’altro all’interno delle maggiori attività dedicate ad offire attività di gaming al pubblico.

Oltretutto, c’è stata anche un’esplosione di amara ironia quando la stessa società ha subito dopo presentato anche un Interpello, nel quale chiedeva alcune delucidazioni in merito a una possibile apertura di strutture dedicate agli eSports e al gaming competitivo da parte di quest’ultima. Giunti ad oggi, la situazione continua ad evolversi con una nota proveniente dall’Agenzia delle Dogane.

L’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha voluto diffondere un comunicato attraverso il suo portale, definendo l’azione perpetrata nei confronti delle sale eSports e LAN come “un’azione di controllo in materia di gioco pubblico”, che “è stata sviluppata al fine di verificare l’osservanza delle imposizioni tributarie in materia di gioco, e con riguardo alla corretta applicazione della normativa volta alla tutela e alla salute dei minori”. Nello stesso comunicato, l’Agenzia preciserebbe anche come l’attività avrebbe interessato solo quattro esercizi commerciali. Vediamo nel dettaglio cosa l’Agenzia ha voluto precisare.

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Le sale eSports, le licenze dei videogiochi e la regolamentazione

L’Agenzia sottolinea dunque come, a differenza di quanto era emerso inizialmente, i controlli non sono stati effettuati su scala nazionale. Inoltre, tra i quattro casi, un operatore commerciale ha esibito e messo a disposizione degli ispettori la documentazione amministrativa ritenuta corretta per l’esercizio delle attività di gioco nelle sale LAN, e dunque il suo esercizio sarebbe stato riconosciuto di legittimità, portando alla conclusione dell’ispezione amministrativa. Non è stato dato sapere, però, quali siano effettivamente questi documenti e cosa essi impongano.

Per quanto riguarda invece gli altri tre casi, c’è stato il sequestro amministrativo poiché le apparecchiature destinate al gioco erano state ritenute prive di ogni autorizzazione, licenza o concessione o nulla osta. Sembra inoltre che proprio uno dei tre operatori abbia dichiarato d’installare videogiochi privi di certificazione e titoli autorizzatori; ma rimangono ancora molti dubbi su quali sarebbero le norme che regolamentino una sala eSport in fatto di licenze e omologazioni.

Ricordiamo ad esempio come, mentre un gioco cabinato viene omologato seguendo tra le varie regole quella dell’immodificabilità di software, è chiaro come i videogiochi moderni, costantemente aggiornati dalle software house, non possano rientrarvi. Infine, l’Agenzia ha chiarito anche l’aspetto sul potenziale rischio di sparizione delle sale LAN ed eSports all’interno di fiere, manifestazioni tematiche o centri commerciali, affermando come, se svolte nel rispetto delle regole di settore, non siano in alcun modo spregiudicate. Eppure, non possiamo evitare di pensare a come queste regole sembrino essere ancora troppo sfumate per far tirare un sospiro di sollievo ai giocatori.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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