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L’Attacco dei Giganti 4, le parole del regista sull’anime che lo spinse a usare la CGI

Le stagioni iniziali de L’Attacco dei Giganti, affidate a WIT Studio dalla prima fino alla terza, avevano riscosso sin da subito un eclatante successo da parte degli appassionati di anime. La direzione di Tetsuro Araki ha contribuito in modo significativo alla popolarità della serie, per via della sua animazione che lo ha reso un vero e proprio fenomeno sociale.

Tuttavia, con il passaggio di testimone allo studio Mappa per la stagione finale, molti fan hanno storto il naso nel vedere l’animazione della serie “mutare” profondamente. Oltre a un nuovo tratto distinto e che ricalca in modo più fedele quello di Isayama, Mappa ha optato per un utilizzo ancora maggiore della CGI per i Giganti, donando inoltre ai modelli un aspetto spesso visibilmente diverso se messo a confronto con quello che lo WIT Studio ci aveva abituati.

Il regista di questa perpetua “stagione finale”, Yuichiro Hayashi, è stato intervistato da Japan Forward; egli va a spiegare le ragioni per cui è avvenuta la transizione dallo WIT Studio allo studio Mappa, svelando anche i retroscena dietro la decisione che ha portato ad usare in maggior quantità la computer grafica ne L’Attacco dei Giganti: essenzialmente, tutto sarebbe originato con l’anime di Dorohedoro.

L'Attacco dei giganti

L’ispirazione che ha mosso il regista de L’Attacco dei Giganti 4

Hayashi riconosce come l’utilizzo della computer grafica al giorno d’oggi sia sempre più comune, aggiungendo come lo stesso WIT Studio avesse usato CGI in più frangenti nelle stagioni precedenti, anche se per aspetti minori. Poco prima di cominciare l’adattamento dell’ultima stagione de L’Attacco dei Giganti, Hayashi racconta di essersi trovato già impegnato nella creazione di Dorohedoro. L’anime in questione, rilasciato su Netflix, fa uso esclusivo della CGI per animare i personaggi, ponendoli all’interno di scenari interamente disegnati con incredibile dettaglio. Il risultato finale è stato sorprendentemente piacevole, nonostante imperasse un certo scetticismo prima del rilascio della serie.

Il regista si è trovato a fruire della computer grafica numerose volte in Dorohedoro, e perciò egli desiderava avere un costante controllo sul team di Mappa addetto al CGI. Tuttavia, Hayashi non pensava che in L’Attacco dei Giganti realizzare tutti i personaggi in CGI potesse funzionare, puntando infine a realizzare tutti i nove Giganti in questa maniera.

E riflettendoci su, è stata l’opzione migliore: avere solo il Gigante Colossale in CGI (come per la seconda stagione) avrebbe decisamente stonato con il resto dell’anime. Per Hayashi, la computer grafica è uno strumento che si aggiunge a quelli già disponibili nel campo dell’animazione, e si dice sorpreso delle reazioni negative date dagli spettatori esteri, molto più abituati nel vedere animazioni in CGI.

In riferimento invece al motivo dietro il cambiamento di studi per l’ultima stagione de L’Attacco dei Giganti, Hayashi confessa di non saperne molti dettagli. Egli sostiene però di non conoscere nessun caso in cui è avvenuto un passaggio di studio d’animazione per opere importanti come questa; lui stesso ne è rimasto sorpreso, e ha compreso la reazione dei fan. Ma se lui avesse rifiutato l’offerta, qualcun altro a Mappa avrebbe preso il suo posto, e il regista era comunque molto interessato alla serie. La sua curiosità verso come sarebbe stata se ne fosse occupato lui ha superato ogni altra preoccupazione.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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