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Obsolescenza addio: il diritto alla riparazione è sempre più vicino

Quella del diritto alla riparazione è una delle questioni più pressanti degli ultimi anni: l’obsolescenza programmata, presente oramai nella stragrande maggioranza (se non in tutti) dei dispositivi tecnologici, tra smartphone, elettrodomestici di piccole o grandi dimensioni e così via, è diventata una problematica evidente soprattutto adesso, con la crisi dei chip e dei componenti che continua a perdurare senza alcun cenno di concludersi presto.

Per i produttori pare sia diventata una prassi naturale basare le proprie strategie di marketing su una durata prestabilita dei loro prodotti, rendendo gli stessi inservibili dopo un certo periodo di tempo e portando così i consumatori a doverne acquistare dei nuovi. Questa pratica ovviamente non va giù alla maggior parte dei clienti, e anche per questo da diverso tempo si discute dell’introduzione di una nuova normativa: quella del diritto alla riparazione.

Esso obbligherebbe i produttore di qualunque apparecchiatura elettronica ad attenersi a diverse regole, tra le quali quella di rendere facilmente riparabili i prodotti anche senza dover fruire dell’assistenza ufficiale; in aggiunta, i loro pezzi di ricambio e le istruzioni di riparazione dovrebbero essere facilmente ottenibili. Nei giorni scorsi, il Parlamento Europeo ha votato il testo contenente il diritto alla riparazione, facendo un ulteriore passo verso una prossima approvazione definitiva.

diritto alla riparazione

Invocando il diritto alla riparazione

Con l’ultima votazione effettuata nel Parlamento Europeo, il diritto alla riparazione assume una forma ancora più concreta; per i promotori di questa legge, quasi l’80% dei cittadini residenti nell’UE richiede una semplificazione della riparazione dei dispositivi e la sostituzione di parti singole di essi. Una percentuale simile inoltre vorrebbe riparare i propri device, anziché doverli per forza sostituire interamente.

Il testo votato dal Parlamento con 509 voti favorevoli, 3 contrari e 13 astensioni, prevede un obbligo per le aziende produttrici nell’estendere ulteriormente la garanzia legale per alcune categorie di prodotti, oltre anche a fornire manuali e componenti originali anche a centri non autorizzati e ai clienti che ne fanno richiesta. In aggiunta, i deputati hanno anche chiesto una maggiore trasparenza verso i consumatori, fornendo informazioni sulla durata di vita stimata di un prodotto, i pezzi di ricambio e gli aggiornamenti software.

Su carta appare tutto molto invitante, ma quest’iniziativa ci porta a ricordare l’introduzione di altre misure che comunque non sono riuscite a combattere l’obsolescenza programmata nel modo in cui si sperava: ricordiamo ad esempio le “norme sull’ecodesign”, per avere un mercato europeo di prodotti sostenibili e che consumassero meno risorse, che riguardava però solo 10 classi di apparecchi elettronici, e solo i riparatori professionisti.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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