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Le compagnie di carte di credito stanno rendendo più difficile vendere hentai, denuncia noto autore

Per quanto generino spesso scandalo e sguardi di sdegno nel pubblico generale occidentale, in Giappone è piuttosto comune imbattersi in manga hentai, ed esiste anche un vero e proprio mercato per le opere di questo genere anche per quanto riguarda quelle realizzate da autori indipendenti, indicate solitamente come “doujinshi” (tuttavia, questo termine si espande anche al di fuori delle creazioni cartacee).

L’industria dei manga hentai possiede da sempre un seguito impressionante, e adesso che la maggior parte delle compravendite si svolge online e non più solo nelle fiere, spesso per avere accesso a questi materiali per adulti è necessario visitare i siti dedicati alla loro vendita, come DLsite, Fanza e molti altri.

La vendita digitale garantisce inoltre un’affluenza maggiore di acquirenti, includendo anche quelli al di fuori del Giappone che così possono comprare dall’estero queste particolari creazioni artistiche. Eppure, sembra che adesso starebbero sorgendo dei problemi all’orizzonte: alcune delle più importanti compagnie di carte di credito, come Visa, Lease e Mastercard avrebbero iniziato a rifiutare di procedere nei pagamenti, o almeno questo è ciò che emerge dalle parole del noto autore di manga hentai Ginseiou.

manga hentai

Revisionando il linguaggio dei manga hentai

Trattandosi di opere mirate a un pubblico adulto, e che per questo possiedono tutte le avvertenze necessarie per evitare fraintendimenti, solitamente non è necessario ammorbidire in qualche modo la presentazione dei contenuti e le tematiche contenute nei manga hentai. Eppure, secondo le dichiarazioni di Ginseiou su Twitter, alcuni termini usati nella descrizione dei suoi lavori sarebbero stati modificati, poiché considerati poco appropriati.

Ginseiou racconta la vicenda sul social: tutto sarebbe partito da una notifica ricevuta da una piattaforma distributrice di doujinshi, la quale avrebbe informato l’artista dell’attuazione di alcune modifiche all’interno dell’introduzione nei suoi manga. Il motivo di ciò viene attribuito alle compagnie di carte di credito, le quali avrebbero segnalato un linguaggio vietato.

Nel tweet seguente, l’autore procede a elencare quali sarebbero le espressioni “proibite” e in che modo esse sarebbero state “rimpiazzate”:

Rape – Sex
Stu*ro – ****
Costrizione – Aggressivo
Umiliazione – profanazione
Stu*ro di gruppo – Multi play
Ipnosi – ****
Bestialità – Termine non accettabile in nessun modo.
Abuso – Punizione
Schiavo – Servitore
Gabbia – Sentenza
Yobai (visita furtiva nella notte) – scappatella
Amputazione – ****

Ginseiou non può evitare di rivolgere le sue perplessità verso la piattaforma sulla quale pubblica i manga hentai, DL.Getchu.com; sottolineando come questo sia un tentativo di controllare la libertà di espressione, egli si domanda come mai le compagnie di carte di credito abbiano tale autorità, e perché Getchu obbedisca così facilmente.

Bisogna dire che di recente fatti del genere non sorprendano più di tanto, considerando come le aziende non vogliano essere collegate a contenuti “sconci” o immorali. In ogni caso, le proteste dell’autore sono dovute soprattutto al fatto di non poter far nulla, se non rimanere a vedere cambiate le descrizioni dei suoi stessi lavori.

L’autore è noto per un gran numero di opere per adulti, tra le quali spiccano Kilometer 40 (THE IDOLM@STER CINDERELLA GIRLS), Kilometer 10 All Color SPECIAL (Street Fighter), KM-26 Innyuu Zanmai (Code Geass, Gundam 00), Bimai Okasu, Kilometer 12 (Onegai Teacher); Kilometer 21 (Ichigo 100%), Kilometer 20 (Mai-Hime), Kilometer 22 (Blood+), e KM-27 Slave Geass (Code Geass).

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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