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The Batman: come i fumetti hanno ispirato il film di Matt Reeves?

A più di 10 giorni dell’uscita nelle sale italiane di The Batman, possiamo iniziare a tirare le prime somme di un fenomeno che in pochi si aspettavano. Nonostante il film fosse molto atteso dai fan del pipistrello di Gotham molti (non si sa per quale motivo) non avevano mostrato particolare fiducia verso il regista Matt Reeves.

Sarà per le scelte di casting al quanto imprevedibili (ma riuscite) o per la volontà di dare al film un taglio diverso dal solito non è dato saperlo. Ciò che si deve ammettere è che il The Batman di Reeves è riuscito a raccontare un personaggio che tutti pensavamo di conoscere, in modo innovativo ed inedito.

Un racconto, quello del Bruce Wayne di Robert Pattinson, molto più intimo e psicologico rispetto ai suoi predecessori, ma che, soprattutto si rispecchia di più in ciò che siamo abituati a leggere negli albi a fumetti. Un Batman psicologicamente compromesso, giovane ed ancora incapace di affrontare le situazioni.

Oggi cercheremo di analizzare le similitudini tra il nuovissimo The Batman e la dimensione più “fumettistica” del personaggio.

Una Gotham brutta, sporca e corrotta (proprio la sognavamo)

A differenza di ciò che tutti pensano, Matt Reeves con The Batman ha voluto realizzare un film in cui l’ambientazione e il contesto della narrazione, diventano, in qualche modo protagonisti quasi quanto i personaggi che si muovono sulla scena.

Proprio come nel capolavoro di Miller e Mazzucchetti Batman: Anno Uno, la Gotham raccontata nel film è sporca, corrotta e marcia fino al suo cuore.

La sporcizia, l’oscurità e la delinquenza (raccontate magistralmente nei primi 10 minuti) rendono la città incredibilmente simile alla sua controparte fumettistica, in un tentativo di mettere (finalmente) sul grande schermo l”elemento caratterizzante di Gotham: la corruzione.

E’ proprio questo che rende The Batman, probabilmente uno dei cinecomic più fumettisticamente fedeli degli ultimi anni, che cerca in maniera quasi maniacale di riproporre le atmosfere tetre, violente e drammatiche dal canovaccio da cui prende ispirazione.

The Batman Riddler

Bruce Wayne: giovane, impaurito e psicologicamente distrutto

Paragoni a fumetti come Anno Uno, Il Lungo Halloween e Hush, sorgono in maniera naturale, soprattutto nel momento in cui lo spettatore si trova davanti un Bruce Wayne cinematograficamente inedito. Non è il Bruce consumato dalla vita e sofferente a cui siamo abituati. E’ giovane, inesperto ed appena all’inizio della sua carriera da vigilante.

Dice di “essere vendetta” ma in realtà ha paura di se stesso e di ciò che è capace di fare quando la rabbia, l’ansia e la follia prendono il sopravvento. E’ un ragazzo psicologicamente compromesso che non ha ancora fatto i conti con il suo passato.

Abbiamo davanti un Bruce che, probabilmente, non è ancora pronto per il suo ruolo da vigilante e difensore di Gotham. In The Batman, Bruce (proprio come in Anno Uno, ma con espedienti narrativi differenti) affronta una maturazione che lo porta ad affondare le mani nel fango (letteralmente) a capire il proprio trauma e a comprenderlo.

The Batman: un nuovo inizio?

Questi due elementi è ciò che rendono The Batman un film unico nel suo genere ma capace di riuscire ad unire due fasce di pubblico: gli appassionati e i neofiti.

Chiunque abbia aperto nella sua vita almeno un fumetto inerente al personaggio non potrà che amare il film, un noir di altri tempi che fa scoprire elementi del personaggio mai visti sul grande schermo. Per i neofiti, invece, può essere una piacevole scoperta.

L’approfondimento di un personaggio che da più di 30 anni siamo abituati a vedere al cinema ma mai in queste vesti. Un modo nuovo per ripartire da capo senza generale un fastidioso effetto deja vu.

FONTE

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