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My Dress-Up Darling

My Dress-Up Darling 1×7: Il primo “appuntamento”

La scorsa settimana in My Dress-Up Darling abbiamo assistito al debutto di Sajuna “Juju” Inui, che ha praticamente portato l’idea del cosplay che vedremo tra pochi episodi. Con questo settimo episodio abbiamo avuto un piccolo passo in avanti, ma nonostante questo abbiamo potuto ancora approfondire i nostri due protagonisti.

L’episodio si apre dove si era chiuso lo scorso, ossia da Marin che tenta di convincere Juju a fare un cosplay di gruppo, con la cosplayer professionista nei panni di Shion-chan e la nostra protagonista in quelli di Neon. Juju continua a rifiutare, almeno fino a quando non si rende conto che pagare uno studio fotografico richiede molto denaro.

Alla fine quale miglior modo se non avere bisogno di soldi per accettare la proposta degli altri di collaborare (va sottolineato però che Gojo si è offerto di pagare senza che venisse portato a galla il discorso). Anche con l’idea dello studio fotografico, abbiamo modo di vedere la differenza che c’è tra una cosplayer ben avviata come Juju e una novizia come Marin. Juju, per sua stessa ammissione, si è sempre fatta fotografare con una macchina fotografica, mentre Marin per il suo cosplay di Shizuku-tan ha usato uno smartphone (che comunque oggi tecnicamente riescono a fare foto di grande qualità).

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Per realizzare i costumi, quindi, Gojo decide di vedere tutta la serie di cui fanno perte Shion e Neon, Flower Princess Blaze. Il ragazzo è volenteroso di conoscere a fondo quello su cui sta per lavorare, come per l’eroge Slippery Girls (divertente la scena dove il ragazzo descrive il suo coinvolgimento emotivo dove uan delle ragazze dell’eroge era protagonista di una scena un pelino osé, scatenando anche una reazione imbarazzata di Juju). Recuperarsi tutto Flower Princess Blaze, però, richiederà molto più tempo, visto che ha ben 126 episodi (o “solo” 126 episodi per Marin, come se non fossero tanti).

A salvare Gojo è un’altra volta Marin, che per fortuna ha tutta la collezione DVD della serie. I due quindi si accordano, e il ragazzo dovrà andarla a prendere a casa sua.

A questo punto dell’episodio c’è forse una delle scene migliori per quanto riguarda il nostro protagonista. Il ragazzo, che ora confida tutti gli sviluppi riguardanti il cosplay al nonno, mostra a quest’ultimo il suo ultimo lavoro su una bambola, con un pelino di preoccupazione perché a causa del suo lavoro sui costumi da cosplay non ha avuto neanche troppo tempo per poter esercitarsi. Il nonno rimane comunque piacevolmente stupito, tanto che dice pure al nipote che è migliorato, e che per realizzare delle ottime bambole hina bisogna vivere un sacco di esperienze.

In questa parte è come se ci sentissimo come Gojo, nel senso che come lui ci rendiamo conto che tutto quello che il ragazzo ha fatto relativo al mondo cosplay (compreso anche il make-up) gli è servito per migliorare nella realizzazione delle bambole. Davvero un bel tocco, perché vuol dire che le passioni di Marin stanno aiutando quelle di Gojo, e non solo viceversa.

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Un’altra scena significativa, almeno secondo me, su Gojo l’abbiamo un poco più avanti. Il protagonista si reca infatti a casa della ragazza, che apre tardi a porta perché si è appena svegliata, mostrandosi in un abito un pochettino lascivo, priva di reggiseno e senza le lenti a contatto rosse. Si scopre quindi che il vero colore degli occhi di Marin è il marrone, cosa che la imbarazza un sacco (sicuramente più dell’andare in giro per casa senza reggiseno).

All’interno dell’appartamento Gojo si fa prendere un po’ dal panico, perché non è mai stato a casa di un’amica in tutta la sua vita, e quindi questa è una prima volta per lui. Qui arriva la scena significativa di cui parlavo prima: la tensione e l’ansia di Gojo spariscono non appena vede la stanza della ragazza, che ovviamente è piena di figure, poster e persino dakimakura di videogiochi e anime. Nonostante il ragazzo faccia un’espressione seria e poco stupita, ammetto che qui ci ho visto anche una motivazione più profonda: il ragazzo riesce a calmarsi perché anche se si trova a casa di un’amica per la prima volta, non è la casa di una sconosciuta. Ormai lui e Marin si conoscono da qualche mese, e il vedere tutti i gadget inerenti alle passioni di lei lo fa sentire come quando stanno assieme in altri ambiti.

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La ragazza propone a lui di vedere qualche episodio di Flower Princess Blaze, perché così non deve portarsi appresso tutti i DVD (anche perché DVD di 126 episodi devono essere un po’ tantini). La cosa bella è che le parti dedicate alla serie sulle maghette è animata benissimo, sia la trasformazione di Neon che lo scontro che la sussegue. Ho apprezzato poi particolarmente le scene dedicate ad esso perché è un omaggio sia a Doremì (per il character design che potrebbe ricordare il vecchio stile di Yoshihiko Umakoshi) sia ad una delle migliori serie del franchise di Precure, HeartCatch Precure (che come Doremì ha il character design realizzato da Umakoshi). Un altro bel tocco è il passaggio dal formato 16:9 al 4:3, per evidenziare il fatto che la serie che i due stanno vedendo sia dei primi anni duemila.

Ad un certo punto, quando tutti in sala pensavano che Marin stesse per dire qualcosa da fujoshi sui due ragazzi della serie delle maghette, lei si rende finalmente conto di avere praticamente a casa sua il ragazzo per cui si è presa una cotta. Mi diverte un sacco sentire gli urletti della ragazza e la sua storpiatura dolce e imbarazzata di tutte le parole inerenti all’amore. Qui decide di andare a cucinare qualcosa (forse non una buona idea, visto quello che aveva mostrato al ragazzo e al suo nonno giusto l’episodio scorso), ma non demorde e riesce a cucinare due omurice (dal risultato visivo che avrebbe fatto sicuramente triggerare i giudici di MasterChef, ma dal sapore buono, almeno a detta di Gojo).

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Nella parte conclusiva dell’episodio il ragazzo si confronta con Juju riguardante il costume, dicendole anche di aver visto tutte le sue foto di cosplay e di aver notato che in alcune i suoi occhi sembrano avere una forma completamente diversa rispetto al normale. Qui lei gli mostra come le cosplayer a volte usino il nastro adesivo per tirare la pelle della faccia, e dare così l’impressione che gli occhi siano davvero di una forma diversa (cosa che mi sembra molto fastidiosa, ma il commento è quello di uno che non ha mai provato a fare cosplay).

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Juju consiglia inoltre a Gojo e Marin di comprare una macchina fotografica, e questo spinge il ragazzo a voler incontrare la sorellina di Juju per imparare ad usarla al meglio. I due si accordano per incontrarsi in un family restaurant, e Gojo invita anche Marin. L’aspetto della sorellina di Juju, Shinju, sorprende i due protagonisti, perché è alta ben 178 cm ed è molto formosa, cosa incredibile per una ragazzina delle medie (con tanto di fraintendimento su cosa sia grande in lei). Vero che questa dualità di sorella maggiore più “loli” e sorella minore più formosa si è vista in altri millemila anime, e quindi potrebbe risultare un po’ cliché.

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La prossima settimana sapremo sicuramente molto di più su Shinju, visto che qui è apparsa giusto per pochi secondi. Potete guardare My Dress-Up Darling in streaming legalmente su Crunchyroll.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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