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Manager di Amazon si auto-spedisce componenti per PC e li rivende, rischia 20 anni di prigione

Trovare componenti per PC è da tempo un’impresa difficile da affrontare: non bastano i bot che nei vari canali Telegram avvertono della disponibilità su Amazon, e neanche i server Discord dedicati appositamente a trovare delle parti nei vari store online. Riuscire ad accaparrarsi delle schede video, o anche delle console di nuova generazione, rimane tutt’ora estremamente complicato.

Da una parte, tutto ciò è dovuto alla costante carenza di materie prime per realizzare i chip, necessari alla realizzazione delle diverse tecnologie; dall’altra, vi è la presenza di disonesti “approfittatori”, attrezzati appositamente per fare piazza pulita dei componenti più ricercati, con l’intento di rivenderli poi a un prezzo decisamente maggiorato rispetto a quello stabilito dalle compagnie.

Per questa ragione, non importa quanto si rimarrà accampati su una pagina web per vedere se sarà disponibile quel determinato prodotto su Amazon: il colpo di fortuna è raro, e non è detto che giunga molto presto. In aggiunta, fintanto che arriva del guadagno, gli store online siano tutt’altro che interessati a ovviare al problema; ma la situazione si aggrava poi quando gli stessi dipendenti decidono di approfittarne. Questo è ciò che è successo di recente in una sede Amazon in North Carolina, dove un manager 27enne è stato accusato di aver rubato componenti per PC, rivendendoli e ottenendo così somme da capogiro.

Amazon furto

Amazon e gli scalper infiltrati

La notizia è stata riportata attraverso un recente rapporto del Dipartimento di Giustizia americano: Douglas Wright era responsabile delle operazioni in un Amazon a Charlotte, e si è dichiarato colpevole del reato di frode postale. Egli avrebbe rubato una serie di componenti tra i quali Hard Disk, diversi tipi di processore e ovviamente schede grafiche dai magazzini del noto store.

Servendosi della sua possibilità di accedere ai sistemi informatici di Amazon, avrebbe così effettuato degli ordini per la spedizione di questi prodotti alla sua abitazione (possiamo commentare come non sia stato molto furbo, sotto questo aspetto). Questi beni sarebbero stati rubati durante il periodo che va da giugno 2020 a settembre 2021, e la cosa che più stupisce è come egli abbia portato avanti questo suo “business” per 15 mesi, rivendendo i componenti a una società all’ingrosso situata in California, guadagnando così una cifra complessiva stimata di oltre 270mila dollari.

Il manager è stato però scovato attraverso un’indagine condotta dall’FBI e lo United States Postal Inspection Service, che si è conclusa con l’ammissione di colpevolezza il 28 gennaio. La sentenza potrebbe innescare fino a 20 anni di prigione, in aggiunta a una multa da 250mila dollari.

t amazon workers shamed

Si tratta solo di uno degli ennesimi gesti disonesti che hanno luogo da due anni a questa parte nel mercato degli hardware, e il fatto che questo atto sia stato perpetrato proprio da un membro di Amazon infonde poca speranza in una risoluzione di questa situazione.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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