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GTA V è utilizzato dai cartelli messicani per reclutare nuovi membri

La serie Grand Theft Auto è da tempo tra le più conosciute e apprezzate nel mondo videoludico. GTA V in particolare, uscito nel 2013 è ancora oggi uno dei titoli più venduti e giocati al mondo, grazie alla sua componente online ben sviluppata e ancora sostenuta dagli sviluppatori, tant’è che il titolo continua a uscire e vendere milioni di copie anche su quella che è la terza generazione di console su cui approda. Allo stesso tempo la serie è sempre stata al centro di numerose polemiche a causa delle tematiche trattate e di storie che per quanto surreali, contengono al loro interno tante situazioni verosimili riguardo il mondo criminale.

Quello che è avvenuto su GTA V qualche mese fa però va oltre le polemiche delle associazioni di genitori o di qualche politico alla ricerca di voti. Secondo quanto riporta Forbes, Alyssa Navarro è stata arrestata alla dogana nell’Arizona perché all’interno della Jeep Cherokee che stava guidando si trovavano oltre 60 kg di metanfetamina. Dopo una breve indagine, le forze di polizia hanno scoperto che la donna stava eseguendo un lavoro per un uomo misterioso conosciuto su GTA Online, chiamato George.

Dopo aver giocato qualche tempo insieme a GTA V, i due si sono scambiati qualche messaggio su Snapchat e hanno deciso di incontrarsi a Phoenix. Durante l’incontro George ha quindi proposto alla donna il lavoro, che secondo le dichiarazioni di Alyssa consisteva nel consegnare la Jeep e il suo carico (dispositivi elettronici secondo quanto George le aveva comunicato) in Messico. A seconda di quanto materiale veniva consegnato sarebbe aumentato anche il compenso, che si attestava oltre i 2000 dollari.

GTA V

La donna ha dichiarato più volte di chiedersi “Cosa sto facendo?”, ma di aver comunque eseguito il lavoro, pur non consapevole della presenza della droga (situata all’interno del serbatoio). Alyssa è stata accusata di spaccio e possesso di metanfetamine, mentre lei si è dichiarata innocente ed estranea alla vicenda. Il processo è ancora in corso e vedremo come si concluderà la vicenda.

Sempre secondo Forbes, questo caso è solo una delle prove per cui i cartelli reclutino sempre più spesso membri tramite giochi online, in particolare proprio GTA V, ma non solo, come dimostra quanto avvenuto a Oaxaca, dove tre minori sono stati reclutati sul gioco Free Fire, un battle royale per mobile.

Fonte: Forbes

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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