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Huawei: con alcuni aggiornamenti avrebbero hackerato le telco australiane

I prodotti di telecomunicazione Huawei sono stati per anni sotto i riflettori, perché accusati di costituire una minaccia per la sicurezza dei dati degli utenti. Più volte il governo degli Stati Uniti ha puntato il dito contro l’azienda cinese, sebbene non ci fossero prove concrete a sostegno dell’accusa rivolta.

A tal proposito, un’indagine della compagnia Bloomberg merita attenzione. A quanto sembra, nel 2012 i sistemi di telecomunicazione australiani di una grossa rete del settore sarebbero stati attaccati grazie ad un aggiornamento Huawei contenente un malware, che sostanzialmente rendeva ogni dispositivo aggiornato un vero e proprio mezzo di spionaggio. Il codice permetteva le registrazione delle conversazioni, inviate poi in Cina.

Sempre secondo Bloomberg, il codice conteneva anche un meccanismo di auto-cancellazione, capace di far scomparire ogni traccia di sé dal dispositivo in questione. Tali informazioni sono state confermate da quasi due dozzine di ex dipendenti di agenzie di sicurezza nazionale.

bloomberg

Da nessuna parte era riportato, però, il nome dell’azienda compromessa, sebbene un ex funzionario dell’intelligence degli Stati Uniti e un ex top manager di un’emittente australiana siano sicuri si tratti della Optus, che però si è detta non essere a conoscenza dell’accaduto.

optus australia

Secondo Bloomberg, la dirigenza di Huawei non sapeva nulla del malware, dal momento che questo sarebbe stato introdotto a sua insaputa da alcuni dipendenti infiltrati nella compagnia, inviati dall’intelligence cinese.

Sempre secondo l’agenzia investigativa, sembra che un avvenimento del genere abbia riguardato anche gli Stati Uniti, ma che non ci siano troppi dettagli riguardo a questa vicenda. Ciò che è importante sottolineare, però, è che anche in questo caso non ci sono prove del diretto coinvolgimento del direttivo di Huawei nella vicenda, anche se l’attacco è passato tramite i suoi prodotti.

Wang Chenglu

Non solo Huawei sotto accusa

Huawei non è l’unica azienda a non godere di una buona fama agli occhi del governo degli Stati Uniti d’America. Infatti, dal 2 Agosto, il governo Biden ha stilato una lista di compagnie cinesi con cui le aziende americane non possono commerciare. Oltre a Huawei, troviamo anche China Mobile, China Unicom e China Telecommunications. Sono solo le prime di una lunga lista, che potete visionare facendo clic a questo link. La lista è ancora aggiornabile, secondo il governo statunitense.

Sito ufficiale Bloomberg

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Giovanni Parisi

Giovanni Parisi

Laureato in Ingegneria Chimica, aspirante professore alla Great Teacher Onizuka, esploratore di universi di fantasia, illuso sognatore, idealista, cinico a tratti. Ma ho anche dei pregi.

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