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Aaron Sorkin: “Attori gay che interpretano personaggi gay? Un gesto vuoto”

La diversità è un tema che ha sempre toccato particolarmente il mondo di Hollywood. Il movimento #MeToo e il #BlackLivesMatter sono solo un esempio di questa tendenza che ha sempre fatto parte del cinema americano.

Negli ultimi giorni hanno infiammato il web le dichiarazioni del regista e sceneggiatore Aaron Sorkin che ha fermamente difeso il suo film Being the Ricardos.

Aaron Sorkin non è il primo a contestare questa eccessiva rigidità sul tema delle rappresentazioni ad Hollywood. E’ diventata quasi spasmodica la necessità di rappresentare tutti e non offendere nessuno.

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La dichiarazione di Aaron Sorkin

Il discorso portato avanti da Aaron Sorkin toccava principalmente il tema della rappresentazione dell’ omosessualità al cinema, scardinando completamente il modello secondo cui “un personaggio gay deve essere interpretato da un attore gay”.

In particolare, ha difeso la sua scelta di ingaggiare Javier Bardem e Nicole Kidman come protagonista. Il casting dell’attore spagnolo aveva già suscitato diverse polemiche all’epoca dell’annuncio.

Nel film l’attore veste i panni dell’ intrattenitore cubano Desi Arnaz. La contestazione di Sorkin mette radici nella definizione del mestiere dell’attore che, di base, dovrebbe interpretare qualcun altro assorbendone atteggiamenti e comportamenti. In una intervista al Sunday Times il regista ha dichiarato:

“Puoi recitare fingendo di essere attratto da qualcuno, ma non puoi recitare da gay o da etero. Quindi da dove viene questa nozione che solo gli attori gay dovrebbero interpretare personaggi gay? Che solo un attore cubano dovrebbe interpretare Desi?. Onestamente, penso che sia la madre di tutti i gesti vuoti oltre che una cattiva idea.”

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La replica dei social network

Nonostante si sia rivelato un film molto divisivo Being the Ricardos ha collezionato diverse candidature ai Golden Globe comprese quelle per miglior attore e attrice drammatica a Javier Bardem e Nicole Kidman. I social media si sono subito opposti alle dichiarazioni del regista affermando diversità nell’assegnazione dei ruoli.

A capeggiare questa “rivolta del web” è stata l’editor e autrice Lyra Hale che ha immediatamente risposto alle dichiarazione affermando il bisogno di rappresentare adeguatamente queste categorie ad Hollywood, notoriamente sottorappresentate.

Si tratta di comunità sottorappresentate che hanno l’opportunità di prendere parte alle storie raccontate con un’autenticità che gli altri non capiscono. Semplice”

Solo negli ultimi anni nel cinema americano si è avuto un incremento nella presenza di interpreti appartenenti alla comunità lgbtq+ o di differenti etnie. La polemica sulla diversità che gira intorno ai Golden Globe 2022 e alla HFPA è solo l’esempio di quanto il cinema sia ancora molto indietro riguardo il tema dell’ integrazione.

FONTE

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