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Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente – Recensione: Il ritorno a Sinnoh

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono finalmente arrivati sul mercato, gli attesissimi remake di quarta generazione tanto bramati da buona parte degli appassionati della serie. E la cosa non sorprende certo se consideriamo quanto sono stati importanti i titoli originali per la serie e quanto sono stati amati.

Questi remake hanno però suscitato sin dal loro lancio tantissimi dubbi nei fan per diversi motivi. A cominciare dal loro essere remake estremamente fedeli, passando per lo stile artistico scelto fino ad arrivare allo sviluppatore. Infatti, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente non sono stati sviluppati da Game Freak come qualsiasi capitolo della serie principale o gli altri remake. Bensì il compito è stato affidato a ILCA.

Insomma, siamo arrivati a questa uscita ufficiale con il consueto hype da parte del pubblico per l’uscita di un titolo della serie, ma non senza dubbi e domande. Con questa nostra recensione (avvenuta nello specifico su Pokémon Diamante Lucente) speriamo di sciogliere i vostri dubbi, andando a esplorare a fondo il lavoro di modernizzazione attuato da ILCA. Iniziamo.

https://www.youtube.com/watch?v=x8bdI1dK5wE

Tutte le novità di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente

Visti i tanti dubbi a riguardo, ci sembra importante partire subito dalle effettive novità portate da questi remake. Nonostante questi titoli si presentino a tutti gli effetti come remake 1:1, qualche novità o modifica c’è stata. A partire da diversi miglioramenti alla quality of life del titolo. Ore le battaglie risultano essere più fluide rispetto al passato, risolvendosi più rapidamente grazie a ritmi molto più snelli. Addio insomma alle barre della vita lentissime degli originali che tanto hanno fatto parlare di sé ne gli anni (se non sapete di cosa stiamo parlando vi consigliamo vivamente di vedere questo video).

Una fluidità che si perde leggermente nelle fasi finali dell’avventura. Infatti, avendo introdotto il moderno sistema di amicizia dei Pokémon anche in questi titoli, quando i membri della vostra squadra inizieranno ad essere molto affezionati a voi, cominceranno a fare saltelli, brutti colpi o incassare attacchi fatali. Il tutto corredato da messaggi di testo che rallentano incredibilmente il ritmo di battaglia. Ma questo non è un problema dei soli remake, ma bensì di tutti i giochi recenti della serie.

Sempre all’insegna del ritmo di gioco, è stata snellita la meccanica delle MN. Se nell’originale il giocatore era costretto a “occupare” uno slot mossa dei propri Pokémon o persino portarsi dietro il fantomatico “schiavo MN“, in Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente le MN si useranno tramite il PokéKron. Una volta ottenuta l’MN apposita e sconfitto il Capopalestra che ci permette di utilizzarla fuori dalla battaglia, potremo sfruttare l’aiuto di alcuni Pokémon selvatici per sfruttare queste mosse.

Una scelta questa che seppur semplifica un po’ la vita dell’allenatore, il quale non si vede più costretto a limitare la potenza di fuoco della propria squadra, rende più piacevole e rapida l’esplorazione. Considerando anche che per usare le MN non dovremo ogni volta aprire effettivamente il PokéKron, ma basterà interagire con la roccia su cui usare Spaccaroccia o l’albero da abbattere con Taglio.

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Una delle aree dei Grandi Sotterranei

Parliamo ora della novità più importante e impattante di questi remake: i Grandi Sotterranei. Seppur la meccanica dei sotterranei era presente già nei titoli originali, in Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente è stata espansa e rinnovata talmente tanto da rappresentare una vera novità.
L’attività principale resterà quella di scavare nelle pareti per trovare diversi tipi di oggetti. Nei remake però, oltre alle bilie, le pietre evolutive e i cocci, potremo trovare anche degli scrigni. Al loro interno ci saranno statue di Pokémon. Questi oggetti serviranno per influenzare i Pokémon che troveremo nei Grandi Sotterranei.

Girando per i cunicoli del sottosuolo infatti, troveremo delle stanze più ampie dove incontrare Pokémon molto spesso non presenti in superficie. Le statue serviranno come detto per cambiare i Pokémon trovati. Ad esempio, una statua di Salamence aumenterà le probabilità di trovare Pokémon di tipo Drago.
Questa novità risolve un problema dei giochi originali, che soffrivano di un Pokédex con poche scelte per certi tipi. Dall’altro lato, però, rischia di distruggere ulteriormente la difficoltà già bassa del titolo.

Vogliamo essere chiari. I titoli originali già a loro tempo salvo alcune battaglie specifiche erano molto semplici. Buona parte della loro difficoltà in certe fasi era dovuta a una ripida “impennata” dei livelli dei team degli allenatori, cosa che costringeva il giocatore a sessioni di farming per riportarsi in linea con i livelli. Questo problema è stato parzialmente risolto dall’introduzione del Condividi Esperienza “moderno”. Come in Spada e Scudo, anche qui tutti i membri della vostra squadra prendono punti esperienza dopo battaglie e catture.
Parliamo di problema parzialmente risolto però, perché risolvendo il problema del farming si è andati a rendere facili anche quelle battaglie che erano effettivamente complesse negli originali. Nella nostra partita abbiamo smesso di affrontare completamente Pokémon selvatici dopo la quarta medaglia e nonostante questo siamo arrivati ad affrontare la Lega con Pokémon di livello quasi pari a quelli della campionessa.

Quindi, perché i Pokémon catturabili nei Grandi Sotterranei potrebbero facilitare ulteriormente il gioco? Perché il loro livello è molto più alto rispetto a quello dei normali selvatici, essendo pari ai livelli dei Pokémon del prossimo capopalestra. Insomma, un’eccellente meccanica con un retrogusto amaro per chi cerca la sfida.

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Tornano i Pokémon al seguito

Un’altra meccanica che torna ma migliorata è quella delle Super Gare Pokémon. Le gare sono state rinnovate tramite un simpatico Rhythm Game e animazioni più elaborate. Va detto che però l’esito della gara rimane più ancorato alla preparazione del Pokémon antecedente alla gara, piuttosto che alla nostra bravura nel minigioco. Sarà quindi molto importante sfruttare le meccaniche dei bolli per decorare le Pokéball e la cucina dei Poffin, che fanno il loro ritorno un po’ ampliate ma bene o male uguali.
Aggiunta anche la possibilità di cambiare l’abbigliamento del protagonista, scegliendo tra alcuni completi pre-costruiti.

Novità che espande una vecchia meccanica è quella del Pokémon al seguito. Se nei titoli originali era possibile farlo solo all’interno del Parco Concordia, mentre ora sarà possibile portarsi al seguito un Pokémon ovunque (a patto di aver visitato almeno una volta suddetto parco). Una funzione che soffre di alcuni problemi, che vedremo tra poco.

Chiudiamo parlando di due aggiunte dedicate per il postgame. La prima riguarda la cattura dei Pokémon Leggendari. Una volta battuta la lega Pokémon, potremo accedere al Parco Rosa Rugosa. Qui avremo la possibilità di catturare tutti i leggendari esistenti fino alla quarta generazione (con alcune esclusive per versione di gioco) tramite l’utilizzo di Piastre. Questi oggetti saranno reperibili recuperando i frammenti all’interno dei Grandi Sotterranei.

Infine, un’aggiunta per tutti coloro che cercano grandi sfide. Oltre al ritorno della Torre Lotta, ILCA ha realizzato dei rematch con tutti i capipalestra e con la Lega di altissimo livello. In queste sfide gli allenatori avranno squadre costruite con grande criterio “competitivo”, con mosse, IV e EV al posto giusto. Alcuni di questi scontri rappresentano davvero tra le sfide più complesse dell’intera serie. Davvero una sorpresa gradita.

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L’arena di battaglia della Capopalestra Fannie

Nel complesso possiamo dunque dire che i contenuti di gioco non mancano assolutamente. Seppur siano quasi assenti contenuti prettamente originali, il lavoro nell’espandere e rinnovare vecchie meccaniche è stato ottimo, offrendo un’esperienza piena e divertente sia per i veterani che, soprattutto, per i nuovi giocatori. Per arrivare a battere la Lega abbiamo impiegato 22 ore di gioco, ma il conteggio può salire vertiginosamente se si vogliono vivere a pieno i contenuti post-game e dedicarsi al completamento del PokéDex.

Nel complesso Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente ci hanno restituito un’esperienza molto piacevole. Mai come in questo caso un remake Pokémon ci ha fatto sentire così tanto vicini all’opera originale. Se questo sia un pregio o un difetto del lavoro di ILCA è difficile dirlo. Anzi, crediamo sia una considerazione che ogni giocatore dovrebbe fare secondo il proprio gusto personale.

Tra direzione artistica e limiti tecnici

Parliamo ora della “messa in scena” realizzata da ILCA. Ci sentiamo di dire che Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono i titoli esteticamente migliori della serie dopo i due Let’s Go. Entrambi titoli accomunati dall’aver generato diversi malumori (per motivi diversi), entrambi offrono al giocatore un mondo bello in cui vivere la propria avventura. Al netto dei limiti di Nintendo Switch, ILCA ha messo grande cura nella realizzazione del mondo di gioco. A partire dai fondali di battaglia, che sono presenti in buona quantità e restituiscono un colpo d’occhio ottimo.

Allo stesso modo il mondo di gioco, seppur mantenendo le proporzioni e l’estetica dei titoli originali fedelmente, regala giochi di luce e ambienti molto gradevoli. Menzione speciale per l’acqua, davvero bella da vedere e da attraversare in groppo al Bibarel di turno. L’unica nota stonata è l’estetica dei personaggi. L’aver trasportato precisamente gli sprite originali in 3D, ha portato a queste persone dall’aspetto chibi, con delle teste sproporzionate. Gli sprite originali non restituivano questa sensazione. In Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente invece sembra di avere davanti dei Funko Pop. Ciò porta a personaggi buffi che non riescono a essere presi seriamente neanche nei momenti più seri della narrazione.

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La nave che salpa da Canalipoli

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente mostrano però il fianco sul lato tecnico. E non solo a causa delle limitazioni di Nintendo Switch. A livello di fluidità il gioco gira a 1080p 30 fps in dock, mentre si scende a 720p ma restando sui 30 fps in portatile. Seppur non siano presenti cali di frame neanche nei momenti più concitati, con un frame-rate così basso il gioco si rende molto più godibile in portatile che sul grande schermo di un televisore.

Inoltre, oltre alle già citate texture a risoluzione non elevatissima, ILCA ha fatto qualche passo falso di troppo quando parliamo di “mobilità”. Se il personaggio si muove in modo molto fluido e in otto direzioni, quando si ritrova in spazi stretti come alcune grotte, diventa davvero fastidioso muoversi. Questo perché il modello piuttosto che “scivolare” contro la parete quasi ci si blocca contro. Questa cosa viene accentuata quando si è in bici, la quale in molti casi risulta davvero “complicata” da controllare.

Come anticipato anche i Pokémon al seguito hanno alcuni problemi. Innanzitutto buona parte di loro non riesce a rimanere al passo con il giocatore. Questo porta ad avere una situazione tremenda in cui il nostro compagno appare e scompare ogni due secondi alle nostre spalle. Ciò ci ha portato a portare con noi sempre e solo Pokémon che riuscissero a rimanere al passo.
Il secondo problema legato a questa meccanica è dovuto alle collisioni. Quando ci ritroveremo in spazi stretti ci ritroveremo a cercare di liberarci dell’intralcio creato dal nostro compagno, oppure a interagirci per sbaglio quando magari volevamo interagire con l’albero da tagliare accanto. Insomma, una meccanica bella ma realizzata abbastanza male.

Conclusioni su Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente

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Quando sono stati annunciati, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono stati subito attaccati e tacciati di essere lavori pigri e persino inutili. Dopo aver passato diverse ore nel gioco e averlo vissuto, possiamo dire che non è così. Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente restituiscono un’ottima esperienza Pokémon vecchio stile, con il tocco di modernità tecnica e ludica che rende il gioco davvero godibile.

Questi titoli sono quindi meglio dei titoli originali? Assolutamente sì. E sappiamo tutti che non è una cosa così scontata quando si parla di remake, dato che la possibilità di creare un prodotto inferiore è sempre dietro l’angolo. Se però vi state chiedendo se il loro acquisto vale la pena, vi rispondiamo: dipende. Se siete giocatori che non hanno mai giocato i titoli originali o la serie in generale, assolutamente sì. Come detto sono titoli classici ma modernizzati, e vista la reperibilità e i prezzi dei titoli originali anche a livello di costo sono un acquisto consigliato.
Dall’altro lato, se siete giocatori veterani della serie e magari avete giocato e possedete i titoli originali la risposta è molto più personale. Quei miglioramenti che ci sono stati valgono il prezzo di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente? Quanta voglia avete di rivivere la Sinnoh che ricordate in una veste moderna ma estremamente fedele? Sono risposte che non ci sentiamo di darvi, ma che dovete valutare da soli.


Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente

Voto - 7.2

7.2

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono i remake degli omonimi capitoli di quarta generazione, disponibili su Nintendo Switch.

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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