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Walter Veltroni, ex segretario del PD, ha parlato di manga sul Corriere della Sera

Le pagine del Corriere della Sera di ieri 1° novembre ha ospitato il primo inserto di un politico nostrano dedicato al mondo dei manga. Ad aver scritto la riflessione pubblicata dal giornale non è uno qualunque, ma Walter Veltroni, sindaco di Roma dal 2001 al 2008, vicepresidente del consiglio dei ministri dal 1996 al 1998 e segretario del PD (Partito Democratico) dal 2007 al 2009 oltre che regista e scrittore.

Che un politico così di spicco si interessasse al mondo dei manga è qualcosa che sicuramente non in molti si aspettavano, anche se in passato aveva già tenuto sott’occhio i vari fenomeni e culture giovanili, Nell’articolo il politico cerca di raccontare il fenomeno a tutti, parlando delle varie caratteristiche che li distinguono con qualche riflessione sui contenuti di alcune storie e sulla differenza generazionale in ambito di immaginario a cui attingere.

L’articolo, intitolato “Perché i manga hanno conquistato i nostri ragazzi?“, inizia analizzando l’impennata che i manga hanno registrato negli ultimi mesi nelle vendite, oltre che dello spazio nelle librerie generaliste, riportando anche il fatto che alcune librerie ricevono il 30% del loro fatturato proprio dai manga. I manga sono visti in un certto senso come un trampolino di lancio per i giovani nel mondo della letteratura, notando come molti inizino a leggere anche altre storie cartacee dopo le prime esperienze con i fumetti orientali.

Walter Veltroni

Veltroni si chiede poi se questo fenomeno culturale sia effettivamente un bene o un male, sottolineando che si leggono da destra verso sinistra e non da sinistra verso destra e che molte storie sono intrise di violenza spesso irrealee. In quest’ultima caratteristica, però, nota che alcuni ci scorgono delle denunce ai modelli scolastici giapponesi o in generale una risposta alla “società violenta che viene evocata e sublimata“.

A questo punto cita il manga Dead Tube, edito in Italia da J-POP, come esempio di storia che parla ai giovani attraverso una storia che parla di un gioco mortale inerente ai social, tracciando anche un parallelismo con la recentissima serie televisiva sudcoreana Squid Game, che di recente è stata presa d’assalto da numerose polemiche.

Walter Veltroni

Nell’ultima parte dell’articolo ci si concentra sulla diversità degli immaginari generazionali, sottolineando come una ventina d’anni fa molti volgevano il loro sguardo all’America e alla opere proveniente da lì, sottolineando come la violenza di alcune opere occidentali non sia meglio di quella orientale. La politica ha sempre tenuto in considerazione l’immaginario americano, ma non ha mai volto lo sguardo verso la crescita di rilevanza degli anime e manga.

In conclusione Veltroni non da un giudizio né positivo né negativo sul fenomeno manga, dicendo che forse lo inquieta ma sicuramente non lo indigna, scrivendo anche che “Non sempre il passato che abbiamo conosciuto è migliore del presente. Se i Camaleonti non erano peggiori di Luciano Tajoli, forse i Måneskin non sono peggiori dei Camaleonti”.

Cosa ne pensate dell’articolo di Veltroni? Lo avete letto? Scrivetecelo nei commenti!

Fonti. 1 | 2.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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