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Far Cry nuovamente criticato dalla PETA: chiesta la rimozione dei combattimenti tra galli

Al mondo ci sono alcune categorie che sono nemiche per natura: come fratelli e sorelle, o gli inglesi e gli scozzesi, o i gallesi e gli scozzesi, o i giapponesi e gli scozzesi, o gli scozzesi e altri scozzesi.

Su queste pagine abbiamo capito che anche il Codacons e Fedez lo sono, ma oggi è il momento di parlare di altre due entità che sembrano essere sempre una contro l’altra: Far Cry e la PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).

Giochi in uscita, Far Cry 6

Far Cry 6 e i combattimenti tra galli: chiesta la rimozione

Il minigioco presente in Far Cry 6 vede i giocatori impersonare un gallo, alle prese con un combattimento all’ultima piuma contro un suo simile. Il combattimento di galli è legale a Cuba, paese di ispirazione di Far Cry 6, i critici del minigioco affermano che la pratica non è rappresentata accuratamente, poiché nessun gallo viene mostrato morire o rimanere gravemente ferito, e quindi mina il suo impatto sugli animali, rendendola una rappresentazione comica.

Trasformare uno sport orribile e sanguinolento come il combattimento tra galli in un match stile Mortal Kombat è tutt’altro che innovazione, considerato come la società moderna sia contro gli animali che lottano fino alla morte. I galli utilizzati in queste battaglie sono equipaggiati con speroni affilati, progettati per lacerare carne e ossa nell’avversario, e causando ferite gravissime e morti in agonia. PETA Latino chiede immediatamente a Ubisoft di rimpiazzare questo disgustoso minigioco con uno che non idolatri la crudeltà

PETA vs Far Cry: i precedenti

Non è la prima volta che la PETA prende di mira la saga di Ubisoft.

In passato l’organizzazione aveva criticato la possibilità di scuoiare gli animali nel terzo capitolo della serie di videogiochi. E, più recentemente, si era scagliata anche verso il 5 capitolo, andando a condannare la possibilità di pescare, andando a “glorificare” e “banalizzare” una pratica – a loro dire – così crudele.

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Nonostante la nobiltà d’animo e la giustezza che spinge questi individui a combattere per i diritti degli animali, quello contro la saga di Far Cry ci sembra un accanimento eccessivo. Da sempre i videogiochi hanno al loro interno delle rappresentazioni di fatti o gesti poco etici, ma non per questo la loro fruizione va a intaccare o modificare il nostro modo di vedere e di fare nel mondo reale.

In tanti hanno passato l’infanzia a mettere sotto i pedoni con le ambulanze in GTA, ma non per questo sono cresciuti diventando dei pirati della strada.

Cosa ne pensate di questa polemica nei confronti di Far Cry 6? Ditecelo nei commenti!

FONTE

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Gabriele Pati

Gabriele Pati

Cresciuto con libri di cibernetica, insalate di matematica e una massiccia dose di cinema e tv, nel tempo libero studia ingegneria, pratica sport e cerca nuovi modi per conquistare il mondo. Vanta il poco invidiabile record di essere stato uno dei primi con un account Netflix attivo alla mezzanotte del 22 ottobre 2015.

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