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Giappone, uomo lascia cellulare nello spogliatoio delle alunne e si inventa scuse per l’accaduto

In Giappone non sono insoliti crimini perversi, anche se solitamente i colpevoli confessano quasi subito quello che hanno fatto senza inventarsi storie o scuse di vario genere. Esempio recente è quello di Tetsuo Urata, uomo cinquantaseienne che aveva rubato 730 pezzi di biancheria tra mutandine, reggiseni e indumenti intimi di altri tipi, ricordando alle persone un certo personaggio di Ranma 1/2. Arrestato grazie alla segnalazione di una ventunenne, Urata ha confessato subito il suo crimine alla polizia.

Altri esempi sono invece quelli dell’uomo che ha fatto pipì all’interno della bottiglia d’acqua della donna che amava proprio perché l’amava o dell’uomo che ha rubato vari paia di mutandine perché non gli interessavano i reggiseni.

L’episodio di cui parleremo stavolta, invece, non ha visto una confessione repentina da parte del colpevole, che anzi ha inizialmente mentito alla polizia cercando di trovare una scusa al suo crimine pervertito.

In una scuola elementare della prefettura di Gunma, il professore ventottenne Hirotoshi Ono ha lasciato il proprio cellulare nello spogliatoio delle bambine per registrarle mentre si cambiavano i vestiti. Per non farsi scoprire dalle piccole, ha apparentemente nascosto il cellulare all’interno della copertina di un dizionario.

La polizia ha iniziato ad indagare sull’accaduto dopo le segnalazioni del preside della scuola, che si era accorto che c’era qualcosa di strano, e in poco tempo sono riusciti ad arrivare al colpevole. Quest’ultimo, invece di ammettere i proprio crimine, ha dichiarato alla polizia di aver lasciato il cellulare nello spogliatoio delle bambine per controllare che non ci fossero problemi.

Giappone

La scusa del professore è diventata virale, ma non perché ha ottenuto il favore degli utenti di internet, anzi il contrario. Svariati utenti sono dell’opinione che la scusa sia davvero assurda, e che sarebbe comunque un’azione sbagliata anche se fatta solo per controllare che non ci fossero problemi. Altri hanno invece notato che di recente ci sono stati vari casi simili dove i professori erano colpevoli.

Se crimini come questi vengono scoperti è sicuramente grazie al contributo di persone come il preside della scuola, che è stato elogiato da alcuni utenti, che l’hanno definito “fantastico”.

Ovviamente dal Giappone non arrivano solo notizie di questo genere. Basti pensare a quella della ragazza che ha scoperto che il suo autore di hentai preferito era suo padre. Potete trovare la notizia a questo link.

Cosa ne pensate di questi crimini pervertiti? Avete mai assistito da vicino ad uno di essi? Scrivetecelo nei commenti!

Fonti: 1 | 2.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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