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Marvel Studios, i fumettisti si scagliano contro il sistema di pagamento: “Vogliamo un compenso equo per le nostre storie al cinema”

Marvel, secondo quanto riferito, pagherebbe una tassa fissa molto bassa ai suoi fumettisti e creatori

Il colosso Disney è di nuovo sotto accusa da parte dei suoi dipendenti, questa volta si tratta del salario minimo per i creatori e i fumettisti che lavorano all’interno dei Marvel Studios.

Dietro ogni adattamento dei fumetti Marvel Studios e DC ci sono squadre di creatori di fumetti le cui idee hanno gettato le basi per quelli che sarebbero diventati poi i film più amati dai fan e i volti dei numerosi franchising che alimentano le multinazionali. Sfortunatamente però, non significa che questi creatori vengano pagati quanto meritano.

Quello di cui si parla è una tassa fissa che spetta a fumettisti e creatori, secondo il The Guardian alcuni dei soggetti coinvolti, hanno deciso di denunciare il modo in cui vengono stipendiati, trovando ingiusto il fatto che aziende multimiliardarie si servano dei loro lavori senza un compenso. 

marvel

 

La tassa fissa standard della Marvel per compensare scrittori o artisti quando il loro lavoro appare in un film Marvel è un assegno di 5.000 dollari insieme a un invito alla prima del film. Lo scrittore Ed Brubaker, che insieme all’artista Steve Epting, al colorista Frank D’Armata e al letterista Randy Gentile, hanno creato i fumetti di Captain America: The Winter Soldier, in precedenza avevano già parlato abbastanza apertamente di come la Disney e la Marvel non avessero praticamente fatto nulla dal salto del personaggio all’ MCU in più film e ovviamente all’interno della serie. 

Brubaker ha anche parlato di come non sia stato effettivamente invitato agli eventi della prima di Captain America: The Winter Soldier, dicendo che ha partecipato agli eventi del film grazie ad una chiamata di Sebastian Stan che gli ha permesso di entrare. 

Oltre agli assegni una tantum e agli inviti in anteprima, la Marvel offre anche un “contratto speciale per il personaggio” ad alcuni creatori che garantisce diversi gradi di remunerazione in caso di adattamento del loro lavoro. Il problema è che questi contratti di norma non vengono offerti ai creatori, il che significa che gli individui devono assumersi la responsabilità di richiederli e non c’è alcuna garanzia che l’azienda riesca a farcela.

Ciò che fumettisti e creatori chiedono è un salario equo, garantendo una somma pari al lavoro svolto e non una tassa fissa che è praticamente nulla in confronto agli incassi e al franchise dei personaggi da loro creati. A differenza di attori e registi che hanno i sindacati che li aiutano a lottare per certe cose, i creatori di fumetti sono lasciati a se stessi e in molti casi sperano che le loro voci vengano divulgate in pubblico per attirare più attenzione sulle questioni che stanno affrontando.

La Marvel non è particolarmente contenta di questo attacco da parte dei suoi dipendenti, infatti ha preferito non dire nulla sull’argomento, ritenendo sia una questione molto delicata e soprattutto privata.

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Cristina Nifosi

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Cristina, 25.

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