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Cina: riconoscimento facciale per giocare ai videogiochi di notte

I minorenni non potranno giocare ai videogiochi tra le 22 e le 8 di mattina: le nuove restrizioni in Cina per prevenire la dipendenza videoludica dei giovani

Nuove restrizioni per combattere la dipendenza videoludica tra bambini e giovani: in Cina saranno imposti dei paletti non soltanto agli orari di gioco notturni ma anche al tempo di gioco giornaliero, ai contenuti sessualmente espliciti e alle microtransazioni in-game.

Le misure saranno adottate da Tencent Games, azienda multinazionale che lavora nel mondo della tecnologia proprietaria di Riot Games, casa di sviluppo creatrice di League of Legends e Valorant. Nello specifico, il nuovo sistema di controllo, denominato “Midnight Patrol” (“pattuglia di mezzanotte”) prevede l’utilizzo di un software di riconoscimento facciale utile ad identificare il videogiocatore nelle ore notturne in modo da combattere la dipendenza videoludica dei giovani cinesi e far rispettare il coprifuoco, imposto dal 2019 dal governo cinese. Il sistema, una volta ultimata la scansione del viso, bloccherà in automatico i minorenni qualora questi giochino nelle ore a loro vietate.

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Nel dettaglio: il coprifuoco sarà in vigore per tutti gli individui al di sotto dei 18 anni dalle 22:00 alle 8:00 di mattina; il tempo massimo di gioco giornaliero, invece, è fissato a 90 minuti nei giorni feriali e a 3 ore nei weekend e durante le festività nazionali.

Limiti anche alle microtransazioni: per arginare il problema degli acquisti compulsivi da parte dei giovani videogiocatori, il limite di denaro spendibile sulla base dell’età è fissato a 200 rmb (circa 25 euro) al mese per i ragazzi fino ai 16 anni, mentre a 400 rmb (circa 50 euro) per i ragazzi dai 16 ai 18 anni.

Tencent Games fa inoltre sapere che, a chiunque rifiuti di sottoporsi al riconoscimento facciale, sarà impedito di videogiocare, in quanto verrà trattato come un minorenne indipendentemente dalla sua età.

Il sistema di riconoscimento sarà sperimentato su oltre 60 giochi, tra i quali spiccano Honor of Kings, il titolo mobile di genere MOBA più giocato e diffuso nel panorama videoludico della Cina, e Game for Peace, anch’esso titolo mobile tra i più giocati nella terra del Dragone; all’interno della lista, non vi è nessuna traccia, per ora, di League of Legends.

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Che ne pensate delle restrizioni? Siete d’accordo con le nuove decisioni del governo cinese e di Tencent Games? Come sempre, fatecelo sapere con un commento nella sezione dedicata.

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Samuele Mangia

Samuele Mangia

Vivo i videogiochi da che ho memoria. Il primo grande eroe della mia infanzia è stato un uomo-melanzana senza braccia, gambe e collo. Non ho generi preferiti: posso giocare a qualsiasi opera mi capiti tra le mani, a patto che questa mi lasci un'emozione da ricordare.

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