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Legend of Mana, recensione: remastered di un titolo d’altri tempi

Ecco le nostre impressioni sulla remastered di Legend of Mana lanciata da Square Enix

Per tutti gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi la cara Square non può che essere una compagna di vita tra le più care. Una software house che nel corso della sua storia ha sfornato una quantità di titoli e serie JRPG davvero incredibile. E la Square Enix di oggi sembra ben consapevole dell’importanza di questa sua eredità videoludica.

Negli ultimi anni diversi suoi titoli del passato sono stati ripresi e riproposti in diversi modi. Dai remake completi alle remastered molto fedeli ai titoli originali.
Una delle serie che maggiormente ha beneficiato di questo processo è stata senza dubbio la serie ManaNata come serie spin-off di Final Fantasy, la serie ha sempre proposto dei titoli action-gdr capaci di distinguersi per qualità e direzione artistica. Negli ultimi anni la serie ha beneficiato della Collection of Mana, che racchiude i primi 3 capitoli originali, e dell’eccellente remake di Trials of Mana.

Il titolo di cui parliamo oggi è dunque solo l’ultimo tassello di un percorso di riscoperta iniziato dalla software house giapponese. Legend of Mana è il quarto capitolo della serie, ma rappresenta anche un grande punto di distacco e innovazione rispetto ai capitoli precedenti. Un titolo coraggioso e unico nel suo genere.

Legend of Mana non è mai arrivato sul mercato europeo prima d’oggi. Per questo motivo, il compito di Square Enix era quello di offrire l’esperienza migliore possibile ai giocatori per vivere questa opera proveniente dal passato. Ci sarà riuscita? Andiamo a scoprirlo insieme in questa nostra recensione (la nostra prova si è svolta su PlayStation). Iniziamo!

Una terra da ricostruire

Le nostre avventure in Legend of Mana si svolgeranno nella terra di Fa’Diel. Una terra dove l’Albero del Mana (elemento ricorrente e centrale nella serie) è andato in cenere secoli fa. Il potere residuo dell’albero rimase in pietre del Mana, strumenti incantati e Artefatti. Attorno a tali oggetti nacquero guerre sino a quando la progressiva perdita del mana in essi portò a una perdita di interesse per il loro possesso e, di conseguenza, alla pace. 

legend of mana albero del mana

E consci di questo passato noi giocatori iniziamo la nostra avventura attraverso un titolo sprovvisto di una vera e propria trama principaleLegend of Mana, infatti, presenterà al giocatore solo tre archi narrativi considerabili principali, contornati da tante storie parallele e minori. Tutto ciò è dovuto alla natura della meccanica distintiva del titolo: il Sistema di Creazione della Terra.

Durante la nostra avventura dovremo creare letteralmente il mondo di gioco, attraverso gli artefatti. Il giocatore potrà prendere questi oggetti e posizionarli in un area della mappa del mondo (di fatto costituita da celle) per generare città, dungeon e villaggi.
Ciò comporta inevitabilmente che, a seconda di quali missioni e storie decideremo di affrontare prima, otterremo prima l’uno o l’altro artefatto in modo diverso.

Per questo motivo il titolo presenta tante storie diverse. Piccole missioni e avventure dove incontreremo personaggi di ogni genere per poi magari non incontrarli mai più. 
E non è da escludere che tale sistema porti un giocatore a raggiungere la conclusione del titolo senza aver nemmeno iniziato uno dei tre archi narrativi principali. Infatti, per sbloccare gli eventi che vi porteranno al finale del gioco sarà sufficiente soddisfare solo alcuni requisiti.

legend of mana mappa del mondo

E il funzionamento di questo complesso sistema non viene mai spiegato esplicitamente al giocatore, in quello stile “squisitamente” anni novanta.
Ad esempio, la posizione dove decidiamo di porre un determinato artefatto determina il livello degli Spiriti del Mana in quella zona. Spiriti i quali influenzano la potenza delle magie del loro elemento o i nemici presenti nella zona. E tale livello dipenderà anche dagli artefatti posti nelle vicinanze. Tutte queste informazioni, non ci vengono fornite dal gioco stesso.

Tutto ciò rende decisamente elevata la rigiocabilità del titolo. Senza l’ausilio di guide esterne potrebbero volerci molte ore di gioco per riuscire a scoprire tutte le missioni e i personaggi presenti nel gioco. Decisamente tutto molto “old school”.

E il combat system?

Parliamo ora del combat system di Legend of Mana. Un sistema di combattimento action molto semplice. Il giocatore avrà infatti a sua disposizione tre tipi di attacchi. Il primo sono gli attacchi base, su PlayStation eseguibili con la pressione di cerchio e triangolo. A questi si aggiungono le abilità con la croce e il quadrato, che ci permetteranno di effettuare diversi tipi di azioni sia difensive che offensive. 
Infine, abbiamo le tecniche speciali, potenti mosse eseguibili tramite la pressione dei tasti dorsali una volta caricato l’indicatore sotto la barra della salute.
I nemici che incontreremo durante le nostre esplorazioni delle mappe e dei dungeon potranno apparire all’improvviso o essere già presenti a schermo. 

legend of mana combattimento

Ritornando alle tecniche speciali sopracitate, esse saranno diverse per ogni classe di armaLegend of Mana offre diversi tipi di armi, ognuno con il suo stile di gioco e abilità da sbloccare progressivamente salendo di livello e utilizzando l’arma stessa.
Queste potranno essere ottenute sia dai vari negozi sparsi nelle città che sbloccheremo con gli artefatti sia create dal giocatore stesso.

Ciò sarà possibile sbloccando la funzione dedicata. Grazie ad essa potremo creare armi molto migliori rispetto a quelle in vendita e anche modificare quelle già in nostro possesso (magari lasciate da un nemico sconfitto).
Un’altra funzione interessante è quella che ci permetterà di allevare i mostri catturati per poi portarli in battaglia con noi. Vi assicuriamo, che nelle fasi avanzate un mostro ben allenato può rivelarsi l’alleato migliore possibile.
Legend of Mana ci permetterà anche di coltivare semi grazie all’albero parlante situato vicino casa nostra. Tramite questo processo potremo ottenere diversi frutti e oggetti utili.

legend of mana boss

Se quindi come offerta generale Legend of Mana riesce a mettere in mano al giocatore diversi strumenti interessanti, non possiamo dire altrettanto del feeling pad alla mano. 
I movimenti del nostro personaggio risultano molto rigidi e lenti, talvolta imprecisi e di difficile interpretazione. La cosa si nota particolarmente nelle fasi di scontro con creature particolarmente piccole. Con certi tipi di armi (come l’arco) bisognerà posizionarsi in modo molto preciso per sperare di colpire il nemico.

Purtroppo su questo piano il gioco è stato letteralmente lasciato invariato. Avremmo senza dubbio gradito un occhio di riguardo per questo aspetto, volto a rendere il feeling di controllo generale più piacevole e scorrevole. Fortunatamente, però, il resto del lavoro di ammodernamento è decisamente da lodare.

Una remastered di qualità

Con questa remastered di Legend of Mana Square Enix ha fatto un lavoro intelligente, apportando al titolo diverse piccole modifiche che messe insieme contribuiscono a migliorare la qualità generale del titolo. Unica pecca l’assenza della lingua italiana, che costringerà i giocatori italiani a giocare il titolo in inglese (molto semplice ed elementare in ogni caso).

Partendo dalle modifiche estetiche, il formato dell’immagine è stato portato ai 16:9, rispetto ai 4:3 originali.
Ma la modifica più importante riguarda tutti i fondali di gioco, interamente ricreati in HD. Ciò offre una versione molto più pulita delle ambientazioni che rende ancora più giustizia alla meravigliosa direzione artistica.
I modelli dei personaggi, invece, sono stati mantenuti in pixel-art per mantenere una linea di contatto con l’estetica originale.

legend of mana fonte

Sempre parlando del lato estetico della produzione, è stata rivisitata la UI generale dei menù, andando a modificare il font e l’estetica stessa (in modo minore).

Passando alle modifiche capaci di impattare sul gameplay, da notificare l’introduzione del salvataggio rapido ovunque ci si trovi e dell’auto-salvataggio. Un’aggiunta decisamente gradita e che pone il titolo più in linea con gli standard moderni.
Inoltre, il team di sviluppo ha pensato bene di aggiungere l’opzione per disattivare gli incontri con i nemici. Un’aggiunta utile per quelle frasi di ri-esplorazione e backtracking in zone già visitate.
E per concludere le modifiche relative al gameplay, è stato integrato nel gioco il mini-game “Ring Ring Land”. Rilasciato all’epoca come una specie di Tamagochi insieme al gioco, questo mini-gioco ci permetterà di allevare i nostri mostri e ottenere molto più facilmente oggetti rari.

Infine, sono state aggiunte la galleria e la galleria musicale. Se nella prima potremo gustarci alcuni artwork del titolo, nella seconda avremo la possibilità di riascoltare le bellissime musiche di gioco. Musiche di gioco che sono state interamente ri-arrangiate per questa remastered. Infatti, potremo scegliere di giocare con le musiche classiche o quelle nuove.

Conclusioni

legend of mana paesaggio

Square Enix ha fatto una scelta coraggiosa nel proporre la remastered di un titolo così particolare per gli standard dell’epoca, figuriamoci per i giocatori d’oggi. 
Legend of Mana è un titolo sperimentale, con una meccanica di base tanto interessante quanto difficile da comprendere per il giocatore. Ciò rende questa remastered un acquisto assolutamente consigliato per tutti quei giocatori cresciuti a pane e JRPG o per i fan della serie Mana. Dall’altro lato potrebbe risultare un titolo veramente difficile da digerire per i giocatori più giovani o estranei a questo genere.
Legend of Mana resta però un titolo di grandissima qualità (soprattutto sul piano artistico) che Square Enix ha riportato a nuova vita con un’ottima remastered

VOTO: 7.5

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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