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Pedofilia in Giappone: per un rapper la colpa è degli anime e dei manga

Ripartono le polemiche riguardo la presunta influenza negative degli anime e dei manga sulle persone, questa volta direttamente dal Giappone.

Il mondo degli anime e dei manga in Giappone è pieno zeppo di titoli diversi indirizzati a molteplici target differenti, e alcuni di questi sono particolarmente spinti sia per quanto riguarda la violenza che per quanto riguarda la componente sessuale. Alcuni di questi coinvolgono anche personaggi minorenni, generando spesso diverse polemiche riguardo l’influenza che possono arrivare ad avere sulle persone, le quali tendono ad accendersi quando si manifestano dei crimini particolarmente gravi e ricollegabili a primo acchito.

Di recente è successo proprio questo. Sul suo profilo Twitter il rapper giapponese Kouta Kagami, conosciuto come K Dub Shine, ha commentato un caso di stupro di un minore riportato in Giappone di recente, cercando di ricollegare la presenza di titoli spinti ai casi di pedofilia che stanno avvenendo nel Sol Levante.

Di seguito il tweet del rapper con una traduzione:

“So bene che ci sono opinioni contrastanti in merito, ma penso che le tendenze negli anime e nei manga stiano causando un aumento dei casi di pedofilia.”

Il rapper ha approfondito il suo pensiero in un secondo tweet:

“Le persone come si deve che sanno bene quanto ciò sia sbagliato non si degnano neanche di discuterne. Però quelli che invece lo fanno dicono che ‘Va bene guardare lascivamente una bambina piccola, l’importante e non azzardarsi mai a toccarle’. Spero che si rendano conto di ciò che stanno dicendo, non è mai tardi per cambiare”

Le affermazioni di Kagami hanno generato diverse risposte: c’è chi ha fatto notare al rapper che in paesi come gli Stati Uniti, dove ci sono regole più stringenti riguardo i contenuti espliciti, i casi di abuso infantile siano maggiori rispetto a quelli che presenta il Giappone. Allo stesso modo, c’è anche chi afferma che sarebbe come dire che il rap fomenti l’uso di droghe.

C’è anche però chi cerca di calmare gli animi, invitando i follower del rapper a esprimere civilmente il loro disaccordo.

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Proprio di recente una polemica simile è scoppiata dagli Stati Uniti, quando il fumettista e sceneggiatore Gerard Conway (Il Punitore) ha denunciato la presenza di contenuti misogini e sessisti presenti nei manga. Lo stesso è successo anche in Australia, quando un senatore australiano ha preso di mira Eromanga Sensei definendolo “sconvolgente”.

Voi Commodoriani cosa ne pensate delle opinioni di K Dub Shine? Secondo voi è giusto dare la colpa agli anime e ai manga dell’aumento dei casi di pedofilia in Giappone? Fatecelo sapere con un commento!

Fonte: Kudasai | News tip: Animeclick

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