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Open Country, Recensione: La dura vita nella natura selvaggia

Abbiamo avuto la possibilità di recensire il nuovo survival Open Country, ecco il nostro parere

Open Country è un nuovo survival game e simulatore di caccia in terza persona, sviluppato da FunLabs e pubblicato da 505 Games. Lo studio di sviluppo si è fatto le ossa sulla serie di Cabela e ha deciso di passare da un semplice simulatore di caccia ad un’esperienza di sopravvivenza che fa del riuscire e foraggiare il proprio sostentamento uno dei punti cardine.

Il gioco si propone come un interessante ibrido di diversi generi e mette un particolare accento sulla componente realistica. Dopo aver provato l’anteprima, ci è stata data la possibilità di provare il gioco completo. Senza indugi, ecco il nostro pare su Open Country.

Born To be Wild

La vita di città risulta asfissiante e monotona. Tutti i giorni dobbiamo combattere con il traffico, il lavoro e altri mille problemi della vita cittadina. Ormai stanchi di questa costrizione, decidiamo di abbandonare tutto e imbracciare una vita più semplice, all’aria aperta, dove la natura selvaggia sarà la nostra unica compagna e fonte di sostentamento. Questa è la premessa narrativa di Open Country, che, a differenza della maggioranza dei giochi appartenenti alla stessa categoria, ha optato per un approccio diverso, dando uno scheletro narrativo e una struttura a missioni.

Open Country screenshot

Nella prima schermata di gioco, sarà possibile personalizzare il nostro avatar, scegliendo sesso, carnagione, connotati e altro. Non ci sarà molta libertà di scelta e le opzioni in alcune categorie saranno scarne. Dopo creato il nostro alter-ego, ci ritroveremo nello Chalet del Picco Innevato, un bar che farà da HUB di gioco, dove potremo prendere missioni e acquistare armi ed equipaggiamento e vendere le nostre merci per un gruzzolo di verdoni.

Dopo aver fatto la conoscenza dell’Oste, ci verrà assegnato il nostro primo compito. La struttura a missioni del gioco è pensate per essere un gigantesco tutorial sulle meccaniche di gioco.

La storia sembra quasi un’aggiunta superflua, condita da missioni ripetitive e dialoghi poco ispirati. Il primo luogo che esploreremo sarà quello di Colli Tranquilli, una zona famosa per la piccola cacciagione ed il clima mite. Questa è solo una delle mappe messe a nostra disposizione. Sono presenti, almeno per ora, tre biomi diversi che rappresentano tre diverse stagioni dell’anno.

La Mappa di Gioco

Il gioco si presenta come un open-word. Le zone sono immense, diversificate e pieni di punti di interesse pronti per essere scoperti. Il muoversi nell’ambientazioni è uno degli aspetti più interessanti di questo titolo. Per arrivare dal punto A al punto B, non ci sarà una mini-mappa, ma bisognerà orientarsi tramite l’utilizzo di una bussola e la mappa di tutta la zona che dovrà essere aperta ogni volta che abbiamo dubbi su dove andare.

Traversare queste lande, però, non sarà compito facile, le discese e le salite saranno il vostro peggior nemico in Open Country. Il sistema di movimento non è dei più fluidi e ben studiati. Il salto è legnoso e molto spesso non vi aiuterà a superare gli ostacoli.

La mappa non è percorribile in tutta libertà, i punti in pendenza andranno dal difficilmente percorribile, con muri invisibili nel mezzo della mappa, a zone a cui è chiaro che il giocatore non dovrebbe avere accesso (in queste zone il personaggio si bloccherà e si muoverà lentamente senza animazioni).

Ci sono punti fatti per essere scalati, con rocce dal design particolare che innescheranno l’animazione di scalata. Scendere da questi punti sarà tutta un’altra storia. Quando cercheremo di scendere, il personaggio si proietterà in avanti, spesso candendo per qualche metro e subendo danni da caduta.

Come metodo alternativo, sarà possibile attraversare le gigantesche mappe con l’ausilio dei veicoli. È possibile infatti trovare dei quad disseminati nelle mappe, ma ne sconsigliamo l’utilizzo data l’instabilità del terreno e la pessima manovrabilità dei veicoli. 

Altro screenshot di gioco di Open Country

A contatto con la natura selvaggia

 Il nostro obbiettivo principale sarà quello di restare in vita e sopravvivere solo con i mezzi che la natura ci fornisce. Sparse in giro troveremo tronchi di legno, rami e foglie, fondamentali per costruirci un riparo e per accendere un fuoco per riscaldarsi, cucinare e tenere lontano ospiti indesiderati.

Il menù di bushcrafting  di Open Country ci permetterà di accedere a tutte le opzioni di costruzione, a patto di avere i materiali necessari. Potremo costruirci un riparo e un falò, ma anche armi e medicinali, fondamentali per la sopravvivenza.

Una volta costruita una struttura, si potrà migliorare con dei potenziamenti che aggiungeranno diversi benefici. Ad esempio: il nostro riparo potrà essere migliorato con un tetto di foglie in modo da essere più resistente alle intemperie e garantirci un riposo migliore.

Menù di bushcrafting di Open Country

Come detto in precedenza, la maggior parte delle risorse saranno sparse nella zona, questo mette in luce una delle piccole pecche di Open Country: la poca interattività con l’ambiente circostante. Non sarà possibile infatti, abbattere alberi per procurarsi la legna. L’ascia è sì presente, ma viene principalmente usata come strumento di crafting e arma corpo a corpo.

L’ABC dell’esperto di sopravvivenza

Avere un riparo è comodo, ma ci sono altri bisogno a cui badare. Il nostro personaggio, oltre alla barra della vita e quella della stamina, avrà tre indicatori che rappresentano fame, sete e stanchezza, che diminuiranno con il passare del tempo. Ignorare uno di questi bisogni troppo a lungo potrebbe compromettere seriamente la run e portarci presto alla morte.

Se per la fame basterà raccogliere qualche bacca in giro o dei funghi, l’indicatore della sete sarà una rogna maggiore. Il nostro personaggio avrà con sé una borraccia d’acqua a tre utilizzi e una volta finiti dovremo trovare un modo per riempirla. Più facile a dirsi che a farsi.

Nella natura selvaggia, trovare una fonte di acqua potabile si è rilevato non proprio semplice. Vicino agli insediamenti umani è possibile trovare barili di raccolta che ci permetteranno di placare la sete o riempire la borraccia. Nei boschi, invece, dovremo ricorrere a stagni e laghetti la cui acqua, però, non rispetterà a pieno le norme igienico sanitare e berla potrebbe infettarci con dei parassiti.

Screenshot di Open Country

L’infezione farà scendere gli indicatori di fame e sete rapidamente e potrà essere addirittura fatale. Una delle meccaniche degne di nota di Open Country è la gestione di malattie e ferite. Il nostro personaggio potrà essere ferito in maniera più o meno grave e, come abbiamo visto, ammalarsi.

Ci saranno diversi tipi di ferite e malattie a cui far fronte e ognuna di esse richiederà una cura specifica. Una caviglia slogata è diversa da una ferita da morso e dovrà essere trattata tempestivamente se si vuole sopravvivere. La maggior parte dei malori potrà guarire con il tempo, ma imporrà una serie di malus che potranno seriamente compromettere la nostra capacità di restare in vita.

Come ulteriore aiuto alla sopravvivenza, il nostro alter ego avrà un menù delle abilità che gli permetterà di acquisire nuove capacità in tre ambiti: Armi, Sopravvivenza e Costruzioni. Completando le missioni o semplicemente esplorando, si guadagneranno punti esperienza che potranno essere spesi nell’apposito menù. Per quanto le abilità siano un’aggiunta gradita e alcune si rivelino essere particolarmente utili, hanno un grosso difetto: smorzano molto l’esperienza survival.

Le abilità ci permetteranno, praticamente, di diventare un super-uomo: diminuendo la velocità in cui si svuotano le barre dei bisogni, smorzando l’effetto del freddo e del caldo e riducendo di percentuali molto significative i danni subiti e il tempo necessario a guarire naturalmente da ferite e malattie. Nel nostro playthrough con le giuste abilità sbloccate siamo riusciti a sopravvive per 5 giorni mangiando solo mirtilli e dormendo due volte per poche ore.

La caccia Inizia

Raccogliere bacche e funghi non sarà l’unico modo di procurarci sostentamento.  Le zone saranno ricche di fauna da cacciare e potremo anche mettere alla prova le nostre capacità come pescatori. Sin dai primi momenti di gioco ci verrà fornito un fucile da caccia e dopo qualche missione verremo accompagni dal nostro fedele segugio. Il cane avrà un ruolo fondamentale nelle nostre battute di caccia in quanto scoverà tracce e ci riporterà le prede che abbiamo abbattuto, a patto che si tratti di piccola cacciagione.

Visione con binocolo in Open Country

Coccolando il nostro compagno peloso ne aumenteremo la fedeltà, questo parametro, se abbastanza alto, eviterà che il segugio scappi in vista di predatori di grossa taglia. Purtroppo, l’intelligenza artificiale del nostro compagno lascerà un po’ a desiderare. Spesso, non seguirà i comandi impartiti e diverse volte lo ritroveremo incastrato negli elementi dell’ambiente o nei punti in pendenza.

Cacciare prede più impegnative non sarà particolarmente complicato. Una volta trovate le tracce, ci basterà seguirle per arrivare al nostro obbiettivo. Normalmente, dovremmo preoccuparci dei vestiti che indossiamo, del modo in cui ci muoviamo e della gittata e precisione dell’arma equipaggiati.

Tutti questi parametri vengono resi inutili dalle abilità, che ci permetteranno di diventare quasi invisibili e avere una precisione millimetrale nei colpi, e dall’intelligenza artificiale degli animali. Come quella del nostro compagno peloso, infatti, non sarà delle più brillanti. Ci è capitato spesso di mancare un colpo e non avere nessuna reazione dal bersaglio, incastrarsi gli uni con gli altri durante la fuga o, nel caso degli uccelli, girare in tondo su un unico punto. Questo invalida anche la pericolosità dei predatori i cui attacchi sono quasi comici.

Il sistema di caccia, come avrete già inteso, non è molto entusiasmante, il feeling delle armi e decente ma le abilità rimuovono qualsiasi variabile rendendolo poco soddisfacente. Inoltre, sarà difficile capire se il colpo sarà andato assegno data la mancanza di hit-marker e altri indicatori visivi e uditivi sui bersagli.

In Open Country sarà possibile pescare nei maggiori specchi d’acqua presenti sulle mappe, ad eccezione del bioma invernale per via del ghiaccio. La pesca è una modalità a se stante, che esula dalla semplice meccanica di contorno e ha una sua profondità che la rende più soddisfacente rispetto alla caccia. Sarà possibile scegliere il tipo di canna da utilizzare e si potrà scegliere tra una vasta gamma di esche disponibili.  Degna di nota la presenza del multiplayer che permetterà di cacciare in compagnia di un amico o cimentarsi in delle gare con i veicoli.

Alba in Open Country

Comparto tecnico

Il comparto tecnico di Open Country è composto da pochi alti e molti bassi. La resa ambientale di alcune mappe è abbastanza solida, ma abbiamo riscontrato cali di frame rate, pop-up delle texture e compenetrazione di elementi dell’ambiente. Oltre a questo, non è possibile cambiare nessuna impostazione grafica se non la risoluzione. Abbiamo, anche, riscontrato alcuni bug come anatre e pesci che nuotano nell’aria e animali che scompaio una volta uccisi.

Tirando le somme

Open Country si presenta come un survival con alcune idee interessanti non sviluppate o eseguite male. La volontà di avere un approccio realistico alla sopravvivenza cozza con la presenza delle abilità che rendono la vita del giocatore fin troppo facile e smorzano di molto la componente survival.

Le mappe sono immense, ma dispersive e i punti di interesse non sono altro che semplici indicatori privi di qualsiasi utilità. La componente della storia risulta noiosa e poco ispirata. Le meccaniche di caccia vengono facilitate dalle abilità e dalla scarsa intelligenza artificiale degli animali. A livello tecnico non ci si aspettava il miracolo, ma sono presenti parecchi singhiozzi e sbavature. In conclusione quello che poteva essere un survival interessante si è rivelato un titolo grezzo e poco rifinito.

Open Country è disponibile per PC, PS4, Xbox One e Xbox Series X|S

Voto: 5.5

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Luigi Parri

Luigi Parri

Sceneggiatore di fumetti in erba con grossi problemi di rabbia repressa. Finto portatore di Stand. Appassionato Metroidvania e drogato di Rogue-like. Non riesco a dormire senza il mio cartonato di Hideo Kojima.

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