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Open Country, Anteprima: Sopravvivere nella natura selvaggia

Ecco il nostro parere sull’anteprima del nuovo survival Open Country

Open Country è un nuovo survival game e simulatore di caccia in terza persona, sviluppato da FunLabs e pubblicato da 505 Games. Lo studio di sviluppo è famoso per aver lavorato alla serie di Cabela.

Forti dell’esperienza della serie di giochi di caccia, questa volta gli sviluppatori hanno deciso di proporre qualcosa di diverso mescolando le meccaniche dell’huting game  con quelle dei survival. Grazie a 505 Games abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima le prime ore di gioco di Open Country. Ecco il nostro parere.

Into the Wilds

Open Country ci lancia nella natura selvaggia delle zone montane del Nord America. Il titolo, a differenza della maggioranza dei giochi appartenenti alla stessa categoria, ha optato per un approccio diverso, dando uno scheletro narrativo e una struttura a missioni. Nella nostra anteprima abbiamo provato le prime cinque che fanno da tutorial ed introduzione alle meccaniche di gioco.

Nel gioco, il nostro personaggio, stancatosi della vita asfissiante della città, decide di abbandonare tutto per condurre una vita a contatto con la natura. Il primo luogo che esploreremo sarà quello di Colli Tranquilli, una zona famosa per la piccola cacciagione ed il clima mite. Questa è solo una delle mappe messe a nostra disposizione. Sono presenti, almeno per ora, tre biomi diversi che rappresentano tre diverse stagioni dell’anno.

Screenshot di Open Country

Il gioco si presenta come di fatto un open-word. Le zone sono immense, diversificate e pieni di punti di interesse pronti ad essere scoperti. Il muoversi nell’ambientazioni è uno degli aspetti più interessanti di questo titolo. Per arrivare dal punto A al punto B, non ci sarà una mini-mappa, ma bisognerà orientarsi tramite l’utilizzo di una bussola e la mappa di tutta la zona che dovrà essere aperta ogni volta che abbiamo dubbi su dove andare.

Sarà possibile attraversare le gigantesche mappe con l’ausilio dei veicoli. Nella nostra anteprima siamo riusciti a procuraci una quad-bike, che è stata di grande aiuto durante l’esplorazione, benché il sistema di guida lasciasse a desiderare.

Guida alla sopravvivenza

In puro stile Bear Grylls, il nostro obbiettivo principale è quello di restare in vita e sopravvivere solo con i mezzi che la natura di fornisce. Prima di tutto avremo bisogno di un riparo. Sparse in giro troveremo tronchi di legno, rami e foglie, fondamentali per costruirci un riparo e per accendere un fuoco per riscaldarsi, cucinare e tenere lontano ospiti indesiderati.

Il crafting è molto basilare. Il menù di bushcrafting  di Open Country ci permetterà di accedere a tutte le opzioni di costruzione, a patto di avere i materiali necessari. Potremo costruirci un riparo e un falò, ma anche armi e medicinali, fondamentali per la sopravvivenza. Una volta costruita una struttura, si potrà migliorare con dei potenziamenti che aggiungeranno diversi benefici. Ad esempio: il nostro riparo potrà essere migliorato con un tetto di foglie in modo da essere più resistente alle intemperie e garantirci un riposo migliore.

Menù di bushcrafting di Open Country

Come detto in precedenza, la maggior parte delle risorse saranno sparse nella zona, questo mette in luce una delle piccole pecche di Open Country: la poca interattività con l’ambiente circostante. Non sarà possibile infatti, abbattere alberi per procurarsi la legna, l’ascia è sì presente, ma viene principalmente usata come strumento di crafting e arma corpo a corpo.

La componente survival

Avere un riparo è comodo, ma ci sono altri bisogno a cui badare. Il nostro personaggio, oltre alla barra della vita e quella della stamina, possiede tre indicatori che rappresentano fame, sete e stanchezza, che diminuiranno con il passare del tempo. Ignorare uno di questi bisogni troppo a lungo potrebbe compromettere seriamente la run e portarci presto alla morte.

Se per la fame basterà raccogliere qualche bacca in giro o dei funghi, l’indicatore della sete sarà una rogna maggiore. Il nostro personaggio avrà con se una borraccia d’acqua a tre utilizzi e una volta finiti dovremo trovare un modo per riempirla. Più facile a dirsi che a farsi.

Nella natura selvaggia, trovare una fonte di acqua potabile si è rilevato non proprio semplice. Vicino agli insediamenti umani è possibile trovare barili di raccolta che ci permetteranno di placare la sete o riempire la borraccia. Nei boschi, invece, dovremo ricorrere a stagni e laghetti la cui acqua, però, non rispetterà a pieno le norme igienico sanitare e berla potrebbe infettarci con dei parassiti.

L’infezione farà scendere gli indicatori di fame e sete rapidamente e potrà essere addirittura fatale. Una delle meccaniche degne di nota di Open Country è la gestione di malattie e ferite. Il nostro personaggio potrà essere ferito in maniera più o meno grave e, come abbiamo visto, ammalarsi.

Ci saranno diversi tipi di ferite e malattie a cui far fronte e ognuna di esse richiederà una cura specifica. Una caviglia slogata è diversa da una ferita da morso e dovrà essere trattata tempestivamente se si vuole sopravvivere. La maggior parte dei malori potrà guarire con il tempo, ma imporrà una serie di malus che potranno seriamente compromettere la nostra capacità di restare in vita.

Altro screenshot di gioco di Open Country

Cacciare e Pescare

Raccogliere bacche e funghi non sarà l’unico modo di procurarci sostentamento.  Le zone saranno ricche di fauna da cacciare e potremo anche mettere alla prova le nostre capacità come pescatori. Sin dai primi momenti di gioco ci verrà fornito un fucile da caccia. Imbracciata l’arma non ci resta che trovare un bersaglio.  La maggior parte delle aree sarà ricca di piccola cacciagione, facili prede con cui prendere la mano con il sistema di caccia.

Per gli animali più grandi dovremo impegnarci un po’ di più, invece. Prima di tutto, dovremo trovare delle tracce da seguire tramite il nostro senso del cacciatore, una modalità che mette in risalto il passaggio di animali e le risorse disponibili. Una volta trovate delle tracce fresche potremo metterci all’inseguimento della nostra preda. Gli animali sono molto attenti e il muoversi troppo velocemente li metterà in fuga, come anche l’essere troppo in vista.

Visione con binocolo in Open Country

Il sistema di caccia non è molto entusiasmante, il feeling delle armi provate è blando e poco soddisfacente. Inoltre, sarà difficile capire se il colpo sarà andato assegno data la mancanza di hit-marker e altri indicatori visivi e uditivi.

In Open Country sarà possibile pescare nei maggiori specchi d’acqua presenti sulle mappe, ad eccezione del bioma invernale per via del ghiaccio. La pesca è una modalità a se stante, che esula dalla semplice meccanica di contorno e ha una sua profondità che la rende più soddisfacente rispetto alla caccia. Sarà possibile scegliere il tipo di canna da utilizzare e si potrà scegliere tra una vasta gamma di esche disponibili.

Degna di nota la presenza del multiplayer che permetterà di cacciare in compagnia di un amico o cimentarsi in delle gare con i veicoli. Nell’anteprima non ci è stato possibile provarla e dovremo, purtroppo, aspettare la versione completa per dare un giudizio.

Considerazioni finali

Open Country si presenta come un survival che fa del realismo la sua colonna portante. Possiede alcune meccaniche interessanti che lo distinguono dagli altri giochi di genere. Se siete appassionati di sopravvivenza, ma non volete sottoporvi in prima persona alla natura selvaggia, tenete d’occhio questo titolo, potrebbe riservare delle sorprese.

Open Country sarà disponibile a partire dal 3 giugno 2021 per PC

Leggi anche: Red Solstice 2 Anteprima: Mutanti su Marte

 

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Luigi Parri

Luigi Parri

Sceneggiatore di fumetti in erba con grossi problemi di rabbia repressa. Finto portatore di Stand. Appassionato Metroidvania e drogato di Rogue-like. Non riesco a dormire senza il mio cartonato di Hideo Kojima.

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