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La vera storia di Yasuke, raccontata dal TIME

Questo 29 aprile su Netflix è uscito Yasuke, l’anime dedicato al primo samurai africano della storia prodotto da studio MAPPA (L’attacco dei Giganti, Jujutsu Kaisen). In un recente articolo pubblicato sul TIME, Kat Moon ha riassunto la vera storia del personaggio storico a cui la serie si ispira, approfondendo la sua nota relazione con il celebre Oda Nobunaga. Moon ha utilizzato come fonte il libro African Samurai: The True Story of Yasuke, a Legendary Black Warrior in Feudal Japan, scritto da Thomas Lockley e Geoffrey Girard.

Yasuke è arrivato in Giappone nel 1579 insieme ad un gesuita italiano chiamato Alessandro Valignano. I due arrivavano dall’India e, secondo Lockley, probabilmente Yasuke stava facendo da guardia del corpo a Valignano. “In quanto prete non gli era concesso portare con sé ne guardie ne soldati”, afferma Lockley. “Eufemisticamente parlando, avevano al loro fianco dei valletti — servitori se preferite — i quali possedevano delle armi”. Nel 1581 Valignano si diresse verso quella che al tempo era la capitale, Kyoto, per incontrare Nobunaga ed ottenere il permesso di lasciare il Giappone. Fu durante questo viaggio che i loro destini si intrecciarono.

Alcuni hanno affermato che Yasuke fu uno schiavo, e Lockley accetta questa teoria pur non condividendola. “Personalmente non ritengo fu uno schiavo, credo fu libero”, afferma Lockley. Speculando sul passato del personaggio storico, il co-autore ritiene possibile che Yasuke venne schiavizzato da bambino e portato via dall’Africa verso l’India. Secondo Lockley, una volta lì potrebbe essere stato forzato a diventare un militare oppure un potrebbe esser stato reclutato con un contratto, “ma probabilmente riuscì a riottenere la libertà prima di incontrare Valignano”.

Alto un metro e ottanta e descritto come un uomo con la forza di dieci, Yasuke fece molta impressione a Nobunaga. “A quanto pare fu un suo confidente, ci sono prove del fatto che Nobunaga parlava spesso con lui”, afferma Lockley in una successiva mail al TIME. “Era inoltre in dotazione di una spada, e probabilmente lo servì in un ruolo simile a quello di una guardia del corpo.”

“Quando Nobunaga lo vide per la prima volta non riuscì a credere che la sua pelle fosse nera”, afferma Lockley. Questa scena viene ripresa anche nella serie anime di Netflix. “Nobunaga ordinò di lavarlo, ma ovviamente il colore non cambiò.”

Lockley ha anche spiegato che al tempo di Yasuke quello del “samurai” era un concetto molto vago. “Per diventare samurai non c’era necessariamente bisogno di essere in grado di uccidere”, sostiene l’autore. “Chiunque fosse in grado di impugnare un arma al posto di un padrone era tecnicamente in grado di definirsi samurai o di essere definito tale.”

Negli anni successivi al servizio prestato da Yasuke al signore feudale, è possibile che centinaia di altri stranieri — provenienti da paesi come l’Africa, la Cina e la Corea — siano stati impiegati in ruoli simili a quello del samurai africano. “Apparentemente, lui è il primo mai registrato”, spiega Lockley. La differenza è che gli altri stranieri che lo hanno seguito non stettero al servizio di Nobunaga. “Ci sono diverse evidenze di samurai di colore al servizio di alcuni signori di minore importanza, e non sappiamo molto su di loro proprio perché questi feudatari non godevano di particolare fama”, continua.

Yasuke storia
Sumō yūrakuzu byōbu, opera del 1605, l’autore è sconosciuto. Thomas Lockley afferma che si ritiene che l’individuo vestito di verde nel terzo pannello partendo da sinistra sia Nobunaga. Secondo Lockley è altamente probabile che l’uomo di colore raffigurato nell’opera sia Yasuke.

Cos’è successo a Yasuke dopo la morte di Nobunaga?

Mentre era diretto verso una battaglia nel 1582, Nobunaga venne colto da un’imboscata organizzata dal suo generale, Akechi Mitsuhide. Questo avvenimento sarebbe poi diventato noto con il nome di Incidente di Honnō-ji, nome del tempio nel quale Nobunaga morì il 21 giugno. Lockley afferma che Akechi e i suoi soldati si dirigevano verso la stessa battaglia, ma ad un certo punto si sono voltati e hanno attaccato Nobunaga, tradendolo. “[Nobunaga] era con altri 30 uomini mentre Akechi ne aveva con sé 13,000 quindi c’era ben poco da fare”, puntualizza Lockley. Yasuke era uno di quei 30 uomini.

Al momento dell’imboscata, Nobunaga si trovata al tempio Honnō-ji. Morì facendo seppuku, un rituale per il suicidio che consiste nel tagliarsi l’addome. È considerato come un modo di preservare il proprio onore persino nella sconfitta. “Fu la sua ultima vittoria”, commenta Lockley. Invece di lasciarsi uccidere, fare seppuku dimostra di avere controllo sulla propria morte. Alle volte il rituale include anche la presenza di un kaishakunin, o un “secondo” che decapita chi lo esegue. “È un atto simbolico, quello di tagliarsi il ventre, per mostrare la purezza delle proprie intenzioni”, spiega Lockley. “Però, ovviamente, nessuno vuole restare lì seduto a guardare le proprie viscere fuoriuscire”. Ecco perché il kaishakunin, generalmente un amico, procede a tagliare anche la testa. Lockley afferma che l’opinione comune è che a fare da kaishakunin a Nobunaga fu Mori Ranmaru, suo servitore e amante.

Yasuke si trovava nel tempio con Nobunaga quando questo eseguì il rituale. “Non ci sono evidenze a dimostrarlo, ma secondo la tradizione fu Yasuke a prendere la testa di Nobunaga, salvandola così dal nemico”, afferma Lockley. “Se Akechi, il nemico, avesse messo le mani sulla testa e l’avesse mostrata a tutti avrebbe acquisito enorme legittimità”. Lockley spiega che un atto come quello avrebbe conferito credibilità ad Akechi come sovrano. Dopo l’attacco a Nobunaga, Akechi non riuscì ad ottenere supporto e venne velocemente sconfitto in battaglia. “Riuscendo a fuggire con la testa, dunque, Yasuke potrebbe essere visto, ed è stato visto, come una figura che ha cambiato la storia del Giappone”, afferma Lockley.

Poco dopo la morte di Nobunaga, Yasuke si unì ad Oda Nobutada, figlio di Nobunaga, che si trovava vicino. “A quel punto Yasuke affronta una seconda battaglia, la seconda della mattinata”, spiega Lockley. “Nobutada ha con sé 200 uomini, non 30, ma non c’è comunque nulla da fare contro i 13,000 di Akechi”. Lo stesso giorno, il 21 giugno del 1582, anche Nobutada face seppuku. Lockley afferma che molto probabilmente Yasuke venne ferito sul campo di battaglia. Le ultime testimonianze riguardanti Yasuke indicano che è stato scortato dalle truppe di Akechi da dei gesuiti.

La serie anime di Yasuke sfrutta il vuoto storico successivo al 1582 come punto di partenza: l’incidente di Honnō-ji è la scena iniziale.

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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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