L’Attacco dei Giganti si concluderà il 9 aprile, ripercorriamo i momenti migliori
9 settembre 2009 – 9 aprile 2021. In quasi 13 anni, Shingeki No Kyojin – L’Attacco dei Giganti ha lasciato un’impronta nel panorama shonen – e manga in generale – è incredibile e innegabile. Anche solo menzionare tutto ciò che Hajime Isayama è riuscito a fare con questo incredibile fumetto finirebbe comunque per sminuirlo in qualche modo.
Ma forse a rendere veramente grandioso L’Attacco dei Giganti è che ogni momento, ogni dialogo, ogni piccola azione è ricca, viva, vera; Isayama ha dato vita ad un mondo che nonostante sia immerso in un universo fantasy risulta pulsante e incredibilmente verosimile, grazie ad un worldbuilding magistrale e ad un cour di personaggi, dai principali alle comparse, così vicino alla nostra quotidianità e alle persone con cui abbiamo sempre a che fare, rendendo impossibile non empatizzare con loro.
Per celebrare la conclusione di questa incredibile opera, abbiamo provato prima a fare una top 10 dei momenti migliori, fallendo miseramente. Abbiamo deciso quindi di trovare un compromesso tra l’elencare tutti i capitoli e una lista di lunghezza media, ed eccoci quindi con 15 momenti che ci hanno fatto dire “wow”.
Ovviamente il listone sotto contiene spoiler del manga da un certo punto in poi, leggete tutto SOLO se avete finito il fumetto!
La chiusura della breccia di Trost
Il primo momento che vogliamo ricordare è la prima vittoria della razza umana sui giganti. Eren che porta sulla spalla quel macigno rappresenta il vero e proprio climax del primo arco narrativo, che ci sbatte in faccia, senza pietà, la crudeltà del mondo de L’Attacco dei Giganti. Nessuno è risparmiato, nessuno è salvo. La razza umana è inferiore a questo nemico
Rainer svela di essere il gigante corazzato
Immaginate di avere un disturbo della personalità, che già di per sé potrebbe rappresenterebbe punto di non ritorno, e raggiungere il limite mentre si ritorna da una spedizione mortale contro dei giganti. Reiner è al limite e vuole solo tornare nella sua terra natìa e quindi cede: così, dal nulla, di getto, rivela di essere il nemico che l’umanità ha sempre cercato nonché il complice dell’uccisione di migliaia di persone. Uno dei colpi di scena meglio riusciti… di sempre, poco da fare.
Mikasa dichiara il suo amore a Eren
Urla, il titolo del capitolo 50. Urla di disperazione, quelle di Eren che vede davanti a sé il gigante che ha mangiato sua madre divorare il signor Hannes; ma anche urla di rabbia e di speranza, quelle gridate tirando uno stupido pugno ad un mostro di 15 metri, dopo che Mikasa confessa – in modo tutto suo e nel momento più disperato – il suo amore per Eren. “Grazie per avermi salvata. Grazie per avermi insegnato a vivere. Grazie per avermi avvolto al collo questa sciarpa”: la consacrazione del rapporto tra Eren e Mikasa avviene proprio qui, con queste parole.
Historia getta la fiala col liquido spinale e si rifiuta di divorare Eren
Vivere una vita da reietto della società, emarginata, rifiutata persino dalla tua stessa madre, crescere sotto falso nome, senza i ricordi dell’unica persona che ti abbia mai amato. Questa la vita di Christa Lens, che non appena riesce a lasciarsi tutto alle spalle ha davanti a sé una scelta: accettare un ruolo che non le sta bene e salvare tutta l’umanità, eliminandone i ricordi e ripristinando la situazione nelle mura, o rimanere fedele a se stessa e accettare la sua vera natura. “Vivi a testa alta”, le parole di Ymir le risuonano in testa: Historia decide di sacrificare il bene di tutti diventando la ragazza più cattiva del mondo.
La carica di Erwin
Non per mancanza di tempo o voglia, ma descrivere questa scena è la cosa più inutile che si possa fare. Le quattro parole del sottotitolo bastano e avanzano per infiammare i cuori di tutti… Shinzo wo Sasageyo!
Sole di mezzanotte
Anche qui, tre parole – il titolo del capitolo 84 – per esprimere tutta l’ansia, l’agitazione, la suggestione che la scelta tra Erwin e Armin ha portato, in uno dei capitoli con la più alta percentuale di suspense mai costruita.
Ebbene noi, come tutti, ci stiamo ancora chiedendo chissà come sarebbe finita la storia se fosse stato salvato Erwin… ma come Hanji e Levi dicono più volte, una cosa è sicura: non avrebbe mai appoggiato un ideale tanto folle quanto quello di Eren.
Shingeki No Kyojin
Quando il protagonista, o chi per lui, menziona all’interno dell’opera il nome della stessa, il risultato è spesso un momento imbarazzante e cringe. Beh, Isayama sdogana questo momento, dandogli anzi un’importanza assurda. Un discorso sulla libertà, sul combattere, sul continuare sulla propria strada che culmina con “Questo gigante si è sempre battuto per la libertà e il suo nome è… Shingeki No Kyojin“, letteralmente il gigante cha avanza (con atteggiamento bellico).
Non solo, ma è la prima volta che ci viene svelato il nome del gigante di Eren (che per coincidere col titolo è chiamato il Gigante d’Attacco) e il senso generale del titolo viene chiarito qui.
L’arrivo al mare
“Oltre il mare non c’è la libertà. Oltre il mare c’è il nemico. E se li uccidiamo tutti… saremo finalmente liberi?“
Rileggere queste parole pensando che per Eren tutta l’umanità al di fuori delle mura sia il nemico è sufficiente a rendere il momento mostruosamente eccelso. Il momento che sarebbe dovuto essere il culmine delle dure lotte affrontate per arrivare lì che diventa invece quello in cui i nostri capiscono quanto siano ancora meno liberi.
La dichiarazione di guerra
Eren che si rivela a Rainer, mentre sopra di loro incombe un discorso che sta per unire il mondo contro una povera isola di demoni. Mentre parole di morte vengono pronunciate da Reiner, sul punto di suicidarsi, Willy Tybur dichiara di non voler morire perché è nato in quel mondo.
E la dichiarazione di guerra che è solo teorica per Willy, diventa pratica per Eren, che dicendo a Reiner che avrebbe sterminato tutti i suoi nemici, si trasforma in gigante e compie una strage.
Il passato di Zeke
Un ragazzino su cui è stato affidato un grande compito: salvare Eldia. E Zeke vuole salvarla, ma in un altro modo. Se per gli Eldiani nascere significa solo soffrire, allora Zeke farà in modo che nessun Eldiano nasca mai più, mettendo fine a razzismo, odio e sofferenza… per sempre.
Cielo e Terra
Una scena che forse in tanti non avrebbero inserito, eppure di un significato enorme. Eren che chiede a Pieck, con indosso – per coincidenza – la divisa del corpo di ricerca, dov’è il nemico. E lei che risponde, indicando lo stesso Eren Yaeger.
Proprio come Eren aveva indicato i suoi nemici al di là del mare, ora è Pieck a farlo, ma con il nemico non di Marley, ma dell’umanità. Con indosso, appunto, le ali della libertà. Piuttosto simbolica come scelta.
Gabi decapita Eren
Il volume 30 è il picco de l’Attacco dei Giganti e la conclusione del capitolo Fratelli Maggiori e Fratelli Minori, non poteva non esserci. Gabi lo disse durante il raid a Liberio “Io ucciderò Eren Yeager“, ed eccola lì a realizzare quelle parole. Uno dei migliori cliffhanger di sempre.
I ricordi del futuro
Che peccato che la fucilata di Gabi non sia servita a nulla. Mentre i nostri fratelli sono nei sentieri, assistiamo a qualcosa di spettacolare: Grisha desiste dallo sterminare la famiglia Reiss, perché lui è un medico e salva le vite. Sarà Eren, in un modo piuttosto distorto, ad influenzare il padre e a farlo avanzare. È così dunque che ha davvero inizio la storia di Eren, dato che accedendo ai paths ha dato il via alle azioni che gli hanno permesso di ereditare il gigante progenitore. L’abbraccio tra Zeke e Grisha raggiunge il culmine di questo grandioso personaggio.
La storia della progenitrice Ymir
C’è davvero qualcosa da dire su Ymir? Il capitolo 122 rappresenta il culmine della storia. Ymir, una schiava, finalmente liberata da qualcuno – Eren- che riesce a guardarla davvero. “Tu non sei né un dio, né una schiava. Sei solo un essere umano”. Ymir è libera e decide di eseguire la volontà di chi l’ha salvata, liberando i giganti delle mura e sterminando l’umanità. E chissà che non sia stata Ymir stessa, in questo istante, a far fare quel lungo sogno a Eren…
La Marcia dei Colossali
Come ultimo momento non potevamo non ricordare il gesto estremo. Eren ripudia l’odio che l’umanità ha creato in questi cento anni e ripudia la possibilità che gli Eldiani paghino per dei crimini di migliaia di anni fa. Se per Zeke l’unica salvezza è l’estinzione degli Eldiani, per il fratello è l’estinzione del resto del mondo. Dal capitolo 130, ogni singola tavola in cui compare la Marcia – o Boato della Terra – è qualcosa di spettacolare. Una conclusione che, ormai, non può prevedere alcun lieto fine.
Menzioni d’onore
No, non vi preoccupate, non ci siamo dimenticati… non ci siamo dimenticati di Annie messa con le spalle al muro che rivela di essere il Gigante Femmina, o di Levi contro Zeke a Shiganshina, o di Ymir che si getta dalla torre di Utgard rivelando il suo potere, o di Eren che usa Porco come schiaccianoci per mangiare il Gigante Martello, o di Gabi che spara a Sasha, del sacrificio di Magath e Shadis e di tutti gli altri incredibili avvenimenti…
Che grande storia è stata, l’Attacco dei Giganti. Fateci sapere quali sono, i vostri momenti preferiti!
Vi ricordiamo che potete leggere le nostre recensioni sulla Final Season e che nella stagione invernale 2022 riprenderà la Final Season con l’episodio 76 Giudizio.
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